Il contributo pubblica per la prima volta e commenta scrupolosamente il carteggio fra Omar Salgari, figlio di Emilio, e il giornalista Paolo Camassa, che all’opera salgariana dedicò diversi articoli. Il carteggio consta di 50 pezzi, perlopiù di Omar, e copre un periodo che va dal 1939 al 1946. Le lettere sono molto interessanti perché permettono di ricostruire vicende personali di Emilio Salgari (molti i ricordi famigliari) e soprattutto dinamiche editoriali (pseudonimi, collaborazioni, plagi, contratti, controversie legali): da ques’ultimo punto di vista il carteggio conferma pienamente la vulgata di un Salgari sfruttato e vampirizzato dall’editoria non solo in vita ma anche in morte. Peraltro il carteggio documenta anche il tentativo di connotare l’opera dello scrittore in chiave fascista: in questo senso, insieme ai due corrispondenti, si adoperarono le maggiori firme del regime, da Lucio d’Ambra a Gherardo Casini ad Alessandro Pavolini, con ipotesi di mostre, manifestazioni, monumenti ed edizioni nazionali.
La "rivendicazione" di Salgari : un carteggio del figlio Omar / M. Mari. - In: PARAGONE. LETTERATURA. - ISSN 1120-4745. - 68:129-131(2017 Jun), pp. 133-197.
La "rivendicazione" di Salgari : un carteggio del figlio Omar
M. Mari
2017
Abstract
Il contributo pubblica per la prima volta e commenta scrupolosamente il carteggio fra Omar Salgari, figlio di Emilio, e il giornalista Paolo Camassa, che all’opera salgariana dedicò diversi articoli. Il carteggio consta di 50 pezzi, perlopiù di Omar, e copre un periodo che va dal 1939 al 1946. Le lettere sono molto interessanti perché permettono di ricostruire vicende personali di Emilio Salgari (molti i ricordi famigliari) e soprattutto dinamiche editoriali (pseudonimi, collaborazioni, plagi, contratti, controversie legali): da ques’ultimo punto di vista il carteggio conferma pienamente la vulgata di un Salgari sfruttato e vampirizzato dall’editoria non solo in vita ma anche in morte. Peraltro il carteggio documenta anche il tentativo di connotare l’opera dello scrittore in chiave fascista: in questo senso, insieme ai due corrispondenti, si adoperarono le maggiori firme del regime, da Lucio d’Ambra a Gherardo Casini ad Alessandro Pavolini, con ipotesi di mostre, manifestazioni, monumenti ed edizioni nazionali.File | Dimensione | Formato | |
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