The chapter explore the workshops revolving around Shakespeare projects in some of the seventeen Juvenile Detention Centres (IPM) in Italy. "Romeo and Juliet" resulted as the obvious and right play to work with young actors for a number of motives. First and foremost, even if many of the teenagers or young adults involved, for very different reasons, have never read, seen, or even heard about any of Shakespeare’s works, they find themselves particularly sympathetic to the traumas for juvenile violence, civil war, enforced separation the play deals with. Undoubtedly, as many commentators have pointed out, this almost archetypal story of two young lovers "locked in conflict with parents and peers, cherishing the uniqueness of their passion, and trying insuccessfully to integrate it with a hostile and authoritarian adult world” appeals directly to young people.

Il capitolo indaga la presenza di Shakespeare negli istituti di pena minorili in Italia, non esistendo, a oggi, una ricognizione completa delle attività svolte all'interno dei diciassette IPM della nostra penisola, essendo la diffusione di molte di queste iniziative talvolta protetta dalla tutela della privacy dei minori coinvolti e spesso limitata al territorio circostante o ai convegni per gli specialisti. Grazie a varie associazioni e cooperative, da Puntozero al Beccaria di Milano al Teatro Kismet OperA al Fornelli di Bari, dal Teatro del Pratello a Bologna all’Officina di Teatro Sociale Adynaton a Casal del Marmo a Roma, per citarne solo alcune, dietro le mura di questi istituti c’è un grandissimo fermento e molti laboratori teatrali traggono ispirazione proprio dalle opere di Shakespeare.

Shakespeare negli istituti penali minorili / M. Cavecchi (BEAUBOURG). - In: SceKspir al BeKKa : Romeo Montecchi dietro le sbarre dell'Istituto Penale Minorile Beccaria / [a cura di] M. Cavecchi, L. Mazoni, M. Rose, G. Scutellà. - Prima edizione. - Firenze : Clichy, 2020. - ISBN 9788867997077. - pp. 45-63

Shakespeare negli istituti penali minorili

M. Cavecchi
Primo
2020

Abstract

The chapter explore the workshops revolving around Shakespeare projects in some of the seventeen Juvenile Detention Centres (IPM) in Italy. "Romeo and Juliet" resulted as the obvious and right play to work with young actors for a number of motives. First and foremost, even if many of the teenagers or young adults involved, for very different reasons, have never read, seen, or even heard about any of Shakespeare’s works, they find themselves particularly sympathetic to the traumas for juvenile violence, civil war, enforced separation the play deals with. Undoubtedly, as many commentators have pointed out, this almost archetypal story of two young lovers "locked in conflict with parents and peers, cherishing the uniqueness of their passion, and trying insuccessfully to integrate it with a hostile and authoritarian adult world” appeals directly to young people.
Il capitolo indaga la presenza di Shakespeare negli istituti di pena minorili in Italia, non esistendo, a oggi, una ricognizione completa delle attività svolte all'interno dei diciassette IPM della nostra penisola, essendo la diffusione di molte di queste iniziative talvolta protetta dalla tutela della privacy dei minori coinvolti e spesso limitata al territorio circostante o ai convegni per gli specialisti. Grazie a varie associazioni e cooperative, da Puntozero al Beccaria di Milano al Teatro Kismet OperA al Fornelli di Bari, dal Teatro del Pratello a Bologna all’Officina di Teatro Sociale Adynaton a Casal del Marmo a Roma, per citarne solo alcune, dietro le mura di questi istituti c’è un grandissimo fermento e molti laboratori teatrali traggono ispirazione proprio dalle opere di Shakespeare.
Shakespeare; "Romeo and Juliet"; teatro; carcere minorile; IPM; Teatro del Pratello; Officina di Teatro Sociale Adynaton; Teatro Puntozero; adattamento; devianza minorile
Settore L-LIN/10 - Letteratura Inglese
Settore L-ART/05 - Discipline Dello Spettacolo
2020
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