Le piante appartenenti al genere Artemisia (Asteraceae) sono largamente impiegate in Europa, Asia e Nord America per la preparazione di integratori alimentari e infusi per le loro proprietà benefiche. In particolare, ad Artemisia vulgaris vengono tradizionalmente attribuite proprietà digestive, antispasmodiche, antinfiammatorie e antipertensive. Pur appartenendo allo stesso genere, le diverse specie sono caratterizzate da un’ampia variabilità morfologica e fitochimica, che include più di 50 composti chimici differenti. Tra questi sono presenti l’α e il β-tujone, due chetoni monoterpenici ritenuti responsabili di eventi avversi soprattutto a carico del sistema nervoso centrale (tra cui crisi epilettiche e convulsioni) associati all’inibizione dei recettori dell’acido gamma-amino butirrico (GABA) (1). Scopo del presente studio è stata la ricerca e l’identificazione degli stereoisomeri α e β-tujone in fluidi biologici di un soggetto di 49 anni giunto al pronto soccorso in stato maniacale comparso dopo l’ingestione di circa 1 L di infuso a base di Artemisia vulgaris. A tal fine è stata messa a punto una nuova metodica HPLC accoppiata a fluorimetro, che è stata utilizzata per il dosaggio degli analiti allo studio in campioni di sangue e urine prelevati il giorno del ricovero (giorno 0) e il giorno successivo (giorno 1). L’analisi è stata condotta in condizioni isocratiche e convalidata per i principali parametri analitici secondo le linee guida FDA. Le concentrazioni di α,β-tujone riscontrate nel campione di siero prelevato il giorno 0 erano di 27.73±3.48 μg/mL e nel giorno 1 di 24.1±0.15 μg/mL. Al contrario, nei campioni di urine analizzati il tujone è risultato non determinabile (<LOD). I risultati ottenuti sono stati successivamente confermati analizzando gli stessi campioni biologici con un metodo gas-cromatografico (2), che ha permesso di confermare i quantitativi di α e β-tujone determinati tramite HPLC. In conclusione, le metodiche applicate hanno consentito di identificare e quantificare α,β-tujone quali biomarker di tossicità. Inoltre, è interessante notare che pur essendo α e β-tujone presenti in differenti quantità in tutte le specie di Artemisia, gli effetti avversi descritti in letteratura sono stati attribuiti quasi esclusivamente ad A. absinthium, mentre nel caso descritto l’avvelenamento è stato associato ad assunzione di A. vulgaris. Oltre alla possibilità di una contaminazione accidentale da A. absinthium, nel presente lavoro verranno proposte e discusse altre ipotesi plausibili alla base dell’evento avverso descritto. This research received funding from the European Community's Seventh Framework Program (FP7/2007-2013) under grant agreement n° 245199, and has been carried out within the PlantLIBRA project (www.plantlibra.eu). This paper does not necessarily reflect the Commission’s views or future policy in these areas. Riferimenti bibliografici (1) Höld, K.M., Sirisoma, N.S., Casida, J.E. (2001) Detoxification of -α and β-thujones (the active ingredients of absinthe): site specificity and species differences in cytochrome P450 oxidation in vitro and in vivo. Chemical Research Toxicology, 14, 580-595. (2) Dybowski, M.P., Dawidowicz, A.L. (2016) The determination of α- and β-thujone in human serum - Simple analysis of absinthe congener substance. Forensic Sciences International, 259, 188-192.

Ricerca e quantificazione di α,β-tujone in campioni biologici in un caso di avvelenamento dovuto a un infuso di Artemisia vulgaris L / C. Di Lorenzo, F. Ferretti, F. Colombo, E. Moro, A. Ceschi, G. Frigerio, F. Orgiu, S. Lüde, P. Restani. ((Intervento presentato al 18. convegno Congresso Nazione Società Italiana di Tossicologia tenutosi a Bologna nel 2018.

Ricerca e quantificazione di α,β-tujone in campioni biologici in un caso di avvelenamento dovuto a un infuso di Artemisia vulgaris L.

C. Di Lorenzo
Primo
;
F. Ferretti;F. Colombo;G. Frigerio;F. Orgiu;P. Restani
2018

Abstract

Le piante appartenenti al genere Artemisia (Asteraceae) sono largamente impiegate in Europa, Asia e Nord America per la preparazione di integratori alimentari e infusi per le loro proprietà benefiche. In particolare, ad Artemisia vulgaris vengono tradizionalmente attribuite proprietà digestive, antispasmodiche, antinfiammatorie e antipertensive. Pur appartenendo allo stesso genere, le diverse specie sono caratterizzate da un’ampia variabilità morfologica e fitochimica, che include più di 50 composti chimici differenti. Tra questi sono presenti l’α e il β-tujone, due chetoni monoterpenici ritenuti responsabili di eventi avversi soprattutto a carico del sistema nervoso centrale (tra cui crisi epilettiche e convulsioni) associati all’inibizione dei recettori dell’acido gamma-amino butirrico (GABA) (1). Scopo del presente studio è stata la ricerca e l’identificazione degli stereoisomeri α e β-tujone in fluidi biologici di un soggetto di 49 anni giunto al pronto soccorso in stato maniacale comparso dopo l’ingestione di circa 1 L di infuso a base di Artemisia vulgaris. A tal fine è stata messa a punto una nuova metodica HPLC accoppiata a fluorimetro, che è stata utilizzata per il dosaggio degli analiti allo studio in campioni di sangue e urine prelevati il giorno del ricovero (giorno 0) e il giorno successivo (giorno 1). L’analisi è stata condotta in condizioni isocratiche e convalidata per i principali parametri analitici secondo le linee guida FDA. Le concentrazioni di α,β-tujone riscontrate nel campione di siero prelevato il giorno 0 erano di 27.73±3.48 μg/mL e nel giorno 1 di 24.1±0.15 μg/mL. Al contrario, nei campioni di urine analizzati il tujone è risultato non determinabile (
apr-2018
Settore CHIM/10 - Chimica degli Alimenti
Ricerca e quantificazione di α,β-tujone in campioni biologici in un caso di avvelenamento dovuto a un infuso di Artemisia vulgaris L / C. Di Lorenzo, F. Ferretti, F. Colombo, E. Moro, A. Ceschi, G. Frigerio, F. Orgiu, S. Lüde, P. Restani. ((Intervento presentato al 18. convegno Congresso Nazione Società Italiana di Tossicologia tenutosi a Bologna nel 2018.
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