Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni tecnologiche: un esempio sono gli antiossidanti, i coloranti, gli emulsionanti, i conservanti, i dolcificanti. Prima dell’autorizzazione al loro uso gli additivi devono essere sottoposti ad una valutazione della sicurezza, che in Europa è svolta dalla European Food Safety Authority (EFSA). A livello globale la valutazione è effettuata dal comitato misto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari (JECFA). La valutazione della sicurezza è effettuata da esperti che analizzano i risultati ottenuti dallo svolgimento di un preciso e rigoroso protocollo di studi tossicologici condotti principalmente sull’animale ma che possono comprendere, ove disponibili, le osservazioni nell’uomo. Scopo finale di tale valutazione è determinare se, e in che quantità, la sostanza può rappresentare un rischio per la salute umana e fissare delle soglie di sicurezza. Il protocollo tossicologico prevede prove di tossicità acuta, sub-cronica e cronica, informazioni riguardo all’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione, valutazione dell’eventuale attività mutagena, teratogena o cancerogena. L’insieme di queste informazioni permette di definire il profilo di sicurezza della sostanza, di identificare il NOAEL (no-observed adverse effect level, la dose più alta a cui non si osserva alcun effetto avverso/tossico) che permette di stabilire l’ADI (acceptable daily intake, dose giornaliera accettabile), che è la quantità espressa come mg/kg peso corporeo che può essere ingerita da un individuo per tutto l’arco della vita senza che ne derivi un effetto avverso/tossico. L’ADI è ricavata dai dati sperimentali, applicando una serie di fattori di sicurezza che tengono conto della qualità del dato stesso, della struttura e del profilo generale della sostanza in esame, dell’estrapolazione dall’animale all’uomo, della variabilità interindividuale, della presenza nella popolazione di gruppi più vulnerabili. Studi a lungo termine di tossicità sono di solito i più appropriati per stabilire il NOAEL e di conseguenza la scelta del dosaggio in questi esperimenti è fondamentale. La dose non deve superare la dose massima tollerata, e idealmente non sopraffare la fisiologia ed i processi metabolici degli animali, con conseguente effetti che avrebbe poco significato per il processo di estrapolazione dagli animali all'uomo. I valori di NOAEL sono determinati in animali da laboratorio, non negli esseri umani. Per questa ragione viene introdotto un fattore di sicurezza 10 nell’estrapolazione all’uomo; un altro fattore 10 viene poi utilizzato per tenere conto della variabilità intraspecie presente nella popolazione. Il margine di sicurezza può essere aumentato a 1000, per esempio quando sono disponibili solo studi di tossicità a tempo più limitato (cioè, 90 giorni), al fine di colmare le incertezze dovute alla mancanza di test a lungo termine. Per assicurarsi che le persone non oltrepassino la DGA consumando in misura eccessiva un prodotto o troppi prodotti contenenti un particolare additivo, la regolamentazione europea esige che vengano condotte ricerche per esaminare il livello di assunzione di tali additivi da parte della L’ADI è quindi una dose sicura ricavata da una livello senza effetto tossico nell’animale (in esperimenti a lungo termine) divisa per un fattore di sicurezza generalmente non inferiore a 100: per questa ragione il suo superamento transitorio non costituisce di per sé una situazione di rischio.

Come si accerta la sicurezza degli additivi ad uso alimentare / M. Marinovich. ((Intervento presentato al convegno Dolcificanti Intensi Non Calorici: Focus sulla Sicurezza d’Impiego tenutosi a Roma nel 2012.

Come si accerta la sicurezza degli additivi ad uso alimentare

M. Marinovich
Primo
2012

Abstract

Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni tecnologiche: un esempio sono gli antiossidanti, i coloranti, gli emulsionanti, i conservanti, i dolcificanti. Prima dell’autorizzazione al loro uso gli additivi devono essere sottoposti ad una valutazione della sicurezza, che in Europa è svolta dalla European Food Safety Authority (EFSA). A livello globale la valutazione è effettuata dal comitato misto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari (JECFA). La valutazione della sicurezza è effettuata da esperti che analizzano i risultati ottenuti dallo svolgimento di un preciso e rigoroso protocollo di studi tossicologici condotti principalmente sull’animale ma che possono comprendere, ove disponibili, le osservazioni nell’uomo. Scopo finale di tale valutazione è determinare se, e in che quantità, la sostanza può rappresentare un rischio per la salute umana e fissare delle soglie di sicurezza. Il protocollo tossicologico prevede prove di tossicità acuta, sub-cronica e cronica, informazioni riguardo all’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione, valutazione dell’eventuale attività mutagena, teratogena o cancerogena. L’insieme di queste informazioni permette di definire il profilo di sicurezza della sostanza, di identificare il NOAEL (no-observed adverse effect level, la dose più alta a cui non si osserva alcun effetto avverso/tossico) che permette di stabilire l’ADI (acceptable daily intake, dose giornaliera accettabile), che è la quantità espressa come mg/kg peso corporeo che può essere ingerita da un individuo per tutto l’arco della vita senza che ne derivi un effetto avverso/tossico. L’ADI è ricavata dai dati sperimentali, applicando una serie di fattori di sicurezza che tengono conto della qualità del dato stesso, della struttura e del profilo generale della sostanza in esame, dell’estrapolazione dall’animale all’uomo, della variabilità interindividuale, della presenza nella popolazione di gruppi più vulnerabili. Studi a lungo termine di tossicità sono di solito i più appropriati per stabilire il NOAEL e di conseguenza la scelta del dosaggio in questi esperimenti è fondamentale. La dose non deve superare la dose massima tollerata, e idealmente non sopraffare la fisiologia ed i processi metabolici degli animali, con conseguente effetti che avrebbe poco significato per il processo di estrapolazione dagli animali all'uomo. I valori di NOAEL sono determinati in animali da laboratorio, non negli esseri umani. Per questa ragione viene introdotto un fattore di sicurezza 10 nell’estrapolazione all’uomo; un altro fattore 10 viene poi utilizzato per tenere conto della variabilità intraspecie presente nella popolazione. Il margine di sicurezza può essere aumentato a 1000, per esempio quando sono disponibili solo studi di tossicità a tempo più limitato (cioè, 90 giorni), al fine di colmare le incertezze dovute alla mancanza di test a lungo termine. Per assicurarsi che le persone non oltrepassino la DGA consumando in misura eccessiva un prodotto o troppi prodotti contenenti un particolare additivo, la regolamentazione europea esige che vengano condotte ricerche per esaminare il livello di assunzione di tali additivi da parte della L’ADI è quindi una dose sicura ricavata da una livello senza effetto tossico nell’animale (in esperimenti a lungo termine) divisa per un fattore di sicurezza generalmente non inferiore a 100: per questa ragione il suo superamento transitorio non costituisce di per sé una situazione di rischio.
11-gen-2012
Settore BIO/14 - Farmacologia
Nutrition Foundation of Italy
Associazione Italiana di dietetica e nutrizione
Come si accerta la sicurezza degli additivi ad uso alimentare / M. Marinovich. ((Intervento presentato al convegno Dolcificanti Intensi Non Calorici: Focus sulla Sicurezza d’Impiego tenutosi a Roma nel 2012.
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