La legge tedesca n. 28 del 12 giugno 2020 vieta per la prima volta in Europa le c.d. “terapie” di conversione, per tali intendendosi i trattamenti di vario genere volti a ri-orientare sessualmente soggetti non eterosessuali. La novità offre lo spunto per interrogarsi sulle conseguenze di natura civilistica che possano scaturire da una simile fattispecie nell’ordinamento italiano. Illustrato il rapporto esistente tra “responsabilità genitoriale” e rispetto della “identità di genere” del minore, vengono analizzati i rime-di della decadenza dalla responsabilità genitoriale, della diseredazione e dell’indegnità a succedere, nonché, infine, della responsabilità civile da illecito endo-familiare.
«Terapie» di conversione e responsabilità genitoriale / M. Farina. - In: JUS CIVILE. - ISSN 2421-2563. - 2021:3(2021), pp. 719-735.
«Terapie» di conversione e responsabilità genitoriale
M. Farina
2021
Abstract
La legge tedesca n. 28 del 12 giugno 2020 vieta per la prima volta in Europa le c.d. “terapie” di conversione, per tali intendendosi i trattamenti di vario genere volti a ri-orientare sessualmente soggetti non eterosessuali. La novità offre lo spunto per interrogarsi sulle conseguenze di natura civilistica che possano scaturire da una simile fattispecie nell’ordinamento italiano. Illustrato il rapporto esistente tra “responsabilità genitoriale” e rispetto della “identità di genere” del minore, vengono analizzati i rime-di della decadenza dalla responsabilità genitoriale, della diseredazione e dell’indegnità a succedere, nonché, infine, della responsabilità civile da illecito endo-familiare.File | Dimensione | Formato | |
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