Fra gli elementi portanti della ‘leggenda nera’ che venne formandosi attorno al nome di John Wyclif, a partire dalla sentenza di condanna postuma emessa contro di lui al Concilio di Costanza, spicca l’accusa di aver teorizzato un determinismo assoluto; si tratta tuttavia di un’accusa la cui infondatezza appare evidente a chiunque compia un’adeguata ricognizione della testualità wycliffita e, nello stesso tempo, tenga in debito conto il fatto che il progetto di riforma politico-religiosa proposto e perseguito dal magister inglese presuppone l’attribuzione di un ruolo e di un significato alle azioni umane, ossia non può prescindere dal riconoscimento della libertà del volere dell’uomo. Il volume si propone di ripercorrere proprio le strategie attraverso cui – nel periodo in cui compose la "Summa de ente" e intraprese la stesura della "Summa theologiae" – Wyclif cercò di risolvere il rebus con il quale si erano misurati tanti suoi illustri predecessori: si vuole cioè descrivere la soluzione che egli adottò nel tentativo di conciliare, entro certi limiti, onnipotenza/onniscienza del creatore e libero arbitrio delle creature razionali, prescienza di Dio e futuri contingenti, prerogative della sovranità divina e valore delle scelte compiute dal singolo essere umano, predestinazione alla salvezza e meriti individuali. Nel farlo, d’altra parte, è inevitabile rivolgere lo sguardo anche alla ‘metafisica del dominio’ di Wyclif, che presenta molteplici punti di contatto con i temi al centro di questo studio e aiuta a chiarirli.
Si salvi chi può? : Volere divino, merito e dominio nella riflessione del primo Wyclif / S. Simonetta. - Bergamo : Lubrina, 2007. - ISBN 978-88-7766-358-0.
Si salvi chi può? : Volere divino, merito e dominio nella riflessione del primo Wyclif
S. SimonettaPrimo
2007
Abstract
Fra gli elementi portanti della ‘leggenda nera’ che venne formandosi attorno al nome di John Wyclif, a partire dalla sentenza di condanna postuma emessa contro di lui al Concilio di Costanza, spicca l’accusa di aver teorizzato un determinismo assoluto; si tratta tuttavia di un’accusa la cui infondatezza appare evidente a chiunque compia un’adeguata ricognizione della testualità wycliffita e, nello stesso tempo, tenga in debito conto il fatto che il progetto di riforma politico-religiosa proposto e perseguito dal magister inglese presuppone l’attribuzione di un ruolo e di un significato alle azioni umane, ossia non può prescindere dal riconoscimento della libertà del volere dell’uomo. Il volume si propone di ripercorrere proprio le strategie attraverso cui – nel periodo in cui compose la "Summa de ente" e intraprese la stesura della "Summa theologiae" – Wyclif cercò di risolvere il rebus con il quale si erano misurati tanti suoi illustri predecessori: si vuole cioè descrivere la soluzione che egli adottò nel tentativo di conciliare, entro certi limiti, onnipotenza/onniscienza del creatore e libero arbitrio delle creature razionali, prescienza di Dio e futuri contingenti, prerogative della sovranità divina e valore delle scelte compiute dal singolo essere umano, predestinazione alla salvezza e meriti individuali. Nel farlo, d’altra parte, è inevitabile rivolgere lo sguardo anche alla ‘metafisica del dominio’ di Wyclif, che presenta molteplici punti di contatto con i temi al centro di questo studio e aiuta a chiarirli.Pubblicazioni consigliate
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