Ritengo che partendo dall''assunto della natura polisemica del diritto si possano individuare nei nodi teorici di decisione, mito-violenza-potere (la Gewalt) gli elementi imprescindibilmente costitutivi della scienza giuridica. Questi elementi hanno contribuito, nel corso dello sviluppo storico, alla fondazione razionale del paradigma delle scienze organizzate su un modello teorico-epistemologico radicato nei concetti di norma e tempo (linearizzati), cardini che permettono una sorta di colonizzazione del mondo vitale (la natura interna ed esterna all’uomo). Fin dal Medioevo il diritto razionale elaborato dalla Chiesa sul ''calco'' della teologia, estranea per sua natura alla stregoneria, ha modellato lo statuto teorico della scienza fisica. Weber prima, Schmitt ed infine Heidegger hanno dimostrato che la struttura epistemica interna dell''apparato categoriale reggentesi su norme, che regola l''agire ra¬zionale allorché viene concepito in relazione funzionale all''organizzazione statuale - sia nella forma del “politico” che del “giuridico” - assume inevitabilmente modalità teologiche. Ma è proprio questo il punto cruciale, in cui teologia, politica e diritto, proprio perché sorretti dal medesimo paradigma normativo secolarizzante, necessitano di un superamento teoretico-filosofico. Questo ripensamento critico deve inevitabilmente impegnarsi in una riflessione sul “problema della verità” e sul “valore della metafisica”.

La natura polisemica del diritto / A.S. Spadoni. - In: FILOSOFIA DEI DIRITTI UMANI. - ISSN 1129-972X. - 10:28-30(2008), pp. 22-29.

La natura polisemica del diritto

A.S. Spadoni
Primo
2008

Abstract

Ritengo che partendo dall''assunto della natura polisemica del diritto si possano individuare nei nodi teorici di decisione, mito-violenza-potere (la Gewalt) gli elementi imprescindibilmente costitutivi della scienza giuridica. Questi elementi hanno contribuito, nel corso dello sviluppo storico, alla fondazione razionale del paradigma delle scienze organizzate su un modello teorico-epistemologico radicato nei concetti di norma e tempo (linearizzati), cardini che permettono una sorta di colonizzazione del mondo vitale (la natura interna ed esterna all’uomo). Fin dal Medioevo il diritto razionale elaborato dalla Chiesa sul ''calco'' della teologia, estranea per sua natura alla stregoneria, ha modellato lo statuto teorico della scienza fisica. Weber prima, Schmitt ed infine Heidegger hanno dimostrato che la struttura epistemica interna dell''apparato categoriale reggentesi su norme, che regola l''agire ra¬zionale allorché viene concepito in relazione funzionale all''organizzazione statuale - sia nella forma del “politico” che del “giuridico” - assume inevitabilmente modalità teologiche. Ma è proprio questo il punto cruciale, in cui teologia, politica e diritto, proprio perché sorretti dal medesimo paradigma normativo secolarizzante, necessitano di un superamento teoretico-filosofico. Questo ripensamento critico deve inevitabilmente impegnarsi in una riflessione sul “problema della verità” e sul “valore della metafisica”.
teologia ; diritto ; norma ; tempo ; decisione
Settore IUS/20 - Filosofia del Diritto
Settore SPS/01 - Filosofia Politica
2008
Article (author)
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