I vissuti, le percezioni, le valutazioni dell'esperienza d'emigrazione dei senegalesi che lavorano a Torino vengono descritti attraverso le interviste di chi è partito e dei loro familiari rimasti nei villaggi in Senegal. Il racconto si apre con l'immaginario del viaggio come epopea e avventura, carico di valenze religiose, che i modou modou , migranti internazionali, hanno ereditato da una centenaria tradizione di spostamenti dei loro avi nel continente africano. Sulle motivazioni economiche prevalgono dunque le giustificazioni religiose e sociali del lavoro che essi andranno a cercare in Occidente, ma dal racconto delle vicissitudini dell'esperienza diretta delle varie occupazioni alle quali dovranno adattarsi una volta arrivati in Italia emerge soprattutto quanto la realtà diverga dai sogni coltivati prima della partenza. Dal momento del loro arrivo inizia quel rapporto dialettico - che qui si descrive nelle sue diverse sfaccettature - che è la vita "tra le due sponde". A Torino essi raggiungono l'obiettivo d'un lavoro che consente di mantenere le proprie famiglie in Senegal ma che li costringe a una indefinita permanenza all'estero. Vivono così a Torino, cercando di conservare le proprie radici culturali e coltivando il perenne sogno di un ritorno nel proprio paese. Mantengono saldi i legami con la propria comunità e temono le attrazioni e le insidie d'una modernità occidentale verso la quale comunque si sentono attratti, manifestando al contempo una certa apertura alla socializzazione con gli italiani. La dualità del loro vivere su due sponde ha conseguenze sulle stesse famiglie, perché modifica le abitudini, i ruoli gerarchici e i rapporti di genere, a causa della assenza della figura maschile (poiché emigrano soprattutto gli uomini) e della crescente disponibilità di denaro delle rimesse. Le persistenze di cultura tradizionale si affiancano ai cambiamenti nella vita e mentalità loro e nelle famiglie, che trasformano la stessa società senegalese che dipende economicamente in parte significativa dal fenomeno migratorio dei modou modou . Trattandosi di un processo in corso dallo sviluppo non prevedibile, se ne descrivono qui alcuni aspetti significativi senza che se ne possano ancora indicare gli sbocchi.

Vai e vieni. Esperienze di migrazione e lavoro di senegalesi tra Louga e Torino / E. Castagnone, F. Ciafaloni, E. Donini, D. Guasco, D. Lanzardo. - Milano : FrancoAngeli, 2005. - ISBN 9788846467546.

Vai e vieni. Esperienze di migrazione e lavoro di senegalesi tra Louga e Torino

E. Castagnone
Primo
;
2005

Abstract

I vissuti, le percezioni, le valutazioni dell'esperienza d'emigrazione dei senegalesi che lavorano a Torino vengono descritti attraverso le interviste di chi è partito e dei loro familiari rimasti nei villaggi in Senegal. Il racconto si apre con l'immaginario del viaggio come epopea e avventura, carico di valenze religiose, che i modou modou , migranti internazionali, hanno ereditato da una centenaria tradizione di spostamenti dei loro avi nel continente africano. Sulle motivazioni economiche prevalgono dunque le giustificazioni religiose e sociali del lavoro che essi andranno a cercare in Occidente, ma dal racconto delle vicissitudini dell'esperienza diretta delle varie occupazioni alle quali dovranno adattarsi una volta arrivati in Italia emerge soprattutto quanto la realtà diverga dai sogni coltivati prima della partenza. Dal momento del loro arrivo inizia quel rapporto dialettico - che qui si descrive nelle sue diverse sfaccettature - che è la vita "tra le due sponde". A Torino essi raggiungono l'obiettivo d'un lavoro che consente di mantenere le proprie famiglie in Senegal ma che li costringe a una indefinita permanenza all'estero. Vivono così a Torino, cercando di conservare le proprie radici culturali e coltivando il perenne sogno di un ritorno nel proprio paese. Mantengono saldi i legami con la propria comunità e temono le attrazioni e le insidie d'una modernità occidentale verso la quale comunque si sentono attratti, manifestando al contempo una certa apertura alla socializzazione con gli italiani. La dualità del loro vivere su due sponde ha conseguenze sulle stesse famiglie, perché modifica le abitudini, i ruoli gerarchici e i rapporti di genere, a causa della assenza della figura maschile (poiché emigrano soprattutto gli uomini) e della crescente disponibilità di denaro delle rimesse. Le persistenze di cultura tradizionale si affiancano ai cambiamenti nella vita e mentalità loro e nelle famiglie, che trasformano la stessa società senegalese che dipende economicamente in parte significativa dal fenomeno migratorio dei modou modou . Trattandosi di un processo in corso dallo sviluppo non prevedibile, se ne descrivono qui alcuni aspetti significativi senza che se ne possano ancora indicare gli sbocchi.
2005
Vai e vieni. Esperienze di migrazione e lavoro di senegalesi tra Louga e Torino / E. Castagnone, F. Ciafaloni, E. Donini, D. Guasco, D. Lanzardo. - Milano : FrancoAngeli, 2005. - ISBN 9788846467546.
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