La possibilità di effettuare una diagnosi precoce dell’arteriosclerosi asintomatica (altamente predittiva di quella sintomatica) e di definirne la gravità in modo incruento è stato l'obiettivo della ricerca tecnologica di questi ultimi anni. Fra le diverse tecniche proposte per la valutazione non-invasiva della patologia arteriosclerotica l’ecotomografia B-Mode con sonde ad alta risoluzione e la pletismografia strain gauge sono da considerarsi, senz’altro, fra le più interessanti. L'ecotomografia B-Mode, oltre a consentire la visualizzazione delle lesioni arteriosclerotiche precoci delle arterie più superficiali, permette anche di valutare lo spessore del complesso intima-media, parametro che sempre più spesso è utilizzato come indice “surrogato” di arteriosclerosi carotidea e coronarica. La pletismografia, invece, consente di ottenere, in condizioni basali e dopo ischemia, dati riguardanti il flusso arterioso, le resistenze periferiche e la compliance arteriosa negli arti; parametri potenzialmente utilizzabili come indici di funzionalità endoteliale, la cui alterazione costituisce una delle prime manifestazioni della patologia arteriosclerotica. Le metodiche descritte offrono notevoli vantaggi al medico, al ricercatore ed al paziente. Al medico in quanto consentono l’individuazione precoce di soggetti predisposti a sviluppare la patologia arteriosclerotica conclamata; al ricercatore in quanto offrono l'opportunità di effettuare studi clinici, epidemiologici e farmacologici anche in soggetti completamente asintomatici e al paziente in quanto possono consentire una diagnosi completa senza dover ricorrere a cateterismi o ad altri procedimenti diagnostici invasivi d'obbligo sino a pochi anni addietro.

La diagnostica non-invasiva dell’arteriosclerosi / D. Baldassarre, M. Amato, L. Piazza, M. Bedetti, C.R. Sirtori. - In: GIORNALE DELL'ARTERIOSCLEROSI. - ISSN 0017-0224. - 23:(1998), pp. 25-30.

La diagnostica non-invasiva dell’arteriosclerosi

D. Baldassarre
Primo
;
C.R. Sirtori
Ultimo
1998

Abstract

La possibilità di effettuare una diagnosi precoce dell’arteriosclerosi asintomatica (altamente predittiva di quella sintomatica) e di definirne la gravità in modo incruento è stato l'obiettivo della ricerca tecnologica di questi ultimi anni. Fra le diverse tecniche proposte per la valutazione non-invasiva della patologia arteriosclerotica l’ecotomografia B-Mode con sonde ad alta risoluzione e la pletismografia strain gauge sono da considerarsi, senz’altro, fra le più interessanti. L'ecotomografia B-Mode, oltre a consentire la visualizzazione delle lesioni arteriosclerotiche precoci delle arterie più superficiali, permette anche di valutare lo spessore del complesso intima-media, parametro che sempre più spesso è utilizzato come indice “surrogato” di arteriosclerosi carotidea e coronarica. La pletismografia, invece, consente di ottenere, in condizioni basali e dopo ischemia, dati riguardanti il flusso arterioso, le resistenze periferiche e la compliance arteriosa negli arti; parametri potenzialmente utilizzabili come indici di funzionalità endoteliale, la cui alterazione costituisce una delle prime manifestazioni della patologia arteriosclerotica. Le metodiche descritte offrono notevoli vantaggi al medico, al ricercatore ed al paziente. Al medico in quanto consentono l’individuazione precoce di soggetti predisposti a sviluppare la patologia arteriosclerotica conclamata; al ricercatore in quanto offrono l'opportunità di effettuare studi clinici, epidemiologici e farmacologici anche in soggetti completamente asintomatici e al paziente in quanto possono consentire una diagnosi completa senza dover ricorrere a cateterismi o ad altri procedimenti diagnostici invasivi d'obbligo sino a pochi anni addietro.
Arteriosclerosi ; Ultrasonografia ; Pletismografia ; Ispessimento Intima-media ; Compliance arteriosa
Settore BIO/14 - Farmacologia
1998
Article (author)
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