La Salvia divinorum è una sostanza ricreazionale che induce potenti stati allucinatori di breve durata (1) e che spesso viene consumata in sostituzione della marijuana (2). Studi recenti condotti nel nostro laboratorio hanno dimostrato un profilo comportamentale del tutto sovrapponibile tra la salvinorina A, agonista k-oppioide e principale ingrediente della Salvia divinorum, e il D9 tetraidrocannabinolo (THC), agonista per il recettore cannabinoide CB1 e principale costituente della marijuana. Infatti ambedue le sostanze, che tra l’altro condividono una struttura diterpenica molto simile, esibiscono effetti ansiolitici, antidepressivi e rinforzanti (3), che sono bloccati sia dall’antagonista per il recettore cannabinoide CB1, l’AM251, che da quello selettivo per il recettore k-oppiode , la nor-binaltorfimina (nor-BNI). Scopo del presente studio è stato quello di studiare in ratti Wistar il profilo elettroencefalografico dei due composti, al fine di individuarne eventuali similitudini e di indagarne il meccanismo d’azione. A tal fine, differenti gruppi di ratti sono stati sottoposti, previa anestesia (cloralio idrato 450 mg/kg i.p.), ad intervento chirurgico per il posizionamento di 4 elettrodi a livello della corteccia cerebrale parieto-occipitale. Dopo una settimana di recupero, durante la quale gli animali sono stati quotidianamente abituati all’ambiente della gabbia di Faraday, sono state effettuate due registrazioni basali della durata di un’ora ciascuna. Successivamente gli animali sono stati sottoposti al trattamento e la loro attività elettrica cerebrale è stata registrata per le 2 ore seguenti. Il segnale elettrico, proveniente da ciascun animale, è stato analizzato, mediante il sistema software PowerLab, per calcolare l’analisi spettrale totale (0.5 e 25.0 Hz) e quella relativa alle singole bande di frequenza (0.2–4.0 Hz d, 4.2–8.0 Hz q, 8.2–13 Hz a, 13.2–25 Hz b) con una risoluzione di 0.2 Hz. Differenti gruppi di ratti hanno ricevuto una somministrazione acuta di veicolo, salvinorina A (40-1600 mg/kg s.c.) o THC (0.75-10 mg/kg i.p.). I risultati ottenuti indicano che sia la salvinorina A che il THC non inducono cambiamenti significativi della potenza spettrale totale ma incrementano significativamente le bande di frequenza a e b, tipiche dello stato di veglia. Tali effetti sono stati ottenuti alle dosi di 40 mg/kg di salvinorina A e 0.75 mg/kg di THC, risultate attive nell’indurre effetti rinforzanti nella Conditioned Place Preference e nell’autosomministrazione intracerebroventricolare. Studi preliminari, condotti per indagare il meccanismo d’azione, indicano che il pretrattamento con AM 251 (3 mg/kg i.p.), effettuato 30 minuti prima della salvinorina A , riduce significantemente l’incremento della banda a indotto dalla sola salvinorina A. In conclusione, si dimostra che la salvinorina A e il THC condividono un simile profilo elettroencefalografico e comportamentale attraverso il sistema endocannabinoide. Questi risultati rendono conto del fatto che nell’uomo la Salvia Divinorum viene spesso utilizzata come sostituto della marijuana.

Profilo elettroencefalografico della salvinorina A e del D9tetraidrocannabinolo (THC) nel ratto / A. Zani, D. Braida, V. Capurro, M. Sala. ((Intervento presentato al 16. convegno Congresso nazionale della società italiana di Neuropsicofarmacologia tenutosi a Milano nel 2008.

Profilo elettroencefalografico della salvinorina A e del D9tetraidrocannabinolo (THC) nel ratto

A. Zani
Primo
;
D. Braida
Secondo
;
V. Capurro
Penultimo
;
M. Sala
Ultimo
2008

Abstract

La Salvia divinorum è una sostanza ricreazionale che induce potenti stati allucinatori di breve durata (1) e che spesso viene consumata in sostituzione della marijuana (2). Studi recenti condotti nel nostro laboratorio hanno dimostrato un profilo comportamentale del tutto sovrapponibile tra la salvinorina A, agonista k-oppioide e principale ingrediente della Salvia divinorum, e il D9 tetraidrocannabinolo (THC), agonista per il recettore cannabinoide CB1 e principale costituente della marijuana. Infatti ambedue le sostanze, che tra l’altro condividono una struttura diterpenica molto simile, esibiscono effetti ansiolitici, antidepressivi e rinforzanti (3), che sono bloccati sia dall’antagonista per il recettore cannabinoide CB1, l’AM251, che da quello selettivo per il recettore k-oppiode , la nor-binaltorfimina (nor-BNI). Scopo del presente studio è stato quello di studiare in ratti Wistar il profilo elettroencefalografico dei due composti, al fine di individuarne eventuali similitudini e di indagarne il meccanismo d’azione. A tal fine, differenti gruppi di ratti sono stati sottoposti, previa anestesia (cloralio idrato 450 mg/kg i.p.), ad intervento chirurgico per il posizionamento di 4 elettrodi a livello della corteccia cerebrale parieto-occipitale. Dopo una settimana di recupero, durante la quale gli animali sono stati quotidianamente abituati all’ambiente della gabbia di Faraday, sono state effettuate due registrazioni basali della durata di un’ora ciascuna. Successivamente gli animali sono stati sottoposti al trattamento e la loro attività elettrica cerebrale è stata registrata per le 2 ore seguenti. Il segnale elettrico, proveniente da ciascun animale, è stato analizzato, mediante il sistema software PowerLab, per calcolare l’analisi spettrale totale (0.5 e 25.0 Hz) e quella relativa alle singole bande di frequenza (0.2–4.0 Hz d, 4.2–8.0 Hz q, 8.2–13 Hz a, 13.2–25 Hz b) con una risoluzione di 0.2 Hz. Differenti gruppi di ratti hanno ricevuto una somministrazione acuta di veicolo, salvinorina A (40-1600 mg/kg s.c.) o THC (0.75-10 mg/kg i.p.). I risultati ottenuti indicano che sia la salvinorina A che il THC non inducono cambiamenti significativi della potenza spettrale totale ma incrementano significativamente le bande di frequenza a e b, tipiche dello stato di veglia. Tali effetti sono stati ottenuti alle dosi di 40 mg/kg di salvinorina A e 0.75 mg/kg di THC, risultate attive nell’indurre effetti rinforzanti nella Conditioned Place Preference e nell’autosomministrazione intracerebroventricolare. Studi preliminari, condotti per indagare il meccanismo d’azione, indicano che il pretrattamento con AM 251 (3 mg/kg i.p.), effettuato 30 minuti prima della salvinorina A , riduce significantemente l’incremento della banda a indotto dalla sola salvinorina A. In conclusione, si dimostra che la salvinorina A e il THC condividono un simile profilo elettroencefalografico e comportamentale attraverso il sistema endocannabinoide. Questi risultati rendono conto del fatto che nell’uomo la Salvia Divinorum viene spesso utilizzata come sostituto della marijuana.
2008
Settore BIO/14 - Farmacologia
Società italiana di Neuropsicofarmacologia
Profilo elettroencefalografico della salvinorina A e del D9tetraidrocannabinolo (THC) nel ratto / A. Zani, D. Braida, V. Capurro, M. Sala. ((Intervento presentato al 16. convegno Congresso nazionale della società italiana di Neuropsicofarmacologia tenutosi a Milano nel 2008.
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