Il pittore Gaudenzio Ferrari è attestato dalle fonti antiche anche come autore dei progetti per le carpenterie lignee e le cornici delle proprie opere: il contributo si sofferma su due importanti pale uniche, private della cornice lignea originaria, la cui struttura è tuttavia suggerita da alcuni documenti secenteschi. Il primo caso è la pala con il ‘Matrimonio mistico di Santa Caterina’ nel Duomo di Novara, datata agli anni intorno al 1534: il passo di una Visita Pastorale del 1623 descrive la cornice lignea di quest’opera, caratterizzata ai lati dalla presenza di due coppie di colonnette a sostenere un arcone ligneo, secondo un modello moderno e aggiornato che poi si ritroverà nei primi anni Quaranta nel grande ‘Cenacolo’ gaudenziano nella chiesa milanese di Santa Maria della Passione. Altro esempio è la celebre ‘Pala degli Aranci’ nella chiesa di San Cristoforo a Vercelli, commissionata nel 1530, originariamente collocata nella nicchia che si apriva nella parete di fondo del presbiterio, come testimoniato da un inventario dei padri Barnabiti del 1629: questo documento fornisce anche alcune informazioni sulla cornice originaria realizzata dall’intagliatore milanese Nicolino da Velate, definita ‘quasi tabernacolo’, che sembra lecito immaginare più complessa e articolata rispetto alle precedenti, forse debitrice dell’esperienza di Gaudenzio a contatto con l’ancona di Morbegno di Giovanni Angelo Del Maino.

Note sulle incorniciature di due pale gaudenziane / S. Martinella. - In: PROSPETTIVA. - ISSN 0394-0802. - 2011:141-142(2011), pp. 153-157.

Note sulle incorniciature di due pale gaudenziane

S. Martinella
2011

Abstract

Il pittore Gaudenzio Ferrari è attestato dalle fonti antiche anche come autore dei progetti per le carpenterie lignee e le cornici delle proprie opere: il contributo si sofferma su due importanti pale uniche, private della cornice lignea originaria, la cui struttura è tuttavia suggerita da alcuni documenti secenteschi. Il primo caso è la pala con il ‘Matrimonio mistico di Santa Caterina’ nel Duomo di Novara, datata agli anni intorno al 1534: il passo di una Visita Pastorale del 1623 descrive la cornice lignea di quest’opera, caratterizzata ai lati dalla presenza di due coppie di colonnette a sostenere un arcone ligneo, secondo un modello moderno e aggiornato che poi si ritroverà nei primi anni Quaranta nel grande ‘Cenacolo’ gaudenziano nella chiesa milanese di Santa Maria della Passione. Altro esempio è la celebre ‘Pala degli Aranci’ nella chiesa di San Cristoforo a Vercelli, commissionata nel 1530, originariamente collocata nella nicchia che si apriva nella parete di fondo del presbiterio, come testimoniato da un inventario dei padri Barnabiti del 1629: questo documento fornisce anche alcune informazioni sulla cornice originaria realizzata dall’intagliatore milanese Nicolino da Velate, definita ‘quasi tabernacolo’, che sembra lecito immaginare più complessa e articolata rispetto alle precedenti, forse debitrice dell’esperienza di Gaudenzio a contatto con l’ancona di Morbegno di Giovanni Angelo Del Maino.
Settore L-ART/02 - Storia dell'Arte Moderna
2011
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