Scopo dello studio Gli autori presentano la propria esperienza nella gestione del nervo facciale nel trattamento delle anomalie vascolari facciali discutendo le principali problematiche nella salvaguardia della motilità del volto. Metodi Sono stati inclusi nel lavoro i pazienti trattati presso l’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale San Paolo – Università degli Studi di Milano affetti da anomalie vascolari di qualunque natura interessanti il distretto cervico-cefalico, che presentavano un coinvolgimento diretto o per contiguità del nervo facciale in qualsiasi tratto del suo decorso dall’uscita dal forame stilomastoideo. Risultati Nel trattamento delle malformazioni venose e linfatiche il nostro protocollo prevede generalmente lo sparing del nervo facciale anche a discapito della radicalità chirurgica; i pazienti affetti da questo tipo di MV mantengono così una motilità dell’emivolto da buona a ottima senza mostrare recidive della alformazione, che mostra solitamente un decorso benigno. In questo tipo di anomalie infatti un trattamento aggressivo è riservato a casi particolarmente estesi che comportano gravi problematiche estetiche e funzionali. La terapia chirurgica delle malformazioni arterovenose richiede generalmente una approccio più aggressivo, comprendente a volte il sacrificio del nervo facciale, dato che la radicalità di trattamento rappresenta l’obbiettivo terapeutico principale. L’utilizzo di sofisticate tecniche ricostruttive del nervo facciale ha tuttavia permesso di raggiungere dei risultati funzionali a lungo termine più che soddisfacenti. Discussione Le malformazioni vascolari sono lesioni non neoplastiche appartenenti al gruppo delle anomalie vascolari. A dispetto della loro natura non neoplastica richiedono tuttavia un approccio chirurgico attento a causa della tendenza alla recidiva e all’invasività locale. Le caratteristiche di invasività e tendenza alla recidiva sono proprie del tipo di MV: le malformazioni a basso flusso (capillari, venose e linfatiche) mostrano solitamente un accrescimento più lento, meno aggressivo verso le strutture circostanti. Ciò è però meno vero relativamente alle lesioni particolarmente estese. Di contro le MV ad alto flusso (arterovenose) hanno maggiore invasività e recidivano con maggiore facilità. Il trattamento di queste lesioni e dell’eventuale coinvolgimento del nervo facciale in caso di localizzazione al distretto cervico-cefalico deve essere pertanto diversificato in funzione della tipologia e dell’estensione della MV. Conclusioni Un attento studio del tipo di MV da trattare, unito a un attento planning preoperatorio, permette anche in caso di localizzazione al distretto cervico-cefalico e in stretta contiguità con il nervo facciale, di garantire una funzionalità mimica residua dell’emivolto soddisfacente, adattando l’approccio chirurgico al singolo caso trattato, modulando la radicalità chirurgica e utilizzando laddove necessario adeguate e moderne tecniche di ricostruzione nervosa e rianimazione faciale.

Gestione del nervo facciale nel trattamento delle anomalie vascolari / F. Allevi, G. Colletti, F. Biglioli. ((Intervento presentato al 1. convegno SISAV tenutosi a Roma nel 2013.

Gestione del nervo facciale nel trattamento delle anomalie vascolari

F. Allevi
Primo
;
G. Colletti
Secondo
;
F. Biglioli
Ultimo
2013

Abstract

Scopo dello studio Gli autori presentano la propria esperienza nella gestione del nervo facciale nel trattamento delle anomalie vascolari facciali discutendo le principali problematiche nella salvaguardia della motilità del volto. Metodi Sono stati inclusi nel lavoro i pazienti trattati presso l’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale San Paolo – Università degli Studi di Milano affetti da anomalie vascolari di qualunque natura interessanti il distretto cervico-cefalico, che presentavano un coinvolgimento diretto o per contiguità del nervo facciale in qualsiasi tratto del suo decorso dall’uscita dal forame stilomastoideo. Risultati Nel trattamento delle malformazioni venose e linfatiche il nostro protocollo prevede generalmente lo sparing del nervo facciale anche a discapito della radicalità chirurgica; i pazienti affetti da questo tipo di MV mantengono così una motilità dell’emivolto da buona a ottima senza mostrare recidive della alformazione, che mostra solitamente un decorso benigno. In questo tipo di anomalie infatti un trattamento aggressivo è riservato a casi particolarmente estesi che comportano gravi problematiche estetiche e funzionali. La terapia chirurgica delle malformazioni arterovenose richiede generalmente una approccio più aggressivo, comprendente a volte il sacrificio del nervo facciale, dato che la radicalità di trattamento rappresenta l’obbiettivo terapeutico principale. L’utilizzo di sofisticate tecniche ricostruttive del nervo facciale ha tuttavia permesso di raggiungere dei risultati funzionali a lungo termine più che soddisfacenti. Discussione Le malformazioni vascolari sono lesioni non neoplastiche appartenenti al gruppo delle anomalie vascolari. A dispetto della loro natura non neoplastica richiedono tuttavia un approccio chirurgico attento a causa della tendenza alla recidiva e all’invasività locale. Le caratteristiche di invasività e tendenza alla recidiva sono proprie del tipo di MV: le malformazioni a basso flusso (capillari, venose e linfatiche) mostrano solitamente un accrescimento più lento, meno aggressivo verso le strutture circostanti. Ciò è però meno vero relativamente alle lesioni particolarmente estese. Di contro le MV ad alto flusso (arterovenose) hanno maggiore invasività e recidivano con maggiore facilità. Il trattamento di queste lesioni e dell’eventuale coinvolgimento del nervo facciale in caso di localizzazione al distretto cervico-cefalico deve essere pertanto diversificato in funzione della tipologia e dell’estensione della MV. Conclusioni Un attento studio del tipo di MV da trattare, unito a un attento planning preoperatorio, permette anche in caso di localizzazione al distretto cervico-cefalico e in stretta contiguità con il nervo facciale, di garantire una funzionalità mimica residua dell’emivolto soddisfacente, adattando l’approccio chirurgico al singolo caso trattato, modulando la radicalità chirurgica e utilizzando laddove necessario adeguate e moderne tecniche di ricostruzione nervosa e rianimazione faciale.
30-nov-2013
Settore MED/29 - Chirurgia Maxillofacciale
Gestione del nervo facciale nel trattamento delle anomalie vascolari / F. Allevi, G. Colletti, F. Biglioli. ((Intervento presentato al 1. convegno SISAV tenutosi a Roma nel 2013.
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