Sui limiti soggettivi all'efficacia extrapenale del giudicato

The discipline contained in the articles 651-654 c.p.p. presents a non-homogeneous structure, which is determined, in general terms, by the legislator’s choice, who, on the one hand, supports the autonomy among the different sectors of the judiciary system; on the other hand, he specifically outlines the effects of a criminal judgment in civil, administrative and disciplinary proceedings towards the public authority. In a different articulated system the subjective limits to the efficacy of the ‘res iudicata’ are balanced according to the different nature of the proceedings, and of the legal relations. The aim of this paper is to analyze these limits, by finding out some interpretative criteria which should orientate the reading of the rules, by examining each normative section, and highlighting the aspects of criticality of this complex system.

La disciplina contenuta negli artt. 651-654 c.p.p. presenta un impianto non omogeneo, condizionato, sul piano generale, dalle scelte del legislatore che, da un lato, sponsorizza l’autonomia fra i diversi settori dell’ordinamento e, dall’altro lato, non manca di delineare in modo specifico gli effetti del giudicato penale nei procedimenti civili, amministrativi e disciplinari di fronte alle pubbliche autorità. Nell’ambito di un regime diversamente articolato, i limiti soggettivi all’efficacia extrapenale della res iudicata sono calibrati in base alla differente natura dei procedimenti e dei rapporti giuridici: in questo lavoro s’intende analizzarli, individuando i criteri interpretativi che devono orientare nella lettura delle norme, esaminando ciascun quadrante normativo ed evidenziando i profili di criticità del complesso regime.