Partendo dall'esame del rilievo della legge elettorale nella declinazione concreta della democrazia rappresentativa e della sua valenza come strumento politico di gestione del potere, si analizzano gli strumenti tecnico-giuridici previsti nell'ordinamento italiano utili a sottoporre a rivalutazione democratica la legge elettorale (al di fuori delle ipotesi di riforma legislativa). Si fa riferimento non solo alla possibilità di indire un referendum abrogativo sulla legge elettorale (di cui si analizzano le condizioni di ammissibilità indicate dalla Corte costituzionale), ma soprattutto all'ipotesi di un sindacato di costituzionalità da promuovere secondo le procedure ordinarie. L'impossibilità procedurale di approdare ad una valutazione di costituzionalità secondo la disciplina ordinaria - proprio per la difficoltà di incardinare un giudizio incidentale inerente alla legge elettorale - e la laconicità della Corte costituzionale nel prospettare il percorso da intraprendere hanno aperto la strada a numerose soluzioni elaborate dalla dottrina sulla base della normativa costituzionale e legislativa vigente ed hanno stimolato l'ideazione de iure condendo di innovazioni procedurali per risolvere l'impasse. Dopo aver tracciato una panoramica delle più recenti posizioni della dottrina e della giurisprudenza italiana ed europea sul punto (tra cui si segnala la recente pronuncia del 2012 della Corte di Strasburgo sulla legge elettorale italiana e su eventuali profili di antidemocraticità), la trattazione si conclude con alcune riflessioni di sistema circa i possibili rimedi procedurali per colmare una lacuna normativa e garantire un sindacato di costituzionalità alla legge elettorale.
Garanzie e preclusioni nei processi di riforma del sistema elettorale italiano / F. Sgrò. - In: RASSEGNA PARLAMENTARE. - ISSN 0486-0373. - 55:1(2013), pp. 35-78.
Garanzie e preclusioni nei processi di riforma del sistema elettorale italiano
F. SgròPrimo
2013
Abstract
Partendo dall'esame del rilievo della legge elettorale nella declinazione concreta della democrazia rappresentativa e della sua valenza come strumento politico di gestione del potere, si analizzano gli strumenti tecnico-giuridici previsti nell'ordinamento italiano utili a sottoporre a rivalutazione democratica la legge elettorale (al di fuori delle ipotesi di riforma legislativa). Si fa riferimento non solo alla possibilità di indire un referendum abrogativo sulla legge elettorale (di cui si analizzano le condizioni di ammissibilità indicate dalla Corte costituzionale), ma soprattutto all'ipotesi di un sindacato di costituzionalità da promuovere secondo le procedure ordinarie. L'impossibilità procedurale di approdare ad una valutazione di costituzionalità secondo la disciplina ordinaria - proprio per la difficoltà di incardinare un giudizio incidentale inerente alla legge elettorale - e la laconicità della Corte costituzionale nel prospettare il percorso da intraprendere hanno aperto la strada a numerose soluzioni elaborate dalla dottrina sulla base della normativa costituzionale e legislativa vigente ed hanno stimolato l'ideazione de iure condendo di innovazioni procedurali per risolvere l'impasse. Dopo aver tracciato una panoramica delle più recenti posizioni della dottrina e della giurisprudenza italiana ed europea sul punto (tra cui si segnala la recente pronuncia del 2012 della Corte di Strasburgo sulla legge elettorale italiana e su eventuali profili di antidemocraticità), la trattazione si conclude con alcune riflessioni di sistema circa i possibili rimedi procedurali per colmare una lacuna normativa e garantire un sindacato di costituzionalità alla legge elettorale.File | Dimensione | Formato | |
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