The aim of the paper is to analyse how the principles and criteria of sustainable development can be applied within the technical-discretionary choices of public administrations in defining urban planning instruments, as well as in relation to the general management of the territory. With this in mind, it is necessary to first understand the extent to which sustainable development is already present in the administrative law institutes, as for example for the Strategic Environmental Assessment referred to in Legislative Decree 152/2006, and to what extent it is appropriate to re-read the legal instruments provided to the Administrations with a view to sustainable development that goes beyond the environmental dimension. Consistent with the idea that administrative activity is subject to increasing technicality, the decisions that the Administration is called upon to take to design - or redesign - urban development can be today accompanied by new assessments that, even using measurable data on the impact of each option, can lead to maximizing solutions not only the public interest, but also the sustainability of the result pursued, also intended as primary interest. Consider, for example, the definition of the urban displacement modalities, in a macro perspective that includes the study of the road network, the intermodal public transport, and actions to promote zero impact movement measures, such as the construction and expansion of cycle paths, or the stimulation of services such as the cd bike sharing. In this context, the goal is to provide the Administration with tools that bind the action towards a final result maximizing the sustainability of the choice, not only in environmental terms, but also - and above all - in view of the repercussions on the quality of life of administered, external flows (e.g. tourism) and productivity.

L’obiettivo dello scritto è di analizzare come i principi ed i criteri propri dello sviluppo sostenibile possano trovare applicazione nell’ambito delle scelte tecnico-discrezionali delle amministrazioni pubbliche nella definizione degli strumenti urbanistici, così come in relazione alla generale attività di gestione del territorio. In tale prospettiva occorre preliminarmente comprendere sino a che punto lo sviluppo sostenibile sia già presente negli istituti di diritto amministrativo, come avviene ad esempio per la Valutazione Ambientale Strategica di cui al d.lgs. 152/2006, ed in che misura sia invece opportuna una rilettura degli strumenti giuridici in dotazione alle Amministrazioni in un’ottica di sviluppo sostenibile che vada oltre la dimensione ambientale. Coerentemente con quell’idea secondo cui l’attività amministrativa è soggetta ad un crescente tecnicismo, le decisioni che l’Amministrazione è chiamata ad assumere per disegnare – o ridisegnare – lo sviluppo urbano possono essere oggi accompagnate da nuove valutazioni che, anche avvalendosi di dati misurabili circa l’impatto di ciascuna opzione, possano portare a soluzioni massimizzanti non solo l’interesse pubblico, ma anche la sostenibilità del risultato perseguito, intesa anch’essa come interesse primario. Si pensi, ad esempio, alla definizione delle modalità di spostamento urbano, in una macro prospettiva che includa lo studio della viabilità, il trasporto pubblico intermodale, ed azioni volte a promuovere misure di spostamento ad impatto zero, quali la costruzione e l’ampliamento delle piste ciclabili, ovvero l’incentivazione di servizi come il c.d. bike-sharing. In un tale contesto l’obiettivo è di fornire all’Amministrazione strumenti che vincolino l’azione verso un risultato finale massimizzante la sostenibilità della scelta, non solo in funzione ambientale, ma anche – e soprattutto – in vista delle ripercussioni sulla qualità della vita degli amministrati, dei flussi esterni (ad es. turismo) e della produttività.

Strumenti di gestione del territorio e promozione della sostenibilità da parte dell’amministrazione digitale = Territorial governance and sustainability promotion by digitalized administrations / G. Carullo. - In: AMBIENTEDIRITTO.IT. - ISSN 1974-9562. - 9(2018 Sep), pp. 1-19.

Strumenti di gestione del territorio e promozione della sostenibilità da parte dell’amministrazione digitale = Territorial governance and sustainability promotion by digitalized administrations

G. Carullo
2018

Abstract

The aim of the paper is to analyse how the principles and criteria of sustainable development can be applied within the technical-discretionary choices of public administrations in defining urban planning instruments, as well as in relation to the general management of the territory. With this in mind, it is necessary to first understand the extent to which sustainable development is already present in the administrative law institutes, as for example for the Strategic Environmental Assessment referred to in Legislative Decree 152/2006, and to what extent it is appropriate to re-read the legal instruments provided to the Administrations with a view to sustainable development that goes beyond the environmental dimension. Consistent with the idea that administrative activity is subject to increasing technicality, the decisions that the Administration is called upon to take to design - or redesign - urban development can be today accompanied by new assessments that, even using measurable data on the impact of each option, can lead to maximizing solutions not only the public interest, but also the sustainability of the result pursued, also intended as primary interest. Consider, for example, the definition of the urban displacement modalities, in a macro perspective that includes the study of the road network, the intermodal public transport, and actions to promote zero impact movement measures, such as the construction and expansion of cycle paths, or the stimulation of services such as the cd bike sharing. In this context, the goal is to provide the Administration with tools that bind the action towards a final result maximizing the sustainability of the choice, not only in environmental terms, but also - and above all - in view of the repercussions on the quality of life of administered, external flows (e.g. tourism) and productivity.
L’obiettivo dello scritto è di analizzare come i principi ed i criteri propri dello sviluppo sostenibile possano trovare applicazione nell’ambito delle scelte tecnico-discrezionali delle amministrazioni pubbliche nella definizione degli strumenti urbanistici, così come in relazione alla generale attività di gestione del territorio. In tale prospettiva occorre preliminarmente comprendere sino a che punto lo sviluppo sostenibile sia già presente negli istituti di diritto amministrativo, come avviene ad esempio per la Valutazione Ambientale Strategica di cui al d.lgs. 152/2006, ed in che misura sia invece opportuna una rilettura degli strumenti giuridici in dotazione alle Amministrazioni in un’ottica di sviluppo sostenibile che vada oltre la dimensione ambientale. Coerentemente con quell’idea secondo cui l’attività amministrativa è soggetta ad un crescente tecnicismo, le decisioni che l’Amministrazione è chiamata ad assumere per disegnare – o ridisegnare – lo sviluppo urbano possono essere oggi accompagnate da nuove valutazioni che, anche avvalendosi di dati misurabili circa l’impatto di ciascuna opzione, possano portare a soluzioni massimizzanti non solo l’interesse pubblico, ma anche la sostenibilità del risultato perseguito, intesa anch’essa come interesse primario. Si pensi, ad esempio, alla definizione delle modalità di spostamento urbano, in una macro prospettiva che includa lo studio della viabilità, il trasporto pubblico intermodale, ed azioni volte a promuovere misure di spostamento ad impatto zero, quali la costruzione e l’ampliamento delle piste ciclabili, ovvero l’incentivazione di servizi come il c.d. bike-sharing. In un tale contesto l’obiettivo è di fornire all’Amministrazione strumenti che vincolino l’azione verso un risultato finale massimizzante la sostenibilità della scelta, non solo in funzione ambientale, ma anche – e soprattutto – in vista delle ripercussioni sulla qualità della vita degli amministrati, dei flussi esterni (ad es. turismo) e della produttività.
Settore IUS/10 - Diritto Amministrativo
set-2018
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