Segnalazione di un caso di neonaticidio mediante arma da punta e taglio e successivo abbandono

Introduzione: anche se accade eccezionalmente che una madre uccida il proprio bambino, l’evento è in grado di suscitare sgomento e profonda angoscia collettiva. Colpire un essere innocente ed indifeso è di per sé inaccettabile e fa ancor più male qualora la morte avvenga nel luogo in cui il bambino si aspetta riparo e protezione. Materiali e metodi: gli autori segnalano il caso relativo ad un neonaticidio effettuato mediante arma da punta e taglio (forbici) poche ore dopo un parto privo di assistenza medica. Successivamente la donna riponeva il corpo avvolto in un asciugamano, in un sacchetto di plastica ed infine, lo comprimeva in uno zaino e quindi lo abbandonava in un cassonetto. Conclusioni e discussione: questo lavoro si prefigge lo scopo di analizzare il caso di neonaticidio materno sotto diversi aspetti: medico legale, criminologico e psichiatrico-forense anche attraverso l’ausilio della perizia psichiatrica che evidenzia la particolare dinamica della negazione di gravidanza.