Dopo la metà del XVI secolo, l’‘industria’ serica diventa l’asse portante della manifattura milanese e i tessuti auroserici scalzano il tradizionale primato cittadino detenuto dalla produzione laniera. Il saggio indaga due aspetti poco noti di questo successo, i vantaggi derivanti dalla presenza di un sistema finanziario locale molto innovativo e la capacità degli imprenditori di riorganizzare il processo produttivo integrando lavoro corporato e manodopera decentrata. La coeva strutturazione delle attività finanziarie locali in un sistema articolato arriva infatti a costituire per l’industria della seta milanese un potentissimo elemento funzionale per la sua crescita. Mentre la riduzione dei costi di ricerca e dei costi di informazione nel collegamento tra risparmi e investimenti aumentava il grado di efficienza globale di tutta l’economia ambrosiana, l’adozione di alcune innovazioni finanziarie – nello specifico l’uso diffuso della società in accomandita – costituiva un fattore trainante per lo sviluppo del settore serico. Dal punto di vista del modello organizzativo, se, durante la crescita tardocinquecentesca dell’attività serica, l’inquadramento in corporazioni aveva rappresentato lo strumento di controllo della produzione da parte dei vertici imprenditoriali cittadini, quando dai primi decenni del Seicento i nuovi equilibri macroeconomici spostano le convenienze dell’economia milanese verso il semilavorato serico, sono i grandi mercanti esportatori-importatori a guidare e ad orientare direttamente un sistema produttivo oramai in prevalenza a domicilio e dislocato nelle campagne.

La lavorazione della seta nella Milano spagnola : finanziamento e assetto organizzativo / G. De Luca - In: Seta, oro, incarnadino : lusso e devozione nella Lombardia spagnola / [a cura di] C. Buss. - Cesano Maderno : ISAL, 2011. - ISBN 978-88-85153-10-3. - pp. 13-19

La lavorazione della seta nella Milano spagnola : finanziamento e assetto organizzativo

G. De Luca
Primo
2011

Abstract

Dopo la metà del XVI secolo, l’‘industria’ serica diventa l’asse portante della manifattura milanese e i tessuti auroserici scalzano il tradizionale primato cittadino detenuto dalla produzione laniera. Il saggio indaga due aspetti poco noti di questo successo, i vantaggi derivanti dalla presenza di un sistema finanziario locale molto innovativo e la capacità degli imprenditori di riorganizzare il processo produttivo integrando lavoro corporato e manodopera decentrata. La coeva strutturazione delle attività finanziarie locali in un sistema articolato arriva infatti a costituire per l’industria della seta milanese un potentissimo elemento funzionale per la sua crescita. Mentre la riduzione dei costi di ricerca e dei costi di informazione nel collegamento tra risparmi e investimenti aumentava il grado di efficienza globale di tutta l’economia ambrosiana, l’adozione di alcune innovazioni finanziarie – nello specifico l’uso diffuso della società in accomandita – costituiva un fattore trainante per lo sviluppo del settore serico. Dal punto di vista del modello organizzativo, se, durante la crescita tardocinquecentesca dell’attività serica, l’inquadramento in corporazioni aveva rappresentato lo strumento di controllo della produzione da parte dei vertici imprenditoriali cittadini, quando dai primi decenni del Seicento i nuovi equilibri macroeconomici spostano le convenienze dell’economia milanese verso il semilavorato serico, sono i grandi mercanti esportatori-importatori a guidare e ad orientare direttamente un sistema produttivo oramai in prevalenza a domicilio e dislocato nelle campagne.
organizzazione della manifattura della seta; modi di finanziamento del processo serico; Lombardia; secoli XVI-XVII
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2011
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