Il saggio, dopo aver analizzato la legislazione statale avente ad oggetto interventi sostitutivi nei confronti delle Regioni e degli enti locali precedente la riforma del Titolo V, parte II, Cost., si sofferma sulle novità introdotte da tale riforma. In particolare, la possibilità di interventi sostitutivi statali nei confronti degli organi regionali e locali viene esaminata in relazione alle possibili ripercussioni sull’assetto dei rapporti Stato-Regioni-enti locali. Nella seconda parte del saggio ci si sofferma, invece, sulla possibilità delle Regioni di sostituirsi agli enti locali, riconosciuta dalla costante giurisprudenza costituzionale (a partire dalla sent. 313 del 2003). In particolare, viene messo in luce come la Corte abbia cercato di individuare precisi requisiti, sostanziali e procedurali, per il ricorso ai poteri sostitutivi regionali. Il saggio, tuttavia, sottolinea come tali poteri sostitutivi pongano problemi rispetto al riconoscimento della tutela degli enti locali. Nello specifico, viene evidenziato come permangano, anche a seguito delle pronunce della Corte costituzionale, dubbi interpretativi sia in merito all’individuazione dei presupposti legittimanti l’intervento sostitutivo sia ai limiti e alle regole da rispettare nella disciplina e nell’esercizio dello stesso.
I poteri sostitutivi nel quadro del nuovo assetto dei rapporti tra stato, regioni ed enti locali / G. Marchetti. - In: RASSEGNA PARLAMENTARE. - ISSN 0486-0373. - 47:1(2005), pp. 233-266.
I poteri sostitutivi nel quadro del nuovo assetto dei rapporti tra stato, regioni ed enti locali
G. MarchettiPrimo
2005
Abstract
Il saggio, dopo aver analizzato la legislazione statale avente ad oggetto interventi sostitutivi nei confronti delle Regioni e degli enti locali precedente la riforma del Titolo V, parte II, Cost., si sofferma sulle novità introdotte da tale riforma. In particolare, la possibilità di interventi sostitutivi statali nei confronti degli organi regionali e locali viene esaminata in relazione alle possibili ripercussioni sull’assetto dei rapporti Stato-Regioni-enti locali. Nella seconda parte del saggio ci si sofferma, invece, sulla possibilità delle Regioni di sostituirsi agli enti locali, riconosciuta dalla costante giurisprudenza costituzionale (a partire dalla sent. 313 del 2003). In particolare, viene messo in luce come la Corte abbia cercato di individuare precisi requisiti, sostanziali e procedurali, per il ricorso ai poteri sostitutivi regionali. Il saggio, tuttavia, sottolinea come tali poteri sostitutivi pongano problemi rispetto al riconoscimento della tutela degli enti locali. Nello specifico, viene evidenziato come permangano, anche a seguito delle pronunce della Corte costituzionale, dubbi interpretativi sia in merito all’individuazione dei presupposti legittimanti l’intervento sostitutivo sia ai limiti e alle regole da rispettare nella disciplina e nell’esercizio dello stesso.File | Dimensione | Formato | |
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