This contribution is based on the results of recent anthropological analyses of the child found at the ‘monumental complex’ of Tarquinia, Civita (9th century BCE). Such analyses confirm he was suffering from encephalopathy with epileptic symptoms. It is also based on a rereading of two inscribed fragments (end of the 6th – beginning of the 5th century BCE) found in the near byes of the child. They were published separately at first, but they actually form a complete and isolated lemma: terela. The exam of the Etruscan root ter- addresses a meaning close to Greek τέρας and Latin monstrum, prodigium, as M. Pallottino already suggested for Etruscan teraš. The chronological gap between the two pieces of evidence from the ‘monumental complex’ is discussed in the symbolic and cultural framework of the Tarquinian community. The prodigious nature of the “Civita-child” is confirmed according to an Etruscan concept, which can be recognized through literary sources and some aspects of the Etruscan imaginary repertoire depicted on mirrors.

Il contributo fonda da un lato sulle più recenti analisi antropologiche, che comprovano l’encefalopatia del bambino del ‘complesso monumentale’ della Civita di Tarquinia (IX secolo a.C.) e la conseguente sintomatologia di tipo epilettico, e dall’altro sulla rilettura di due frammenti iscritti (fine VI – inizi del V secolo a.C.). Rinvenuti in prossimità del bambino e a suo tempo editi separatamente, essi compongono invece un unico lemma isolato terela. La disamina della radice etrusca –ter indirizza a un significato accostabile al greco τέρας e al latino monstrum, prodigium, come a suo tempo proposto da M. Pallottino per teraš etrusco. Lo scarto cronologico fra le due evidenze dal ‘complesso monumentale’ viene argomentato nel quadro dei riferimenti simbolici e culturali della comunità tarquiniese. Si propone quindi per il “bambino della Civita” di confermarne la natura di fanciullo prodigioso, secondo una concezione etrusca rintracciabile nelle fonti letterarie e negli aspetti dell’immaginario deducibile dalla serie degli specchi etruschi.

Il caso del “bambino della Civita” di Tarquinia / G. Bagnasco Gianni, G.M. Facchetti, C. Cattaneo, E. Maderna, V. Ricciardi (MATERIA E ARTE). - In: Una favola breve : archeologia e antropologia per la storia dell’infanzia / [a cura di] C. Lambrugo. - [s.l] : All'Insegna del Giglio, 2019. - ISBN 9788878148901. - pp. 211-224

Il caso del “bambino della Civita” di Tarquinia

G. Bagnasco Gianni;C. Cattaneo;V. Ricciardi
2019

Abstract

This contribution is based on the results of recent anthropological analyses of the child found at the ‘monumental complex’ of Tarquinia, Civita (9th century BCE). Such analyses confirm he was suffering from encephalopathy with epileptic symptoms. It is also based on a rereading of two inscribed fragments (end of the 6th – beginning of the 5th century BCE) found in the near byes of the child. They were published separately at first, but they actually form a complete and isolated lemma: terela. The exam of the Etruscan root ter- addresses a meaning close to Greek τέρας and Latin monstrum, prodigium, as M. Pallottino already suggested for Etruscan teraš. The chronological gap between the two pieces of evidence from the ‘monumental complex’ is discussed in the symbolic and cultural framework of the Tarquinian community. The prodigious nature of the “Civita-child” is confirmed according to an Etruscan concept, which can be recognized through literary sources and some aspects of the Etruscan imaginary repertoire depicted on mirrors.
Il contributo fonda da un lato sulle più recenti analisi antropologiche, che comprovano l’encefalopatia del bambino del ‘complesso monumentale’ della Civita di Tarquinia (IX secolo a.C.) e la conseguente sintomatologia di tipo epilettico, e dall’altro sulla rilettura di due frammenti iscritti (fine VI – inizi del V secolo a.C.). Rinvenuti in prossimità del bambino e a suo tempo editi separatamente, essi compongono invece un unico lemma isolato terela. La disamina della radice etrusca –ter indirizza a un significato accostabile al greco τέρας e al latino monstrum, prodigium, come a suo tempo proposto da M. Pallottino per teraš etrusco. Lo scarto cronologico fra le due evidenze dal ‘complesso monumentale’ viene argomentato nel quadro dei riferimenti simbolici e culturali della comunità tarquiniese. Si propone quindi per il “bambino della Civita” di confermarne la natura di fanciullo prodigioso, secondo una concezione etrusca rintracciabile nelle fonti letterarie e negli aspetti dell’immaginario deducibile dalla serie degli specchi etruschi.
Settore L-ANT/06 - Etruscologia e Antichita' Italiche
2019
Book Part (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
BagnascoGianni2019-Facchetti-Cattaneo.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 4.28 MB
Formato Adobe PDF
4.28 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/694884
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact