Nel commentare Buc. 9.6, e cioè l’imprecazione di Meris contro l’advena che si è impossessato del suo campo, Servio riporta l’episodio, di origine iliadica (Il. 7.299-305) e in seguito ripreso da Sofocle con risvolti morali (Aj. 1029-1034), dello scambio di doni tra Ettore e Aiace. Lo scopo di tale riferimento è ridurre l’interpretazione biografica dell’egloga e conferire anche a un genere letterario considerato “minore” rispetto all’epica un valore allegorico: le parole del contadino, infatti, non sono solo una semplice imprecazione, ma esprimerebbero una verità di ordine morale e illustrano una massima già espressa dalla tradizione greca.
Ab Hectore et Aiace : biografia, mito e allegoria nel commento di Servio alla nona egloga di Virgilio / I. Canetta. ((Intervento presentato al convegno Tra bucolica e pastorale : dall’esperienza greca al teatro moderno tenutosi a Milano nel 2006.
Ab Hectore et Aiace : biografia, mito e allegoria nel commento di Servio alla nona egloga di Virgilio
I. CanettaPrimo
2007
Abstract
Nel commentare Buc. 9.6, e cioè l’imprecazione di Meris contro l’advena che si è impossessato del suo campo, Servio riporta l’episodio, di origine iliadica (Il. 7.299-305) e in seguito ripreso da Sofocle con risvolti morali (Aj. 1029-1034), dello scambio di doni tra Ettore e Aiace. Lo scopo di tale riferimento è ridurre l’interpretazione biografica dell’egloga e conferire anche a un genere letterario considerato “minore” rispetto all’epica un valore allegorico: le parole del contadino, infatti, non sono solo una semplice imprecazione, ma esprimerebbero una verità di ordine morale e illustrano una massima già espressa dalla tradizione greca.Pubblicazioni consigliate
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