Il saggio offre un esame critico della riforma con cui il legislatore francese ha modernizzato l’ipoteca, rendendola più flessibile e ampliando gli spazi concessi all’autonomia privata, aprendola altresì a nuovi utilizzi che, consentendo un maggior smobilizzo della proprietà immobiliare (ove si rifugia principalmente la ricchezza dei privati), possano rilanciare i consumi. Se è vero che il diritto delle garanzie, cruciale per l’erogazione ed il costo del credito, da lungo tempo era oggetto di critiche da parte della dottrina, si suggerisce però di leggere tale riforma anche nel contesto di un movimento di rinnovamento del diritto, volto a rendere le soluzioni transalpine più appetibili per i paesi che cercano all’estero un modello per il proprio diritto nazionale e al contempo in grado di porsi all’attenzione del legislatore comunitario. Tale movimento ha altresì a cuore la maggior competitività del diritto francese, messa in questione dal rapporto Doing Business del 2004, che tanto scalpore ha prodotto in Francia. Nel saggio si osserva peraltro che la riforma francese, che pure opera senza dubbio una grande apertura nei confronti delle garanzie reali, proposte come uno strumento efficiente perché atte ad aumentare l’ammontare del credito disponibile e conseguentemente le possibilità di sviluppo economico, non sembra aver tenuto in considerazione le discussioni che oramai da tempo animano la dottrina statunitense, che non sembra invero avere ancora trovato una dimostrazione condivisa dell’effettiva efficienza dei security interests, quali strumento per il credito all’impresa.

La riforma dell'ipoteca convenzionale in Francia / B. Vari. - In: RIVISTA DI DIRITTO CIVILE. - ISSN 0035-6093. - 2009:2(2009), pp. 249-274.

La riforma dell'ipoteca convenzionale in Francia

B. Vari
Primo
2009

Abstract

Il saggio offre un esame critico della riforma con cui il legislatore francese ha modernizzato l’ipoteca, rendendola più flessibile e ampliando gli spazi concessi all’autonomia privata, aprendola altresì a nuovi utilizzi che, consentendo un maggior smobilizzo della proprietà immobiliare (ove si rifugia principalmente la ricchezza dei privati), possano rilanciare i consumi. Se è vero che il diritto delle garanzie, cruciale per l’erogazione ed il costo del credito, da lungo tempo era oggetto di critiche da parte della dottrina, si suggerisce però di leggere tale riforma anche nel contesto di un movimento di rinnovamento del diritto, volto a rendere le soluzioni transalpine più appetibili per i paesi che cercano all’estero un modello per il proprio diritto nazionale e al contempo in grado di porsi all’attenzione del legislatore comunitario. Tale movimento ha altresì a cuore la maggior competitività del diritto francese, messa in questione dal rapporto Doing Business del 2004, che tanto scalpore ha prodotto in Francia. Nel saggio si osserva peraltro che la riforma francese, che pure opera senza dubbio una grande apertura nei confronti delle garanzie reali, proposte come uno strumento efficiente perché atte ad aumentare l’ammontare del credito disponibile e conseguentemente le possibilità di sviluppo economico, non sembra aver tenuto in considerazione le discussioni che oramai da tempo animano la dottrina statunitense, che non sembra invero avere ancora trovato una dimostrazione condivisa dell’effettiva efficienza dei security interests, quali strumento per il credito all’impresa.
Settore IUS/02 - Diritto Privato Comparato
2009
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