Le infezioni ospedaliere (I.O.) costituiscono un rilevante problema per la sanità pubblica attuale, rappresentando, al loro verificarsi, eventi gravati da conseguenze anche serie sullo stato di salute del paziente e, secondariamente, fonte di ulteriore dispendio di risorse da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Scopo del presente lavoro è quello di valutare il ruolo svolto dall’infermiere nella formulazione ed applicazione dei protocolli assistenziali, dal momento che uno dei principali fattori associati al rischio di insorgenza di I.O. è rappresentato dalla carenza nell’applicazione di procedure corrette all’interno delle strutture sanitarie. In questo senso, l’utilizzo di protocolli infermieristici e/o multidisciplinari consentirebbe di diminuire la variabilità di alcune attività assistenziali e di proporre una pratica basata sulle evidenze scientifiche, dovere, quest’ultimo, nel caso dell’infermiere, deontologicamente sancito. In relazione al contenimento dei fattori associati al rischio di I.O., anche attraverso lo strumento del protocollo, si ravvisano tre possibili livelli di responsabilità infermieristica propria di specifici ruoli (Infermiere Incaricato del Controllo delle Infezioni; Infermiere Dirigente; Infermiere operante nella pratica clinica) ai quali vengono attribuite peculiari competenze (core competences). Tuttavia la standardizzazione dei comportamenti, seppur di assoluta significatività, non risulta sufficiente, al fine di perseguire l’obiettivo sopraddetto, dal momento che sul verificarsi di tali eventi incidono in modo rilevante elementi economici, logistici e di risorse umane, quali l’attuale carenza numerica infermieristica.
Il ruolo dell'infermiere nei protocolli di assistenza / A. Destrebecq. - In: ANNALI DI IGIENE MEDICINA PREVENTIVA E DI COMUNITÀ. - ISSN 1120-9135. - 21:1(2009 Feb), pp. 109-114.
Il ruolo dell'infermiere nei protocolli di assistenza
A. DestrebecqPrimo
2009
Abstract
Le infezioni ospedaliere (I.O.) costituiscono un rilevante problema per la sanità pubblica attuale, rappresentando, al loro verificarsi, eventi gravati da conseguenze anche serie sullo stato di salute del paziente e, secondariamente, fonte di ulteriore dispendio di risorse da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Scopo del presente lavoro è quello di valutare il ruolo svolto dall’infermiere nella formulazione ed applicazione dei protocolli assistenziali, dal momento che uno dei principali fattori associati al rischio di insorgenza di I.O. è rappresentato dalla carenza nell’applicazione di procedure corrette all’interno delle strutture sanitarie. In questo senso, l’utilizzo di protocolli infermieristici e/o multidisciplinari consentirebbe di diminuire la variabilità di alcune attività assistenziali e di proporre una pratica basata sulle evidenze scientifiche, dovere, quest’ultimo, nel caso dell’infermiere, deontologicamente sancito. In relazione al contenimento dei fattori associati al rischio di I.O., anche attraverso lo strumento del protocollo, si ravvisano tre possibili livelli di responsabilità infermieristica propria di specifici ruoli (Infermiere Incaricato del Controllo delle Infezioni; Infermiere Dirigente; Infermiere operante nella pratica clinica) ai quali vengono attribuite peculiari competenze (core competences). Tuttavia la standardizzazione dei comportamenti, seppur di assoluta significatività, non risulta sufficiente, al fine di perseguire l’obiettivo sopraddetto, dal momento che sul verificarsi di tali eventi incidono in modo rilevante elementi economici, logistici e di risorse umane, quali l’attuale carenza numerica infermieristica.Pubblicazioni consigliate
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