Introduzione La Fibrosi Cistica (FC) è una malattia genetica dovuta ad alterazioni presenti nel gene Cystic Fibrosis Trasmembrane Regulator (CFTR). La diagnosi, basata sulla documentata escrezione patologica di cloro con il sudore, è solitamente posta nei primi anni di vita, tuttavia alcuni pazienti sono diagnosticati solo in età adulta. In passato, la sensibilità del test del sudore era considerata quasi assoluta; attualmente sono sempre più numerosi i casi di soggetti che risultano sicuramente FC all’analisi molecolare, ma che hanno un test del sudore non patologico anche se ripetuto in tempi diversi: questo aspetto può ritardare la diagnosi. I pazienti diagnosticati in età adulta rappresentano un gruppo piuttosto eterogeneo: in esso infatti rientrano pazienti con quadri paucisintomatici o monosintomatici di malattia non classica e pazienti con quadro conclamato di malattia, sfuggiti purtroppo al filtro pediatrico e curati per anni secondo diagnosi incomplete o errate. Con il presente studio ci si prefigge di valutare, nella popolazione italiana affetta da FC, qual è la gravità della malattia quando è diagnosticata in età adulta. Soggetti Si sono considerati i pazienti censiti dal Registro Italiano Fibrosi Cistica (RIFC) dal 1988 al 2003 e diagnosticati dopo i 18 anni di età presso uno dei Centri Regionali di Riferimento (CRR) o Servizi di Supporto (SS) presenti in ogni regione. Le analisi riguardano sia le informazioni raccolte al momento della diagnosi, sia quelle relative al follow-up clinico dei pazienti. Si sta inoltre procedendo alla raccolta di ulteriori informazioni utili per studiare l’iter seguito da questi pazienti prima di giungere alla diagnosi di FC. Risultati I dati raccolti, relativi a 335 pazienti (8% degli oltre 4200 del RIFC), non riguardano la totalità dei soggetti diagnosticati in età adulta poiché alcuni CRR/SS non hanno ancora aderito allo studio. La percentuale di diagnosi effettuate dopo i 18 anni è aumentata nel tempo: dal 5-6% alla fine degli anni ’80, ad oltre il 15% dopo il 2000. L’età media alla diagnosi è di 28 anni con un massimo di 58 anni per gli uomini e di 64 per le donne; al momento dello studio l’età media dei pazienti considerati era di circa 36 anni. La quasi totalità dei pazienti (97%) era sintomatica al momento della diagnosi e il 22% aveva familiarità di malattia. La concentrazione di cloro nel sudore è risultata più elevata nei pazienti deceduti e più bassa nei diagnosticati dopo i 30 anni di età. Alla diagnosi i sintomi più frequenti (soprattutto nelle donne) riguardano l’apparato respiratorio, tuttavia, il 25% dei pazienti ha riferito anche sintomi gastrointestinali. Altri sintomi, tra i quali la sterilità, sono più frequenti negli uomini (42%) che nelle donne (18%). Indicatori dello stato di salute dei pazienti sono rappresentati dall’insufficienza pancreatica (33%), dalla presenza di infezione da pseudomonas aeruginosa (61%), da scarsa funzionalità respiratoria (15% con FEV1 < 40% del predetto), dallo stato nutrizionale (23% con BMI < 20), dalla presenza di un genotipo cosiddetto “grave” (13%). Ulteriori indicatori di gravità della malattia sono rappresentati dalla necessità di sottoporre il paziente a trapianto polmonare o di fegato e la sopravvivenza dalla diagnosi. Per 20 dei 335 pazienti diagnosticati in età adulta si è reso necessario il trapianto; 13 di questi sono già stati sottoposti ad intervento e dei 7 in lista, 5 sono deceduti. La mortalità tra i pazienti sottoposti a trapianto è invece del 23% (3/13). Dal 1988 al 2003 si sono osservati, in totale, 33 decessi (60% donne). Di questi, 13 sono avvenuti entro 5 anni dalla diagnosi (2 nel 1° anno) e solo 7 (6 donne) oltre i 10 anni. La breve sopravvivenza dalla diagnosi si è osservata anche in 3 pazienti diagnosticati dopo i 37 anni d’età. Discussione I pazienti diagnosticati in età adulta hanno forme più lievi di malattia rispetto alla popolazione FC totale: minor percentuale di insufficienza pancreatica, di infezioni polmonari, di genotipi “gravi”, ed una miglior funzionalità respiratoria. Tuttavia, si può ritenere che almeno nel 6% dei pazienti (deceduti entro 5 anni dalla diagnosi o sottoposti a trapianto) si sia trattato di un ritardo diagnostico. Per confermare tale ipotesi si sta eseguendo una analisi mirata ad indagare l’iter diagnostico seguito da questi pazienti.

Le diagnosi di fibrosi cistica in età adulta: forme lievi della malattia o ritardi diagnostici? / P. Piccinini, L. Viviani, R. Padoan, A. Bossi. ((Intervento presentato al 29. convegno Congresso Italiano di Epidemiologia. Epidemiologia: una disciplina, tante applicazioni tenutosi a Pisa nel 2005.

Le diagnosi di fibrosi cistica in età adulta: forme lievi della malattia o ritardi diagnostici?

L. Viviani
Secondo
;
A. Bossi
Ultimo
2005

Abstract

Introduzione La Fibrosi Cistica (FC) è una malattia genetica dovuta ad alterazioni presenti nel gene Cystic Fibrosis Trasmembrane Regulator (CFTR). La diagnosi, basata sulla documentata escrezione patologica di cloro con il sudore, è solitamente posta nei primi anni di vita, tuttavia alcuni pazienti sono diagnosticati solo in età adulta. In passato, la sensibilità del test del sudore era considerata quasi assoluta; attualmente sono sempre più numerosi i casi di soggetti che risultano sicuramente FC all’analisi molecolare, ma che hanno un test del sudore non patologico anche se ripetuto in tempi diversi: questo aspetto può ritardare la diagnosi. I pazienti diagnosticati in età adulta rappresentano un gruppo piuttosto eterogeneo: in esso infatti rientrano pazienti con quadri paucisintomatici o monosintomatici di malattia non classica e pazienti con quadro conclamato di malattia, sfuggiti purtroppo al filtro pediatrico e curati per anni secondo diagnosi incomplete o errate. Con il presente studio ci si prefigge di valutare, nella popolazione italiana affetta da FC, qual è la gravità della malattia quando è diagnosticata in età adulta. Soggetti Si sono considerati i pazienti censiti dal Registro Italiano Fibrosi Cistica (RIFC) dal 1988 al 2003 e diagnosticati dopo i 18 anni di età presso uno dei Centri Regionali di Riferimento (CRR) o Servizi di Supporto (SS) presenti in ogni regione. Le analisi riguardano sia le informazioni raccolte al momento della diagnosi, sia quelle relative al follow-up clinico dei pazienti. Si sta inoltre procedendo alla raccolta di ulteriori informazioni utili per studiare l’iter seguito da questi pazienti prima di giungere alla diagnosi di FC. Risultati I dati raccolti, relativi a 335 pazienti (8% degli oltre 4200 del RIFC), non riguardano la totalità dei soggetti diagnosticati in età adulta poiché alcuni CRR/SS non hanno ancora aderito allo studio. La percentuale di diagnosi effettuate dopo i 18 anni è aumentata nel tempo: dal 5-6% alla fine degli anni ’80, ad oltre il 15% dopo il 2000. L’età media alla diagnosi è di 28 anni con un massimo di 58 anni per gli uomini e di 64 per le donne; al momento dello studio l’età media dei pazienti considerati era di circa 36 anni. La quasi totalità dei pazienti (97%) era sintomatica al momento della diagnosi e il 22% aveva familiarità di malattia. La concentrazione di cloro nel sudore è risultata più elevata nei pazienti deceduti e più bassa nei diagnosticati dopo i 30 anni di età. Alla diagnosi i sintomi più frequenti (soprattutto nelle donne) riguardano l’apparato respiratorio, tuttavia, il 25% dei pazienti ha riferito anche sintomi gastrointestinali. Altri sintomi, tra i quali la sterilità, sono più frequenti negli uomini (42%) che nelle donne (18%). Indicatori dello stato di salute dei pazienti sono rappresentati dall’insufficienza pancreatica (33%), dalla presenza di infezione da pseudomonas aeruginosa (61%), da scarsa funzionalità respiratoria (15% con FEV1 < 40% del predetto), dallo stato nutrizionale (23% con BMI < 20), dalla presenza di un genotipo cosiddetto “grave” (13%). Ulteriori indicatori di gravità della malattia sono rappresentati dalla necessità di sottoporre il paziente a trapianto polmonare o di fegato e la sopravvivenza dalla diagnosi. Per 20 dei 335 pazienti diagnosticati in età adulta si è reso necessario il trapianto; 13 di questi sono già stati sottoposti ad intervento e dei 7 in lista, 5 sono deceduti. La mortalità tra i pazienti sottoposti a trapianto è invece del 23% (3/13). Dal 1988 al 2003 si sono osservati, in totale, 33 decessi (60% donne). Di questi, 13 sono avvenuti entro 5 anni dalla diagnosi (2 nel 1° anno) e solo 7 (6 donne) oltre i 10 anni. La breve sopravvivenza dalla diagnosi si è osservata anche in 3 pazienti diagnosticati dopo i 37 anni d’età. Discussione I pazienti diagnosticati in età adulta hanno forme più lievi di malattia rispetto alla popolazione FC totale: minor percentuale di insufficienza pancreatica, di infezioni polmonari, di genotipi “gravi”, ed una miglior funzionalità respiratoria. Tuttavia, si può ritenere che almeno nel 6% dei pazienti (deceduti entro 5 anni dalla diagnosi o sottoposti a trapianto) si sia trattato di un ritardo diagnostico. Per confermare tale ipotesi si sta eseguendo una analisi mirata ad indagare l’iter diagnostico seguito da questi pazienti.
set-2005
Settore MED/01 - Statistica Medica
Associazione Italiana di Epidemiologia
Le diagnosi di fibrosi cistica in età adulta: forme lievi della malattia o ritardi diagnostici? / P. Piccinini, L. Viviani, R. Padoan, A. Bossi. ((Intervento presentato al 29. convegno Congresso Italiano di Epidemiologia. Epidemiologia: una disciplina, tante applicazioni tenutosi a Pisa nel 2005.
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