Il contributo intende illustrare le caratteristiche del "Viaggio nella Dalmazia litorale" del nobile friulano Giacomo De Concina, tra i primi a seguire, a inizio Ottocento, il fortunato esempio odeporico di Alberto Fortis ("Viaggio in Dalmazia", 1774). Redatta in forma epistolare (ventidue lettere fittizie indirizzate ad un amico imprecisato dalle località visitate: Zara, Sebenico, Scardona, Traù, Spalato, Almissa), l’opera riporta l’esperienza del viaggio a vela compiuto dallo scrittore tra maggio e giugno 1804 lungo le coste della Dalmazia; oltre a soffermarsi sull’aspetto paesaggistico, sui caratteri culturali e sociali, sulle abitudini della popolazione, dedica particolare attenzione a edifici pubblici, chiese, monumenti, epigrafi, fino ad assumere i tratti di guida storico-artistica, vero e proprio censimento dei dipinti e delle più cospicue collezioni della regione. Non prive di interesse, inoltre, le riflessioni del funzionario pubblico (De Concina era allora «Segretario Imperiale Regio della Commissione Plenipotenziaria per l’Organizzazione dell’Istria, Dalmazia, ed Albania»), che passa in rassegna le attività, le risorse, nonché le tipologie (e le diverse denominazioni) delle imbarcazioni utilizzate in Dalmazia.
Scienza, letteratura e riforme: il Viaggio nella Dalmazia litorale (1804) di Giacomo De Concina / A.M. Salvadè (BIBLIOTECA DELLA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA). - In: Vele d’autore nell’Adriatico orientale : la navigazione a vela fra Grado e Dulcigno nella letteratura italiana / [a cura di] G. Baroni, C. Benussi. - Pisa-Roma : Fabrizio Serra editore, 2018 Jul. - ISBN 9788833150048. - pp. 261-267 (( convegno Vele d’autore nell’Adriatico orientale : la navigazione a vela fra Grado e Dulcigno nella letteratura italiana tenutosi a Trieste nel 2017.
Scienza, letteratura e riforme: il Viaggio nella Dalmazia litorale (1804) di Giacomo De Concina
A.M. Salvadè
2018
Abstract
Il contributo intende illustrare le caratteristiche del "Viaggio nella Dalmazia litorale" del nobile friulano Giacomo De Concina, tra i primi a seguire, a inizio Ottocento, il fortunato esempio odeporico di Alberto Fortis ("Viaggio in Dalmazia", 1774). Redatta in forma epistolare (ventidue lettere fittizie indirizzate ad un amico imprecisato dalle località visitate: Zara, Sebenico, Scardona, Traù, Spalato, Almissa), l’opera riporta l’esperienza del viaggio a vela compiuto dallo scrittore tra maggio e giugno 1804 lungo le coste della Dalmazia; oltre a soffermarsi sull’aspetto paesaggistico, sui caratteri culturali e sociali, sulle abitudini della popolazione, dedica particolare attenzione a edifici pubblici, chiese, monumenti, epigrafi, fino ad assumere i tratti di guida storico-artistica, vero e proprio censimento dei dipinti e delle più cospicue collezioni della regione. Non prive di interesse, inoltre, le riflessioni del funzionario pubblico (De Concina era allora «Segretario Imperiale Regio della Commissione Plenipotenziaria per l’Organizzazione dell’Istria, Dalmazia, ed Albania»), che passa in rassegna le attività, le risorse, nonché le tipologie (e le diverse denominazioni) delle imbarcazioni utilizzate in Dalmazia.Pubblicazioni consigliate
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