Costituendo l’opzione uno strumento versatile e capace di realizzare le più varie finalità, anche nell’ambito di operazioni complesse e del collegamento negoziale, l’indagine sugli effetti e la disciplina di questo contratto necessariamente si fonda sull’esame dei diversi possibili contenuti (naturali e convenzionali) che caratterizzano ciascuna singola fattispecie concreta. A detto esame si correla e consegue il tentativo di fornire una chiave coerente e sistematicamente giustificata di interpretazione dei diversi contratti di opzione e di soluzione dei problemi applicativi. Spunti di riflessione sono offerti dalla disciplina dell’opzione in alcuni ordinamenti stranieri, talora di recente introduzione. Gli aspetti affrontati, con attenzione verso la casistica e le soluzioni giurisprudenziali, sono vari: l’efficacia del contratto e la sua dibattuta trascrivibilità; la disciplina del rapporto provvisorio e i rimedi a fronte dell’inadempimento delle parti; la durata e i limiti temporali del vincolo, la rilevanza del premio e del prezzo del contratto finale ai fini dell’applicazione o negazione di rimedi risolutori; casi di mancanza di causa o di illiceità dell’operazione contrattuale; problemi legati alla determinazione dell’oggetto, alla sua identità nel tempo e alle sopravvenienze. Un particolare interesse suscitano le fattispecie più diffuse di opzioni put e call nell’ambito delle compravendite di partecipazioni societarie e nelle operazioni di partecipazione al capitale da parte di soci finanziatori, per le quali si può porre il quesito se contrastino con il divieto del patto leonino; le opzioni put o call condizionate all’inadempimento di obblighi previsti in accordi parasociali tra co-ventures, ove il prezzo di acquisto può far emergere una funzione punitiva dell’accordo che riecheggia la penale; le opzioni di acquisto ricollegabili a finanziamenti, che sollevano il dubbio dell’aggiramento del divieto del patto commissorio. *** Il volume segue, pur nella sua autonomia concettuale, una precedente monografia dal titolo “Il contratto di opzione. Struttura e funzioni” (Giuffrè, 2007), concentrata sui profili strutturali del contratto di opzione e della proposta irrevocabile riconoscibili alla luce delle indicazioni di sistema. L'esame delle diverse funzioni che le due fattispecie realizzano hanno indotto a riconoscere l'opzione, eventualmente gratuita, in quei casi nei quali la proposta (dichiarazione) di una parte è tenuta ferma per un periodo che non si concilia con i tempi del meccanismo di scambio tra proposta e accettazione, dovendosi attribuire al vincolo temporale assunto dal concedente natura di sacrificio patrimoniale, a fronte di un rilievo solo strumentale-procedimentale del vincolo assunto dal proponente a fermo. La tesi proposta ha implicato un approfondimento della causa, emergendo che l’opzione è contratto tipico in senso atecnico o improprio, limitandosi l’art. 1331 c.c. a descrivere un mero schema che le parti possono adottare per la conclusione di un futuro contratto: ne viene la necessaria valutazione della stessa meritevolezza degli interessi che ogni concreta fattispecie realizza, anche nel suo frequente collegamento con altri negozi o complesse operazioni economiche. L'analisi dei casi nei quali l'opzione è maggiormente impiegata nella prassi, specie commerciale e finanziaria, consente di riconoscere le esigenze e gli interessi che il contratto è in grado di soddisfare, e così anche di indicare gli elementi rilevanti per la ricostruzione dei suoi effetti e della sua disciplina.

Il contratto di opzione : effetti e disciplina / E. Panzarini. - Milano : Giuffrè, 2018. - ISBN 9788814221262. (STUDI DI DIRITTO PRIVATO. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO)

Il contratto di opzione : effetti e disciplina

E. Panzarini
2018

Abstract

Costituendo l’opzione uno strumento versatile e capace di realizzare le più varie finalità, anche nell’ambito di operazioni complesse e del collegamento negoziale, l’indagine sugli effetti e la disciplina di questo contratto necessariamente si fonda sull’esame dei diversi possibili contenuti (naturali e convenzionali) che caratterizzano ciascuna singola fattispecie concreta. A detto esame si correla e consegue il tentativo di fornire una chiave coerente e sistematicamente giustificata di interpretazione dei diversi contratti di opzione e di soluzione dei problemi applicativi. Spunti di riflessione sono offerti dalla disciplina dell’opzione in alcuni ordinamenti stranieri, talora di recente introduzione. Gli aspetti affrontati, con attenzione verso la casistica e le soluzioni giurisprudenziali, sono vari: l’efficacia del contratto e la sua dibattuta trascrivibilità; la disciplina del rapporto provvisorio e i rimedi a fronte dell’inadempimento delle parti; la durata e i limiti temporali del vincolo, la rilevanza del premio e del prezzo del contratto finale ai fini dell’applicazione o negazione di rimedi risolutori; casi di mancanza di causa o di illiceità dell’operazione contrattuale; problemi legati alla determinazione dell’oggetto, alla sua identità nel tempo e alle sopravvenienze. Un particolare interesse suscitano le fattispecie più diffuse di opzioni put e call nell’ambito delle compravendite di partecipazioni societarie e nelle operazioni di partecipazione al capitale da parte di soci finanziatori, per le quali si può porre il quesito se contrastino con il divieto del patto leonino; le opzioni put o call condizionate all’inadempimento di obblighi previsti in accordi parasociali tra co-ventures, ove il prezzo di acquisto può far emergere una funzione punitiva dell’accordo che riecheggia la penale; le opzioni di acquisto ricollegabili a finanziamenti, che sollevano il dubbio dell’aggiramento del divieto del patto commissorio. *** Il volume segue, pur nella sua autonomia concettuale, una precedente monografia dal titolo “Il contratto di opzione. Struttura e funzioni” (Giuffrè, 2007), concentrata sui profili strutturali del contratto di opzione e della proposta irrevocabile riconoscibili alla luce delle indicazioni di sistema. L'esame delle diverse funzioni che le due fattispecie realizzano hanno indotto a riconoscere l'opzione, eventualmente gratuita, in quei casi nei quali la proposta (dichiarazione) di una parte è tenuta ferma per un periodo che non si concilia con i tempi del meccanismo di scambio tra proposta e accettazione, dovendosi attribuire al vincolo temporale assunto dal concedente natura di sacrificio patrimoniale, a fronte di un rilievo solo strumentale-procedimentale del vincolo assunto dal proponente a fermo. La tesi proposta ha implicato un approfondimento della causa, emergendo che l’opzione è contratto tipico in senso atecnico o improprio, limitandosi l’art. 1331 c.c. a descrivere un mero schema che le parti possono adottare per la conclusione di un futuro contratto: ne viene la necessaria valutazione della stessa meritevolezza degli interessi che ogni concreta fattispecie realizza, anche nel suo frequente collegamento con altri negozi o complesse operazioni economiche. L'analisi dei casi nei quali l'opzione è maggiormente impiegata nella prassi, specie commerciale e finanziaria, consente di riconoscere le esigenze e gli interessi che il contratto è in grado di soddisfare, e così anche di indicare gli elementi rilevanti per la ricostruzione dei suoi effetti e della sua disciplina.
2018
Contratto; Opzione; Proposta irrevocabile; Formazione del contratto
Settore IUS/01 - Diritto Privato
Il contratto di opzione : effetti e disciplina / E. Panzarini. - Milano : Giuffrè, 2018. - ISBN 9788814221262. (STUDI DI DIRITTO PRIVATO. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO)
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/625741
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