La crescita economica negli anni Novanta e Duemila in Europa è stata insoddisfacente se paragonata con la performance degli Stati Uniti. Secondo alcuni osservatori, la lenta crescita dell'Europa è da attribuirsi all'esaurirsi delle capacità di convergenza del «modello europeo» che, pur avendo generato per quattro decenni una crescita sostenuta accompagnata da vaste tutele sociali, dalla metà degli anni Novanta in poi si sarebbe rivelato inadatto a «crescere sulla frontiera» tecnologica, e andrebbe pertanto abbandonato, o quanto meno radicalmente riformato, a partire dal ridimensionamento dei suoi tratti sociali. Ma se la diagnosi è in parte corretta, la cura proposta discende da un'analisi superficiale sia del ritardo europeo sia del successo americano, in quanto non tiene in conto né l’eterogeneità dell’Europa, né l'impatto dell'allargamento, né infine i risultati di recenti ricerche riguardo le reali fonti del «miracolo americano» della produttività. La risoluzione dei problemi dell’Europa non richiede di smantellare i sistemi di welfare e il «modello europeo», ma chiama in causa la capacità innovativa e la sostenibilità delle scelte collettive degli europei rispetto all’uso delle risorse umane e naturali del proprio continente
L'economia europea di fronte alla competizione globale : pronti per la ripresa o bloccati a metà strada? / P. Crosetto. - In: BIBLIOTECA DELLA LIBERTÀ. - ISSN 0006-1654. - 41:184(2006).
L'economia europea di fronte alla competizione globale : pronti per la ripresa o bloccati a metà strada?
P. CrosettoPrimo
2006
Abstract
La crescita economica negli anni Novanta e Duemila in Europa è stata insoddisfacente se paragonata con la performance degli Stati Uniti. Secondo alcuni osservatori, la lenta crescita dell'Europa è da attribuirsi all'esaurirsi delle capacità di convergenza del «modello europeo» che, pur avendo generato per quattro decenni una crescita sostenuta accompagnata da vaste tutele sociali, dalla metà degli anni Novanta in poi si sarebbe rivelato inadatto a «crescere sulla frontiera» tecnologica, e andrebbe pertanto abbandonato, o quanto meno radicalmente riformato, a partire dal ridimensionamento dei suoi tratti sociali. Ma se la diagnosi è in parte corretta, la cura proposta discende da un'analisi superficiale sia del ritardo europeo sia del successo americano, in quanto non tiene in conto né l’eterogeneità dell’Europa, né l'impatto dell'allargamento, né infine i risultati di recenti ricerche riguardo le reali fonti del «miracolo americano» della produttività. La risoluzione dei problemi dell’Europa non richiede di smantellare i sistemi di welfare e il «modello europeo», ma chiama in causa la capacità innovativa e la sostenibilità delle scelte collettive degli europei rispetto all’uso delle risorse umane e naturali del proprio continentePubblicazioni consigliate
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