La sordità neurosensoriale (NSHL) ad eziologia genetica è il deficit uditivo più diffuso. A volte la NSHL è parte di un complesso sindromico. Le cause ereditarie non sindromiche rappresentano almeno il 50% delle ipoacusie neurosensoriali profonde . Esse vengono trasmesse con modalità mendeliana semplice e si suddividono in forma autosomiche recessive (75-80%), dominanti (20%), X-linked (2-5%) e mitocondriali (1%). La sordità autosomica recessiva insorge solitamente in epoca pre-linguale, è di entità grave o profonda, non progressiva, mentre la forma autosomica dominante è prevalentemente caratterizzata da insorgenza post-linguale, esordendo tra la II e la V decade di vita, ed è progressiva. Nella NSHL ereditaria la correlazione genotipo/fenotipo è estremamente variabile. L’identificazione dei geni causa di sordità è stata una grande scoperta: dal 1995 ad oggi sono stati scoperti 100 geni correlati alla sordità. La scoperta di nuovi geni correlati alla sordità è stata effettuata utilizzando la metodica di “Massive Parallele Sequencing” (MPS) o la “Next Generation Sequencing” (NGS) metodica più recente, sviluppata successivamente alla tecnologia di sequenziamento di Sanger. Questo sviluppo tecnologico ha permesso di trovare velocemente varianti per tutti i disordini mendeliani compresa la sordità e il sequenziamento a cominciare da piccoli pannelli genetici per tutti gli esoni codificanti fino al sequenziamento dell’esoma (WES) o al sequenziamento completo del DNA genomico “Whoce Genome Sequencing” (WGS) o “Genome Sequencing”. Con la realizzazione di questi obiettivi è stato rivoluzionato l’approccio a nuovi geni, e loci correlati che contengono centinaia di geni da screenare che attualmente possono essere sequenziati in parallelo. La NGS permette lo studio non più del singolo gene ma contemporaneamente dei numerosi geni validati per la sordità. Attualmente i costi della NGS si sono notevolmente ridotti, e nel futuro continueranno a diminuire con lo sviluppo tecnologico. Lo sviluppo e l’ottimizzazione dei pannelli NGS specifici per la sordità ampliano lo spettro di geni rilevanti per la sordità permettendo di ottenere i migliori risultati ed evidenziando rare mutazioni responsabili della patologia un tempo di difficile determinazione. Con l’introduzione della tecnica NGS si è modificato l’iter diagnostico aggiungendo in caso di negatività all’analisi di primo livello un’analisi mediante NGS, e rinviando gli approfondimenti clinico diagnostici (ECG, Eco reni, Es. urine, RMN/TAC rocche petrose, Elettroretinogramma) al termine della definizione genetico-molecolare, se il risultato risulta ancora negativo.

Attuale approccio alla sordità genetica / U. Ambrosetti. ((Intervento presentato al convegno La sordità:attuale approccio diagnostico, protesico, abilitativo oralista tenutosi a Milano nel 2019.

Attuale approccio alla sordità genetica

U. Ambrosetti
2019

Abstract

La sordità neurosensoriale (NSHL) ad eziologia genetica è il deficit uditivo più diffuso. A volte la NSHL è parte di un complesso sindromico. Le cause ereditarie non sindromiche rappresentano almeno il 50% delle ipoacusie neurosensoriali profonde . Esse vengono trasmesse con modalità mendeliana semplice e si suddividono in forma autosomiche recessive (75-80%), dominanti (20%), X-linked (2-5%) e mitocondriali (1%). La sordità autosomica recessiva insorge solitamente in epoca pre-linguale, è di entità grave o profonda, non progressiva, mentre la forma autosomica dominante è prevalentemente caratterizzata da insorgenza post-linguale, esordendo tra la II e la V decade di vita, ed è progressiva. Nella NSHL ereditaria la correlazione genotipo/fenotipo è estremamente variabile. L’identificazione dei geni causa di sordità è stata una grande scoperta: dal 1995 ad oggi sono stati scoperti 100 geni correlati alla sordità. La scoperta di nuovi geni correlati alla sordità è stata effettuata utilizzando la metodica di “Massive Parallele Sequencing” (MPS) o la “Next Generation Sequencing” (NGS) metodica più recente, sviluppata successivamente alla tecnologia di sequenziamento di Sanger. Questo sviluppo tecnologico ha permesso di trovare velocemente varianti per tutti i disordini mendeliani compresa la sordità e il sequenziamento a cominciare da piccoli pannelli genetici per tutti gli esoni codificanti fino al sequenziamento dell’esoma (WES) o al sequenziamento completo del DNA genomico “Whoce Genome Sequencing” (WGS) o “Genome Sequencing”. Con la realizzazione di questi obiettivi è stato rivoluzionato l’approccio a nuovi geni, e loci correlati che contengono centinaia di geni da screenare che attualmente possono essere sequenziati in parallelo. La NGS permette lo studio non più del singolo gene ma contemporaneamente dei numerosi geni validati per la sordità. Attualmente i costi della NGS si sono notevolmente ridotti, e nel futuro continueranno a diminuire con lo sviluppo tecnologico. Lo sviluppo e l’ottimizzazione dei pannelli NGS specifici per la sordità ampliano lo spettro di geni rilevanti per la sordità permettendo di ottenere i migliori risultati ed evidenziando rare mutazioni responsabili della patologia un tempo di difficile determinazione. Con l’introduzione della tecnica NGS si è modificato l’iter diagnostico aggiungendo in caso di negatività all’analisi di primo livello un’analisi mediante NGS, e rinviando gli approfondimenti clinico diagnostici (ECG, Eco reni, Es. urine, RMN/TAC rocche petrose, Elettroretinogramma) al termine della definizione genetico-molecolare, se il risultato risulta ancora negativo.
23-mar-2019
Next Generation Sequencing; Whoce Genome Sequencing
Settore MED/32 - Audiologia
Attuale approccio alla sordità genetica / U. Ambrosetti. ((Intervento presentato al convegno La sordità:attuale approccio diagnostico, protesico, abilitativo oralista tenutosi a Milano nel 2019.
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