Prendendo l’avvio da un’analisi critica del dibattito sull’alterità culturale e sulle pratiche materiali e simboliche di definizione dell’altro nella società postmoderna, l’articolo affronta il tema della ripresa della coloritura religiosa del discorso stigmatizzante nelle società occidentali e della ridefinizione della religione in termini di marchio negativo. In particolare, l’analisi si concentra sulle dinamiche attraverso cui, dopo l’11 settembre, in diversi paesi europei, fra cui l’Italia, la tendenziale naturalizzazione del discorso razzista in chiave anti-musulmana abbia condotto all’emergere di forme di discriminazione e di pregiudizio definibili – come denunciato da diversi osservatori sul razzismo e sulla xenofobia attivi a livello europeo – in termini di islamofobia. Sulla base dei risultati di una ricerca realizzata in Italia, l’A. si interroga sulle caratteristiche assunte dal fenomeno, affiancando all’analisi del dibattito pubblico e delle strategie perseguite da alcuni imprenditori politici della paura, l’esperienza quotidiana di uomini e donne musulmani che vivono nel nostro Paese. La prospettiva utilizzata tende, dunque, a mettere in crisi il tendenziale essenzialismo di schemi volti a sottolineare l’esistenza di identità monolitiche e statiche a vantaggio di una visione in grado di cogliere la presenza di soggettività multiple, dinamiche, coinvolte in un processo dialettico volto ad affermare un proprio compiuto riconoscimento entro una sfera pubblica secolarizzata.
L'altro musulmano: dall'esperienza del pregiudizio alla richiesta di riconoscimento / M. Massari. - In: MONDI MIGRANTI. - ISSN 1972-4888. - 1(2008), pp. 43-57.
L'altro musulmano: dall'esperienza del pregiudizio alla richiesta di riconoscimento
M. Massari
2008
Abstract
Prendendo l’avvio da un’analisi critica del dibattito sull’alterità culturale e sulle pratiche materiali e simboliche di definizione dell’altro nella società postmoderna, l’articolo affronta il tema della ripresa della coloritura religiosa del discorso stigmatizzante nelle società occidentali e della ridefinizione della religione in termini di marchio negativo. In particolare, l’analisi si concentra sulle dinamiche attraverso cui, dopo l’11 settembre, in diversi paesi europei, fra cui l’Italia, la tendenziale naturalizzazione del discorso razzista in chiave anti-musulmana abbia condotto all’emergere di forme di discriminazione e di pregiudizio definibili – come denunciato da diversi osservatori sul razzismo e sulla xenofobia attivi a livello europeo – in termini di islamofobia. Sulla base dei risultati di una ricerca realizzata in Italia, l’A. si interroga sulle caratteristiche assunte dal fenomeno, affiancando all’analisi del dibattito pubblico e delle strategie perseguite da alcuni imprenditori politici della paura, l’esperienza quotidiana di uomini e donne musulmani che vivono nel nostro Paese. La prospettiva utilizzata tende, dunque, a mettere in crisi il tendenziale essenzialismo di schemi volti a sottolineare l’esistenza di identità monolitiche e statiche a vantaggio di una visione in grado di cogliere la presenza di soggettività multiple, dinamiche, coinvolte in un processo dialettico volto ad affermare un proprio compiuto riconoscimento entro una sfera pubblica secolarizzata.File | Dimensione | Formato | |
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