Introduzione: la pratica della contenzione fisica dell’anziano pone non poche difficoltà sotto il profilo medico-legale in relazione alla dicotomia sostanziale tra realtà sanitaria e dimensione giuridica del problema. L’utilizzo, infatti, di mezzi di contenzione, soprattutto meccanici, viene contemplato in una percentuale variabile compresa tra 22 e 68% dei casi in ambienti geriatrici, neurologici e psichiatrici. Segnalazione casistica: gli Autori presentano il caso di un uomo 75enne che, a causa di una frattura femorale, risiedeva presso una struttura riabilitativa geriatrica per lungo-degenti. A seguito di decadimento cognitivo e reiterati episodi di caduta a terra, era contenuto “cronicamente” in carrozzina, a mezzo di lenzuolo annodato al bacino. In un momento di attività comune, la vittima chiedeva agli altri pazienti di essere liberato dalla contenzione ed uno di essi, preso un accendino, dava fuoco al lenzuolo, causandogli ustioni di 2° e 3° grado al 40% della superficie corporea con successivo exitus sopraggiunto 37 giorni dopo l’accaduto. Risultati: la peculiarità del caso esposto attiene la rara modalità lesiva cui l’exitus è riconducibile, risultando, i pochi casi segnalati, imputabili ad incendio del locale nel quale le vittime erano costrette dal mezzo di contenzione fisica. Conclusioni: si ribadiscono le sequele cliniche, medico-legali ed etico-deontologiche correlate all’uso improprio dei mezzi di contenzione fisica “cronica” e gli elementi di colpa a carico della struttura geriatrica per lungo-degenti che ospitava, per ragioni assistenziali, la vittima.
Incendio del mezzo di contenzione fisica “cronica” : segnalazione di un caso di decesso accidentale da lesività iper-termica / L.M. Crespi Bel’skij, A.S. Migliorini, G. Gentile, A. Taborelli. ((Intervento presentato al 39. convegno Congresso Nazionale SIMLA : la medicina legale del nuovo millennio tra tradizione ed innovazione tenutosi a Ancona nel 2009.
Incendio del mezzo di contenzione fisica “cronica” : segnalazione di un caso di decesso accidentale da lesività iper-termica
L.M. Crespi Bel’skijPrimo
;G. GentilePenultimo
;A. TaborelliUltimo
2009
Abstract
Introduzione: la pratica della contenzione fisica dell’anziano pone non poche difficoltà sotto il profilo medico-legale in relazione alla dicotomia sostanziale tra realtà sanitaria e dimensione giuridica del problema. L’utilizzo, infatti, di mezzi di contenzione, soprattutto meccanici, viene contemplato in una percentuale variabile compresa tra 22 e 68% dei casi in ambienti geriatrici, neurologici e psichiatrici. Segnalazione casistica: gli Autori presentano il caso di un uomo 75enne che, a causa di una frattura femorale, risiedeva presso una struttura riabilitativa geriatrica per lungo-degenti. A seguito di decadimento cognitivo e reiterati episodi di caduta a terra, era contenuto “cronicamente” in carrozzina, a mezzo di lenzuolo annodato al bacino. In un momento di attività comune, la vittima chiedeva agli altri pazienti di essere liberato dalla contenzione ed uno di essi, preso un accendino, dava fuoco al lenzuolo, causandogli ustioni di 2° e 3° grado al 40% della superficie corporea con successivo exitus sopraggiunto 37 giorni dopo l’accaduto. Risultati: la peculiarità del caso esposto attiene la rara modalità lesiva cui l’exitus è riconducibile, risultando, i pochi casi segnalati, imputabili ad incendio del locale nel quale le vittime erano costrette dal mezzo di contenzione fisica. Conclusioni: si ribadiscono le sequele cliniche, medico-legali ed etico-deontologiche correlate all’uso improprio dei mezzi di contenzione fisica “cronica” e gli elementi di colpa a carico della struttura geriatrica per lungo-degenti che ospitava, per ragioni assistenziali, la vittima.Pubblicazioni consigliate
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