The exhibition "Twentieth-Century Italian Art", curated by Alfred H. Barr Jr and James T. Soby, held at MoMA betweent June 29 and September 18, 1949, was the first important opportunity for American audience and critics to know more completly the modern italian art. It was a fundamental moment fo the reception of Italian Modernism among the International panorama: the show defined an independent history and features, from Franch one. The essay retraces the different steps of organizations of the show and points out political implication of upcoming Cold War. Specifically it focuses on the idea (well spread out in Italia and in America) of a “New Italina Renaissance in Italian art, artcrafts, design and culture, after the “supposed” Fascist isolationism. Throughout know and unpublished material from US arhcives (MoMA, Archives of American Art), the essay analises the organization steps, Barr and Soby ‘s trip in Italy to get contact with Italian collectors, dealers and artists, and, finally, the selection of works, pointing out positive surprises or lacks. Finally the text highlighted the positive effects of the exhibition: it fostered collecting Italian art by American museums and collectors, such as the collection done by MoMA after the show, and organizing exhibition of Italina art around US during ‘50s.

L’esposizione Twentieth-Century Italian Art a cura di Alfred H. Barr, Jr. e James T. Soby presso il MoMA di New York dal 29 giugno al 18 settembre 1949 è, per il pubblico americano, la prima grande occasione, all’indomani della guerra, di ammirare un vasto gruppo di opere di artisti italiani contemporanei. È un momento fondamentale per la ricezione e la collocazione del modernismo italiano all’interno del contesto internazionale, in cui si riconosce all’arte italiana del ’900 una propria storia, autonomia e carattere indipendenti da quella francese. Il saggio ricostruisce le ragioni storico-critiche che hanno portato alla realizzazione della mostra, nonché le sue implicazioni politiche nel contesto della nascente Guerra Fredda. In particolare ci si è soffermati sull’idea molto in voga (sia in Italia sia in America) nell’immediato secondo dopoguerra di un “nuovo rinascimento italiano” nell’arte, nell’artigianato e nel design e nella cultura italiana – tagliati i ponti con il ventennio fascista –, che, in realtà, va riveduta e a attentamente analizzata e contestualizzata. Attraverso materiali documentari noti e inediti, provenienti da archivi statunitensi (MoMA, Archives of American Art) sono stati ricostruiti i vari passaggi organizzativi, il viaggio in Italia dei due curatori, i rapporti con il collezionismo italiano e con gli artisti, nonché sono state analizzate le scelte curatoriali che hanno portato a sorprese e d esclusioni. Infine il saggio ha messo in luce le principali conseguenze della mostra: la creazione di un’ampia e importante collezione di arte italiana del Novecento all’interno delle collezioni del MoMA – con conseguente dibattito critico –; la crescita esponenziale dell’interesse e del mercato di arte italiana negli USA, incoraggiando così diverse gallerie commerciali di New York a sostenere gli artisti italiani e numerose istituzioni museali e governative a organizzare mostre e acquisire opere.

1949: Twentieth-Century Italian Art al MoMA di New York / D. Colombo - In: New York New York : arte italiana : la riscoperta dell'America / [a cura di] F. Tedeschi, F. Pola, F. Boragina. - [s.l] : Electa, 2017. - ISBN 9788891814067. - pp. 102-109

1949: Twentieth-Century Italian Art al MoMA di New York

D. Colombo
2017

Abstract

The exhibition "Twentieth-Century Italian Art", curated by Alfred H. Barr Jr and James T. Soby, held at MoMA betweent June 29 and September 18, 1949, was the first important opportunity for American audience and critics to know more completly the modern italian art. It was a fundamental moment fo the reception of Italian Modernism among the International panorama: the show defined an independent history and features, from Franch one. The essay retraces the different steps of organizations of the show and points out political implication of upcoming Cold War. Specifically it focuses on the idea (well spread out in Italia and in America) of a “New Italina Renaissance in Italian art, artcrafts, design and culture, after the “supposed” Fascist isolationism. Throughout know and unpublished material from US arhcives (MoMA, Archives of American Art), the essay analises the organization steps, Barr and Soby ‘s trip in Italy to get contact with Italian collectors, dealers and artists, and, finally, the selection of works, pointing out positive surprises or lacks. Finally the text highlighted the positive effects of the exhibition: it fostered collecting Italian art by American museums and collectors, such as the collection done by MoMA after the show, and organizing exhibition of Italina art around US during ‘50s.
L’esposizione Twentieth-Century Italian Art a cura di Alfred H. Barr, Jr. e James T. Soby presso il MoMA di New York dal 29 giugno al 18 settembre 1949 è, per il pubblico americano, la prima grande occasione, all’indomani della guerra, di ammirare un vasto gruppo di opere di artisti italiani contemporanei. È un momento fondamentale per la ricezione e la collocazione del modernismo italiano all’interno del contesto internazionale, in cui si riconosce all’arte italiana del ’900 una propria storia, autonomia e carattere indipendenti da quella francese. Il saggio ricostruisce le ragioni storico-critiche che hanno portato alla realizzazione della mostra, nonché le sue implicazioni politiche nel contesto della nascente Guerra Fredda. In particolare ci si è soffermati sull’idea molto in voga (sia in Italia sia in America) nell’immediato secondo dopoguerra di un “nuovo rinascimento italiano” nell’arte, nell’artigianato e nel design e nella cultura italiana – tagliati i ponti con il ventennio fascista –, che, in realtà, va riveduta e a attentamente analizzata e contestualizzata. Attraverso materiali documentari noti e inediti, provenienti da archivi statunitensi (MoMA, Archives of American Art) sono stati ricostruiti i vari passaggi organizzativi, il viaggio in Italia dei due curatori, i rapporti con il collezionismo italiano e con gli artisti, nonché sono state analizzate le scelte curatoriali che hanno portato a sorprese e d esclusioni. Infine il saggio ha messo in luce le principali conseguenze della mostra: la creazione di un’ampia e importante collezione di arte italiana del Novecento all’interno delle collezioni del MoMA – con conseguente dibattito critico –; la crescita esponenziale dell’interesse e del mercato di arte italiana negli USA, incoraggiando così diverse gallerie commerciali di New York a sostenere gli artisti italiani e numerose istituzioni museali e governative a organizzare mostre e acquisire opere.
Twentieth-Century Italian Art; MoMA; A.H. Barr; J.T. Soby; Italian Renaissance; Guerra Fredda; collezionismo italiano; Futurismo; Scula Metafisica; Modigliani; de Chirico; Morandi; Scuola romana; Novecento; Fronte Nuovo delle Arti; scultura; pittura; grafica; Gio Ponti; Domus; Viviano Gallery; American Federation of Arts
Settore L-ART/03 - Storia dell'Arte Contemporanea
Settore L-ART/04 - Museologia e Critica Artistica e del Restauro
2017
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