L’espressione “aurea est lingua sapientium litteratorum” che Ambrogio (Epist. 73,2) attribuisce alla Scrittura, sembra piuttosto derivare dall’esegesi allegorica origeniana di un passo biblico (Giosué 7,21); di questa esegesi allegorica si coglie una traccia anche in Fulgenzio, “de Virgiliana continentia”, dove essa appare mescolata con il riferimento ad un carme di Tiberiano, che conserva l’eco di polemiche filosofiche sul valore e l’importanza dell’oro.

L’aurea lingua dei letterati: Ambrogio, Fulgenzio, Diogene Cinico (e Platone?) / I. Gualandri. - In: PAIDEIA. - ISSN 0030-9435. - 60:1(2005), pp. 115-133.

L’aurea lingua dei letterati: Ambrogio, Fulgenzio, Diogene Cinico (e Platone?)

I. Gualandri
Primo
2005

Abstract

L’espressione “aurea est lingua sapientium litteratorum” che Ambrogio (Epist. 73,2) attribuisce alla Scrittura, sembra piuttosto derivare dall’esegesi allegorica origeniana di un passo biblico (Giosué 7,21); di questa esegesi allegorica si coglie una traccia anche in Fulgenzio, “de Virgiliana continentia”, dove essa appare mescolata con il riferimento ad un carme di Tiberiano, che conserva l’eco di polemiche filosofiche sul valore e l’importanza dell’oro.
Ambrogio, Fulgenzio, Diogene, Platone, aurea lingua
Settore L-FIL-LET/04 - Lingua e Letteratura Latina
2005
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