The difficulty in establishing the commission of ‘false accounting’ requires a deconstruction of the judgement of liability and an analytical examination of the constitutive elements of the offence which, in articles 2621 and 2622 of the civil code, define the criminally relevant falsehood. In such a perspective, we can detect three fundamental conceptual nuclei: the ‘non-conformity’ with truth (or ‘objective falsehood’), the ‘significance’ of the falsehood and its ‘deceptive nature’: each of these elements – in full coherence with the general theory of forgery and related offences – is provided with a specific and autonomous typifying functionality, which must be adequately emphasised to individuate the criminalised facts selected by the definition of the offences reformulated in 2015. Recent case law – moving from the judgement of the United Sections of the Supreme Court in 2016 concerning false assessments – appear to be situated on the line of a rigorous establishment of the criminal relevance of the falsehood, thus tracing the fundamental outline of the ‘typical addressee’ of social reporting, against which the ability to deceive and the concrete harmfulness of the offence can be evaluated.

Il complesso accertamento della tipicità del “falso in bilancio” impone una scomposizione del giudizio ed un esame analitico degli elementi costitutivi del reato che, negli artt. 2621 e 2622 c.c., definiscono la falsità penalmente rilevante. In questa prospettiva, sono individuabili tre fondamentali nuclei concettuali: la “difformità” dal vero (o “falsità oggettiva”), la “significatività” della falsità` e la sua “decettività”: ciascuno di tali elementi – in piena coerenza con la teoria generale del falso in materia penale – è dotato di una specifica ed autonoma funzionalità tipizzante, che deve essere adeguatamente valorizzata allo scopo di individuare i fatti offensivi selezionati dalle fattispecie incriminatrici riformulate nel 2015. Recenti arresti giurisprudenziali – muovendo dalla sentenza delle Sezioni Unite del 2016 in tema di falso valutativo – sembrano porsi su una linea di rigoroso accertamento della rilevanza penale della falsità, restituendo i fondamentali contorni del “destinatario tipico” delle comunicazioni sociali alla luce del quale valutare l’idoneità ingannatoria e la concreta offensività del fatto.

Il bilancio offensivo. Falsità, decettività e significatività nel giudizio di illiceità penale delle comunicazioni sociali / M. Scoletta. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PENALE DELL'ECONOMIA. - ISSN 1121-1725. - 33:1-2(2020), pp. 176-204.

Il bilancio offensivo. Falsità, decettività e significatività nel giudizio di illiceità penale delle comunicazioni sociali

M. Scoletta
2020

Abstract

The difficulty in establishing the commission of ‘false accounting’ requires a deconstruction of the judgement of liability and an analytical examination of the constitutive elements of the offence which, in articles 2621 and 2622 of the civil code, define the criminally relevant falsehood. In such a perspective, we can detect three fundamental conceptual nuclei: the ‘non-conformity’ with truth (or ‘objective falsehood’), the ‘significance’ of the falsehood and its ‘deceptive nature’: each of these elements – in full coherence with the general theory of forgery and related offences – is provided with a specific and autonomous typifying functionality, which must be adequately emphasised to individuate the criminalised facts selected by the definition of the offences reformulated in 2015. Recent case law – moving from the judgement of the United Sections of the Supreme Court in 2016 concerning false assessments – appear to be situated on the line of a rigorous establishment of the criminal relevance of the falsehood, thus tracing the fundamental outline of the ‘typical addressee’ of social reporting, against which the ability to deceive and the concrete harmfulness of the offence can be evaluated.
Il complesso accertamento della tipicità del “falso in bilancio” impone una scomposizione del giudizio ed un esame analitico degli elementi costitutivi del reato che, negli artt. 2621 e 2622 c.c., definiscono la falsità penalmente rilevante. In questa prospettiva, sono individuabili tre fondamentali nuclei concettuali: la “difformità” dal vero (o “falsità oggettiva”), la “significatività” della falsità` e la sua “decettività”: ciascuno di tali elementi – in piena coerenza con la teoria generale del falso in materia penale – è dotato di una specifica ed autonoma funzionalità tipizzante, che deve essere adeguatamente valorizzata allo scopo di individuare i fatti offensivi selezionati dalle fattispecie incriminatrici riformulate nel 2015. Recenti arresti giurisprudenziali – muovendo dalla sentenza delle Sezioni Unite del 2016 in tema di falso valutativo – sembrano porsi su una linea di rigoroso accertamento della rilevanza penale della falsità, restituendo i fondamentali contorni del “destinatario tipico” delle comunicazioni sociali alla luce del quale valutare l’idoneità ingannatoria e la concreta offensività del fatto.
Settore IUS/17 - Diritto Penale
2020
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