Oggetto del nostro lavoro è una figura professionale relativamente giovane, numericamente ancora contenuta e nel complesso poco conosciuta: quella “dell’uomo ostetrica”. Solo dal 1977, infatti - in seguito alla legge 903 del 9 dicembre sulla “parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” - anche gli uomini hanno potuto accedere ai corsi di formazione per ostetriche e quindi alla relativa carriera professionale. Tradizionalmente quella dell’ostetrica, un tempo levatrice, è sempre stata una figura femminile. Un po’ ovunque sono, e sono state, le donne ad accompagnare ed assistere le altre donne durante il percorso della gravidanza, l’esperienza del parto e quella del puerperio. L’uomo, inteso come padre, fratello o marito, è sempre rimasto ai margini di questa scena. Il suo compito, in fondo, era esclusivamente quello di contribuire al concepimento e poi mettersi in disparte. Unica eccezione, i medici. Interessati però alla gravidanza come evento potenzialmente patologico da curare, più che come momento naturale e fisiologico da assistere. In buona misura questo fenomeno si può spiegare con la naturale specificità femminile di questo evento. Solo la donna infatti è fisicamente in grado di custodire in se una gravidanza e di partorire. Ma limitarsi a una spiegazione “bio-genetica” di questo tipo ci appare riduttivo. Anche perché lo stesso parto, oltre che fatto biologico, è anche fenomeno sociale e culturale. Inoltre se si accettasse come unica ed esaustiva la tesi del “simile che comprende meglio il simile” bisognerebbe immaginare che nei secoli le migliori ostetriche siano state tutte donne con tanti figli; in grado cioè di capire meglio, per esperienza personale, cosa provasse un’altra donna incinta. Non sempre, in realtà, è stato o è così. Viene insomma da pensare che, al di là di una naturale predisposizione di genere verso questa professione, debba esserci stato anche qualcosa d’altro.

La differenza di genere nella professione dell'ostetrica/o / E. Ciuccetti, L. Malgrati, D. Calistri. - [s.l] : null, 2008 Sep 18.

La differenza di genere nella professione dell'ostetrica/o

D. Calistri
Ultimo
2008

Abstract

Oggetto del nostro lavoro è una figura professionale relativamente giovane, numericamente ancora contenuta e nel complesso poco conosciuta: quella “dell’uomo ostetrica”. Solo dal 1977, infatti - in seguito alla legge 903 del 9 dicembre sulla “parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” - anche gli uomini hanno potuto accedere ai corsi di formazione per ostetriche e quindi alla relativa carriera professionale. Tradizionalmente quella dell’ostetrica, un tempo levatrice, è sempre stata una figura femminile. Un po’ ovunque sono, e sono state, le donne ad accompagnare ed assistere le altre donne durante il percorso della gravidanza, l’esperienza del parto e quella del puerperio. L’uomo, inteso come padre, fratello o marito, è sempre rimasto ai margini di questa scena. Il suo compito, in fondo, era esclusivamente quello di contribuire al concepimento e poi mettersi in disparte. Unica eccezione, i medici. Interessati però alla gravidanza come evento potenzialmente patologico da curare, più che come momento naturale e fisiologico da assistere. In buona misura questo fenomeno si può spiegare con la naturale specificità femminile di questo evento. Solo la donna infatti è fisicamente in grado di custodire in se una gravidanza e di partorire. Ma limitarsi a una spiegazione “bio-genetica” di questo tipo ci appare riduttivo. Anche perché lo stesso parto, oltre che fatto biologico, è anche fenomeno sociale e culturale. Inoltre se si accettasse come unica ed esaustiva la tesi del “simile che comprende meglio il simile” bisognerebbe immaginare che nei secoli le migliori ostetriche siano state tutte donne con tanti figli; in grado cioè di capire meglio, per esperienza personale, cosa provasse un’altra donna incinta. Non sempre, in realtà, è stato o è così. Viene insomma da pensare che, al di là di una naturale predisposizione di genere verso questa professione, debba esserci stato anche qualcosa d’altro.
18-set-2008
ostetrica/o ; donna ; uomo
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
La differenza di genere nella professione dell'ostetrica/o / E. Ciuccetti, L. Malgrati, D. Calistri. - [s.l] : null, 2008 Sep 18.
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