This paper conceptually and empirically addresses the issue of the digital divide with particular attention to a mountain-rural area in Italy that one the Sannio Apennines, crossbordering the provinces of Benevento and Molise. In our approach we propose that the issue of the digital divide intersects with the concepts of territorial justice and asymmetrical power between places and regions so deeply till expanding the notion of digital divide in a new notion of ‘cartographic silence’. This notion is linked to who has the power to create digital information or geocoded (and access to broadband is the first prerequisite) and those who have no such power. ‘Cartographic (Knowledge) gaps’ persist and make it even more obvious ‘the knowledge gap’ not only between what we know and do not know, but among those who have product geographic knowledge and those who undergo to knowledge that is not produced locally. ‘Cartographic gaps and silences’ persist even among those who make maps and those who use them, id est those who acknowledge the ‘power’ of mapping information from field work on the ground or use satellite images to study such as poverty, environmental pollution, inadequate delivery of social systems, and disaster-prone regions. Empowerment of local groups to develop database or report on the human condition with PPGIS (public participation GIS) is just as important as helping in the production of useful maps in their cultural, economic and environmental.

Questo lavoro affronta concettualmente ed empiricamente il tema del divario digitale in Italia con particolare riguardo ad una zona montano-rurale dell’Appennino sannita, a cavallo tra le province beneventane e molisane. Nell’approccio che proponiamo, la questione del digital divide si interseca con il concetto di giustizia territoriale e potere asimmetrico tra luoghi e le regioni al punto di ampliare la nozione di divario digitale in una nuova nozione di ‘silenzio cartografico’ legato a chi ha il potere di creare informazioni digitali o geocodificate (e l’accesso alla banda larga è il primo requisito indispensabile) e chi non ha tale potere. ‘Lacune della conoscenza’ persistono e rendono ancora più evidente ‘il gap di conoscenza’ non solo tra ciò che sappiamo e non sappiamo, ma tra coloro che hanno prodotto la conoscenza e coloro che subiscono questa conoscenza non prodotta localmente. ‘Lacune cartografiche e silenzi’ persistono anche tra coloro che fanno le carte e coloro che le usano, cioè, coloro che riconoscono il “potere” di informazioni di mappatura dal lavoro sul campo a terra o utilizzano immagini satellitari per studiare ad esempio la povertà, l’inquinamento ambientale, la consegna inadeguata dei sistemi sociali, e il disastro di regioni soggette. La responsabilizzazione dei gruppi locali per sviluppare database o rapporti sulla condizione umana con PPGIS (partecipazione GIS pubblico) è altrettanto importante quanto aiutarli nella produzione di mappe utili nei loro contesti culturali, economici e ambientali.

Silenzi cartografici e marginalizzazione in situazioni di divario digitale: una verifica concettuale ed empirica in ambito rurale-montano = Cartographic silence and marginalization in situations of digital divide: a conceptual and empirical survey in mountain rural areas / A. Leto, M. Paradiso, E. Sarno. - In: BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CARTOGRAFIA. - ISSN 0044-9733. - 156:(2016), pp. 115-137. [10.13137/2282-472X/13047]

Silenzi cartografici e marginalizzazione in situazioni di divario digitale: una verifica concettuale ed empirica in ambito rurale-montano = Cartographic silence and marginalization in situations of digital divide: a conceptual and empirical survey in mountain rural areas

M. Paradiso;
2016

Abstract

This paper conceptually and empirically addresses the issue of the digital divide with particular attention to a mountain-rural area in Italy that one the Sannio Apennines, crossbordering the provinces of Benevento and Molise. In our approach we propose that the issue of the digital divide intersects with the concepts of territorial justice and asymmetrical power between places and regions so deeply till expanding the notion of digital divide in a new notion of ‘cartographic silence’. This notion is linked to who has the power to create digital information or geocoded (and access to broadband is the first prerequisite) and those who have no such power. ‘Cartographic (Knowledge) gaps’ persist and make it even more obvious ‘the knowledge gap’ not only between what we know and do not know, but among those who have product geographic knowledge and those who undergo to knowledge that is not produced locally. ‘Cartographic gaps and silences’ persist even among those who make maps and those who use them, id est those who acknowledge the ‘power’ of mapping information from field work on the ground or use satellite images to study such as poverty, environmental pollution, inadequate delivery of social systems, and disaster-prone regions. Empowerment of local groups to develop database or report on the human condition with PPGIS (public participation GIS) is just as important as helping in the production of useful maps in their cultural, economic and environmental.
Questo lavoro affronta concettualmente ed empiricamente il tema del divario digitale in Italia con particolare riguardo ad una zona montano-rurale dell’Appennino sannita, a cavallo tra le province beneventane e molisane. Nell’approccio che proponiamo, la questione del digital divide si interseca con il concetto di giustizia territoriale e potere asimmetrico tra luoghi e le regioni al punto di ampliare la nozione di divario digitale in una nuova nozione di ‘silenzio cartografico’ legato a chi ha il potere di creare informazioni digitali o geocodificate (e l’accesso alla banda larga è il primo requisito indispensabile) e chi non ha tale potere. ‘Lacune della conoscenza’ persistono e rendono ancora più evidente ‘il gap di conoscenza’ non solo tra ciò che sappiamo e non sappiamo, ma tra coloro che hanno prodotto la conoscenza e coloro che subiscono questa conoscenza non prodotta localmente. ‘Lacune cartografiche e silenzi’ persistono anche tra coloro che fanno le carte e coloro che le usano, cioè, coloro che riconoscono il “potere” di informazioni di mappatura dal lavoro sul campo a terra o utilizzano immagini satellitari per studiare ad esempio la povertà, l’inquinamento ambientale, la consegna inadeguata dei sistemi sociali, e il disastro di regioni soggette. La responsabilizzazione dei gruppi locali per sviluppare database o rapporti sulla condizione umana con PPGIS (partecipazione GIS pubblico) è altrettanto importante quanto aiutarli nella produzione di mappe utili nei loro contesti culturali, economici e ambientali.
Cartographic silences, geoweb; digital divide; marginalization; empowerment; mountains rural areas
Settore M-GGR/02 - Geografia Economico-Politica
2016
Article (author)
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