The paper analyses the way in which the Milanese society fought against two phenomena that attacked it over the 25 years from 1968 to 1993 (two politically watershed years)): terrorism, particularly red terrorism, and mafia. It tries, it means, to frame the history of the most rich and cosmopolitan Italian metropolis under a special point of view. Not the economic or trade union perspective, neither the political one of Bettino Craxi, Lega or Silvio Berlusconi, but under the perspective of the struggle against two frontal enemies of democracy and legality. So it purposes several critical notes about the history of two different, successive movements, both much more civil than political or tradeunionist, both in defense of the institutions. Less structured and visible the movement anti-terrorism, more conscious, organized and participated the anti-mafia one. Both obliged to face diffidence and cultural prejudices, both moved, especially the second one, by a strong young and student component. The story, the analysis, come and are fed by the author’s direct memory. For different reasons he participated in fact intensively in both movements, with a propulsive role against the mafia. The literary genre is therefore that of sociological diary.

L’articolo analizza il modo in cui la società milanese ha combattuto due fenomeni che l’hanno aggredita nei 25 anni che vanno dal 1968 al 1993 (due anni politicamente spartiacque), ovvero il terrorismo, specialmente di sinistra, e la mafia. Cerca cioè di inquadrare la storia della metropoli più ricca e cosmopolita d’Italia in un’ottica speciale. Non quella economica e delle lotte sindacali, né quella politica di Bettino Craxi, della Lega o di Silvio Berlusconi, ma quella della lotta contro due nemici frontali della democrazia e della legalità. Esso propone così alcune note critiche sulla storia di due diversi movimenti che si sono susseguiti nel tempo, entrambi molto più civili che politici o sindacali, entrambi in difesa delle istituzioni. Meno strutturato e visibile quello contro il terrorismo, più consapevole, organizzato e partecipato quello contro la mafia. Tutti e due costretti a confrontarsi con diffidenze e pregiudizi culturali, tutti e due animati, specie il secondo, da una forte componente giovanile e studentesca Il racconto, l’analisi, nascono e sono alimentati dalla memoria diretta dell’autore, che per ragioni diverse ha partecipato ai due movimenti intensamente, nel secondo caso svolgendovi anche un ruolo diretto di propulsione. Il genere scelto è dunque quello del “diario sociologico”.

S’opposer au terrorisme et à la mafia : les luttes citoyennes à Milan / F. dalla Chiesa. - In: LABORATOIRE ITALIEN. - ISSN 2117-4970. - 2019:22(2019 Feb). [10.4000/laboratoireitalien.2581]

S’opposer au terrorisme et à la mafia : les luttes citoyennes à Milan

F. dalla Chiesa
2019

Abstract

The paper analyses the way in which the Milanese society fought against two phenomena that attacked it over the 25 years from 1968 to 1993 (two politically watershed years)): terrorism, particularly red terrorism, and mafia. It tries, it means, to frame the history of the most rich and cosmopolitan Italian metropolis under a special point of view. Not the economic or trade union perspective, neither the political one of Bettino Craxi, Lega or Silvio Berlusconi, but under the perspective of the struggle against two frontal enemies of democracy and legality. So it purposes several critical notes about the history of two different, successive movements, both much more civil than political or tradeunionist, both in defense of the institutions. Less structured and visible the movement anti-terrorism, more conscious, organized and participated the anti-mafia one. Both obliged to face diffidence and cultural prejudices, both moved, especially the second one, by a strong young and student component. The story, the analysis, come and are fed by the author’s direct memory. For different reasons he participated in fact intensively in both movements, with a propulsive role against the mafia. The literary genre is therefore that of sociological diary.
L’articolo analizza il modo in cui la società milanese ha combattuto due fenomeni che l’hanno aggredita nei 25 anni che vanno dal 1968 al 1993 (due anni politicamente spartiacque), ovvero il terrorismo, specialmente di sinistra, e la mafia. Cerca cioè di inquadrare la storia della metropoli più ricca e cosmopolita d’Italia in un’ottica speciale. Non quella economica e delle lotte sindacali, né quella politica di Bettino Craxi, della Lega o di Silvio Berlusconi, ma quella della lotta contro due nemici frontali della democrazia e della legalità. Esso propone così alcune note critiche sulla storia di due diversi movimenti che si sono susseguiti nel tempo, entrambi molto più civili che politici o sindacali, entrambi in difesa delle istituzioni. Meno strutturato e visibile quello contro il terrorismo, più consapevole, organizzato e partecipato quello contro la mafia. Tutti e due costretti a confrontarsi con diffidenze e pregiudizi culturali, tutti e due animati, specie il secondo, da una forte componente giovanile e studentesca Il racconto, l’analisi, nascono e sono alimentati dalla memoria diretta dell’autore, che per ragioni diverse ha partecipato ai due movimenti intensamente, nel secondo caso svolgendovi anche un ruolo diretto di propulsione. Il genere scelto è dunque quello del “diario sociologico”.
terrorismo; antiterrorismo; mafia; antimafia; Milano; movimenti; democrazia; memoria
Settore SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Settore SPS/09 - Sociologia dei Processi economici e del Lavoro
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/11 - Sociologia dei Fenomeni Politici
Settore SPS/12 - Sociologia Giuridica, della Devianza e Mutamento Sociale
feb-2019
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