Transatlantic Exchanges : Piero Dorazio: Non-Objective Art vs. Abstract Expressionism?

Starting from a proposal of review of the historical approach to the Italian art after WWII that aims to leave some simplification in favor of a philological analysis and amore articulate contestualization, the essay porposes Piero Dorazio's work as study case to better understand both Italina and American artistic panorama during '50s. In particular the essay analyses the unpublished correspondence between Dorazio and Hilla von Rebay, Director of Museum of Non-objective Art (then Guggneheim Museum) in order to point out the review of models of European avant-guardes by Europenas and by Americans, the assimilation of American modes by Dorazio. The artist overlaps independently Balla's model (Soldati and Magnelli too) and that one of Abstract Expressionism, first of all, the exemplum of Rothko.

Partendo da una proposta di revisione dell'approccio storico-critico sull'arte italiana nel secondo dopoguerra che abbandoni certe semplificazioni storiografiche a favore di analisi filologiche e di una più articolata contestualizzazione, il saggio assume l'opera di Piero Dorazio come caso studio per comprendere meglio i rapporti tra il panorama artistico italiano e quello americano nel secondo dopoguerra. In particolare si prende in considerazione il carteggio inedito tra Dorazio e Hilla von Rebay, direttrice del Museoum of Non-objective Art (poi Guggenheim Museum) per analizzare il percorso di revisione dei modelli artistici dell'arte europea delle avanguardie e la loro lettura americana, e di sovrapposizione e assimilazione dei modelli della nuova arte americana da parte di Dorazio. L'artista sovrappone e rielabora in modo autonomo il modello di Balla (e anche Soldati e Magnelli) e quello dell'Espressionismo Astratto, e in particolar modo di Rothko.