L’intervento tratta della sentenza della Corte d’Appello di Venezia 23 novembre 2012 (dep. 21 febbraio 2013), n. 1485. Essa concerne la pratica tradizionale dell’arué, che interviene sugli organi genitali femminili. In riforma della sentenza del Tribunale di Verona, che aveva comunque previsto un trattamento alquanto mite rispetto alle pene possibili, la Corte d’Appello di Venezia assolve i due genitori perché il fatto non costituisce reato. L’intervento analizza la complessità dell’applicazione della legge n. 7 del 9 gennaio 2006, recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”, alla luce di un’analisi socio-antropologica della pratica tradizionale dell’escissione. Esso sostiene anche che la sentenza della Corte di Appello di Venezia esemplifica un certo “malessere” dei giudici relativamente alla suddetta applicazione.
Mutilazioni genitali femminili (Corte d’appello di Venezia n. 1485/2012) / L. Bellucci. ((Intervento presentato al 4. convegno Observatorio Internacional de Derechos Humanos (OiDH): Justice & Culture: Tecniche e argomenti per comporre i conflitti multiculturali (Legal techniques and arguments to deal with multicultural conflicts) tenutosi a Cagliari nel 2018.
Mutilazioni genitali femminili (Corte d’appello di Venezia n. 1485/2012)
L. BellucciPrimo
2018
Abstract
L’intervento tratta della sentenza della Corte d’Appello di Venezia 23 novembre 2012 (dep. 21 febbraio 2013), n. 1485. Essa concerne la pratica tradizionale dell’arué, che interviene sugli organi genitali femminili. In riforma della sentenza del Tribunale di Verona, che aveva comunque previsto un trattamento alquanto mite rispetto alle pene possibili, la Corte d’Appello di Venezia assolve i due genitori perché il fatto non costituisce reato. L’intervento analizza la complessità dell’applicazione della legge n. 7 del 9 gennaio 2006, recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”, alla luce di un’analisi socio-antropologica della pratica tradizionale dell’escissione. Esso sostiene anche che la sentenza della Corte di Appello di Venezia esemplifica un certo “malessere” dei giudici relativamente alla suddetta applicazione.File | Dimensione | Formato | |
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