La monografia ha ad oggetto non tanto lo studio di due istituti – l’impugnazione delle delibere assembleari e la cosa giudicata – autonomamente considerati, quanto lo studio dei due istituti nell’unicità della loro combinazione: in particolare, lo studio dei limiti oggettivi del giudicato in relazione alle azioni volte all’annullamento e/o veder dichiarare la nullità delle delibere assembleari. Il libro è diviso in tre capitoli. Il primo capitolo è dedicato all’invalidità delle delibere assembleari (dapprima sotto il profilo dell’evoluzione storica della disciplina, poi alla luce del diritto vigente, dopo la riforma del 2003) nel quale viene esposta la tesi, sulla quale poggia tutto il resto del discorso: le delibere assembleari non partecipano delle caratteristiche del negozio privatistico, bensì devono essere assimilate alle manifestazioni di potere tipiche del diritto amministrativo. Il secondo capitolo è dedicato alla disciplina dell’azione di impugnazione delle delibere assembleari, e l’a. vi trova la conferma della specialità del fenomeno deliberativo; essendo le delibere assembleari assimilabili più a fattispecie amministrative che a fattispecie di diritto privato, anche il giudizio avente ad oggetto l’invalidità della singola delibera assume connotati speciali di conseguenza. Al centro del giudizio non sta un rapporto bilaterale classico, ma l’atto di esercizio di un potere; e mentre l’impugnazione di un negozio persegue il fine di caducare il rapporto una volta per tutte, la sentenza di un annullamento di una delibera è soltanto un momento intermedio fra atti di esercizio di potere. La persona giuridica, infatti, conserva il potere di modificare le posizioni sostanziali dei soci anche dopo l’accoglimento dell’impugnativa proposta contro una delibera, eventualmente addirittura reiterandola. Il tema già attiene al terzo capitolo, nel quale l’a. intende – al fondo – fornire risposta a quesiti pratici e teorici: quale sia l’efficacia della sentenza di accoglimento dell’impugnativa di una delibera sui giudizi aventi ad oggetto delibere collegate (in quanto delibere dipendenti dalla delibera la cui invalidità sia stata già accertata, ovvero in quanto delibere reiterate).

Impugnazioni di delibere assembleari e cosa giudicata / S.A. Villata. - Milano : Giuffrè, 2006. - ISBN 8814120927.

Impugnazioni di delibere assembleari e cosa giudicata

S.A. Villata
Primo
2006

Abstract

La monografia ha ad oggetto non tanto lo studio di due istituti – l’impugnazione delle delibere assembleari e la cosa giudicata – autonomamente considerati, quanto lo studio dei due istituti nell’unicità della loro combinazione: in particolare, lo studio dei limiti oggettivi del giudicato in relazione alle azioni volte all’annullamento e/o veder dichiarare la nullità delle delibere assembleari. Il libro è diviso in tre capitoli. Il primo capitolo è dedicato all’invalidità delle delibere assembleari (dapprima sotto il profilo dell’evoluzione storica della disciplina, poi alla luce del diritto vigente, dopo la riforma del 2003) nel quale viene esposta la tesi, sulla quale poggia tutto il resto del discorso: le delibere assembleari non partecipano delle caratteristiche del negozio privatistico, bensì devono essere assimilate alle manifestazioni di potere tipiche del diritto amministrativo. Il secondo capitolo è dedicato alla disciplina dell’azione di impugnazione delle delibere assembleari, e l’a. vi trova la conferma della specialità del fenomeno deliberativo; essendo le delibere assembleari assimilabili più a fattispecie amministrative che a fattispecie di diritto privato, anche il giudizio avente ad oggetto l’invalidità della singola delibera assume connotati speciali di conseguenza. Al centro del giudizio non sta un rapporto bilaterale classico, ma l’atto di esercizio di un potere; e mentre l’impugnazione di un negozio persegue il fine di caducare il rapporto una volta per tutte, la sentenza di un annullamento di una delibera è soltanto un momento intermedio fra atti di esercizio di potere. La persona giuridica, infatti, conserva il potere di modificare le posizioni sostanziali dei soci anche dopo l’accoglimento dell’impugnativa proposta contro una delibera, eventualmente addirittura reiterandola. Il tema già attiene al terzo capitolo, nel quale l’a. intende – al fondo – fornire risposta a quesiti pratici e teorici: quale sia l’efficacia della sentenza di accoglimento dell’impugnativa di una delibera sui giudizi aventi ad oggetto delibere collegate (in quanto delibere dipendenti dalla delibera la cui invalidità sia stata già accertata, ovvero in quanto delibere reiterate).
2006
Diritto processuale civile ; Processo societario ; Impugnazioni di delibere ; Cosa giudicata ; Legittimazione ad agire ; Interesse ad agire ; Azione costitutiva ; Diritto processuale amministrativo ; Giudicato amministrativo ; Diritto comparato ; Anfechtungsklage
Settore IUS/15 - Diritto Processuale Civile
Impugnazioni di delibere assembleari e cosa giudicata / S.A. Villata. - Milano : Giuffrè, 2006. - ISBN 8814120927.
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