L'acufene si verifica in circa un quarto degli adulti, ma è particolarmente fastidioso in meno del 10%. Quando è fastidioso, l'acufene può influenzare la vita quotidiana in più ambiti: interferisce con il sonno, la concentrazione, le emozioni e la vita sociale. Inoltre, in studi trasversali, gli acufeni sono stati associati ad un aumento delle probabilità di sviluppare disturbi d'ansia L’acufene è un sintomo del sistema uditivo, è associato all’ipoacusia: una qualche forma di sofferenza cocleare è presente nella maggior parte degli acufenopatici; tuttavia può comparire anche in soggetti con soglie uditive clinicamente normali Negli ultimi anni sì è assistito ad un progressivo coinvolgimento dei processi cerebrali e cognitivi che sembrano svolgere un ruolo cruciale nel generare questa sensazione uditiva fantasma Neuroimaging e studi neurofisiologici hanno dimostrato ampi cambiamenti nella struttura e nella funzione del cervello nei soggetti con acufene. La maggior parte della letteratura sull'acufene suggerisce che un'elevata attività spontanea a seguito della deafferentazione cocleare porta ad un aumento del guadagno neurale centrale a livelli cerebrali inferiori o superiori La modificata attività del sistema uditivo è probabilmente causa necessaria ma non sufficiente per causare gli acufeni, soprattutto quelli più disturbanti. E’ stata postulata la partecipazione del sistema limbico alla generazione di acufene.In condizioni normali, infatti, il “suono” generato dall’alterata attività del sistema uditivo non raggiunge il livello di coscienza in quanto ritenuto senza significato dal sistema limbico e, come tale, viene filtrato. Nel caso in cui il segnale sia, per errore, classificato come importante o il sistema limbico sia sovraccarico, il filtro non funziona più, e l’acufene viene percepito coscientemente. L’acufene causa inoltre modificazioni nella connettività a riposo: nei pazienti con acufene cronico, diminuisce la connettività tra precuneo e le regioni correlate al riposo (questo effetto è più pronunciato se la severità dell’acufene aumenta). e aumenta la connettività tra precuneo e la rete dorsale dell’attenzione in pazienti con acufene fastidioso, ma l’effetto è inconsistente se l’acufene è lieve . Le parti più importanti del sistema uditivo, per quanto riguarda la maggior parte delle forme di acufene, sono la coclea, il nervo uditivo e il sistema nervoso centrale. Ora, è stato rivalutato il ruolo dell'orecchio medio, in particolare per La sindrome del timpano tensore del tonico L'orecchio medio contiene anche i legamenti oto-mandibolari. È stata trovata una correlazione positiva tra acufene e disturbo ipsilaterale dell'ATM. È stato proposto che un disturbo dell'ATM possa allungare questi legamenti, influenzando così l'equilibrio della struttura dell'orecchio medio Possibile ruolo del sacculo nella genesi di alcune forme di acufene: la vicinanza anatomica del sacculo alla staffa suggerisce che una pressione eccessiva sulla platina possa danneggiare il neuroepitelio sacculare che si trova vicino alla finestra ovale Gli otoliti sacculari potrebbero raggiungere la coclea attraverso il dotto reuniens e il condotto cocleare, influenzando così anche il giro basale della coclea e la soglia uditiva sulle alte frequenze Molti pazienti con acufene presentano altri sintomi uditivi, in particolare difficoltà uditive, ma anche problemi di equilibrio dovuti ad es. alla malattia di Menière. L'acufene è uno dei sintomi cardini della malattia. Quando la malattia si stabilizza e le crisi vertiginose cessano, l'acufene può diventare il sintomo più fastidioso.Attualmente, lo spazio endolinfatico può essere dimostrato in vivo usando la risonanza magnetica eseguita con sequenze 3D – FLAIR (Fluid Attenuated Inversion Recovery) 4 ore dopo la somministrazione endovenosa di un mezzo contrasto.

Approccio multidisciplinare all'acufene / S.A.M. Barozzi. ((Intervento presentato al convegno Acufeni: teoria e clinica tenutosi a Pavia nel 2020.

Approccio multidisciplinare all'acufene

S.A.M. Barozzi
2020

Abstract

L'acufene si verifica in circa un quarto degli adulti, ma è particolarmente fastidioso in meno del 10%. Quando è fastidioso, l'acufene può influenzare la vita quotidiana in più ambiti: interferisce con il sonno, la concentrazione, le emozioni e la vita sociale. Inoltre, in studi trasversali, gli acufeni sono stati associati ad un aumento delle probabilità di sviluppare disturbi d'ansia L’acufene è un sintomo del sistema uditivo, è associato all’ipoacusia: una qualche forma di sofferenza cocleare è presente nella maggior parte degli acufenopatici; tuttavia può comparire anche in soggetti con soglie uditive clinicamente normali Negli ultimi anni sì è assistito ad un progressivo coinvolgimento dei processi cerebrali e cognitivi che sembrano svolgere un ruolo cruciale nel generare questa sensazione uditiva fantasma Neuroimaging e studi neurofisiologici hanno dimostrato ampi cambiamenti nella struttura e nella funzione del cervello nei soggetti con acufene. La maggior parte della letteratura sull'acufene suggerisce che un'elevata attività spontanea a seguito della deafferentazione cocleare porta ad un aumento del guadagno neurale centrale a livelli cerebrali inferiori o superiori La modificata attività del sistema uditivo è probabilmente causa necessaria ma non sufficiente per causare gli acufeni, soprattutto quelli più disturbanti. E’ stata postulata la partecipazione del sistema limbico alla generazione di acufene.In condizioni normali, infatti, il “suono” generato dall’alterata attività del sistema uditivo non raggiunge il livello di coscienza in quanto ritenuto senza significato dal sistema limbico e, come tale, viene filtrato. Nel caso in cui il segnale sia, per errore, classificato come importante o il sistema limbico sia sovraccarico, il filtro non funziona più, e l’acufene viene percepito coscientemente. L’acufene causa inoltre modificazioni nella connettività a riposo: nei pazienti con acufene cronico, diminuisce la connettività tra precuneo e le regioni correlate al riposo (questo effetto è più pronunciato se la severità dell’acufene aumenta). e aumenta la connettività tra precuneo e la rete dorsale dell’attenzione in pazienti con acufene fastidioso, ma l’effetto è inconsistente se l’acufene è lieve . Le parti più importanti del sistema uditivo, per quanto riguarda la maggior parte delle forme di acufene, sono la coclea, il nervo uditivo e il sistema nervoso centrale. Ora, è stato rivalutato il ruolo dell'orecchio medio, in particolare per La sindrome del timpano tensore del tonico L'orecchio medio contiene anche i legamenti oto-mandibolari. È stata trovata una correlazione positiva tra acufene e disturbo ipsilaterale dell'ATM. È stato proposto che un disturbo dell'ATM possa allungare questi legamenti, influenzando così l'equilibrio della struttura dell'orecchio medio Possibile ruolo del sacculo nella genesi di alcune forme di acufene: la vicinanza anatomica del sacculo alla staffa suggerisce che una pressione eccessiva sulla platina possa danneggiare il neuroepitelio sacculare che si trova vicino alla finestra ovale Gli otoliti sacculari potrebbero raggiungere la coclea attraverso il dotto reuniens e il condotto cocleare, influenzando così anche il giro basale della coclea e la soglia uditiva sulle alte frequenze Molti pazienti con acufene presentano altri sintomi uditivi, in particolare difficoltà uditive, ma anche problemi di equilibrio dovuti ad es. alla malattia di Menière. L'acufene è uno dei sintomi cardini della malattia. Quando la malattia si stabilizza e le crisi vertiginose cessano, l'acufene può diventare il sintomo più fastidioso.Attualmente, lo spazio endolinfatico può essere dimostrato in vivo usando la risonanza magnetica eseguita con sequenze 3D – FLAIR (Fluid Attenuated Inversion Recovery) 4 ore dopo la somministrazione endovenosa di un mezzo contrasto.
8-feb-2020
Acufene, ipoacusia.
Settore MED/32 - Audiologia
Settore MED/31 - Otorinolaringoiatria
Approccio multidisciplinare all'acufene / S.A.M. Barozzi. ((Intervento presentato al convegno Acufeni: teoria e clinica tenutosi a Pavia nel 2020.
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