Le Geologia è una Scienza poco conosciuta al grande pubblico e che genera l’accumulo di una serie di misconcezioni errate. Una delle criticità che abbiamo evidenziato, sulla base di pluriennali studi dei risultati di apprendimento degli studenti in uscita dalle scuole secondarie in termine di competenze nella lettura e nella gestione dei territorio, è da attribuirsi ad una didattica della disciplina di tipo “statico”, decontestualizzata e che promuove un tipo di apprendimento nozionistico e riduzionistico. Partire dalla tassonomia è senz’altro un elemento necessario per la comprensione dei fenomeni naturali ma non è sufficiente per promuovere la visione “olistica” di spessore evoluzionistico. Lo scopo di questo lavoro di ricerca, avviato in un Liceo Scientifico della provincia di Monza e Brianza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano, è stato quello di indagare nuove forme di comunicazione delle geoscienze con la creazione di un canale digitale attraverso il quale poter trasmettere i classici contenuti del programma ministeriale. La comunicazione mediata dal video ha permesso di partire dal protagonismo degli studenti rendendoli attori/maestri; di ritornare a spirale sul contenuto, sia nella fase di “ scrittura “ del copione che nella fase di “registrazione” delle diverse repliche; di trasmettere il dinamismo spazio-temporale dei fenomeni naturali attraverso l’uso di immagini e spezzoni cinematografici utilizzati nella fase di montaggio; di promuovere competenze progettuali nella realizzazione della scenografia; di sviluppare forme di apprendimento collaborativo (“cooperative learning”); di sviluppare capacità critiche nella fase di revisione del prodotto finito; di render consapevoli dell’esistenza di luoghi comuni radicati (le “misconcezioni”); educare ad un uso consapevole dei media grazie alla condivisone di protocolli e di regole da assumere nell’approccio all’uso dei diversi ambienti disponibili in rete. I risultati ottenuti, soprattutto in termini di interesse e di motivazione, ci convincono dell’efficacia della strategia oltrechè della possibilità che tale canale possa avere una diffusione maggiore e diventare uno strumento di divulgazione della scienza al grande pubblico.
Canale Geotube / M. Porta, G. Grieco, M. Merlini. - In: RENDICONTI ONLINE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 2035-8008. - 31:suppl. 1(2014 Sep), pp. 808-808. ((Intervento presentato al convegno The future of the Italian geosciences : The Italian geosciences of the future tenutosi a Milano nel 2014.
Canale Geotube
G. GriecoSecondo
;M. MerliniUltimo
2014
Abstract
Le Geologia è una Scienza poco conosciuta al grande pubblico e che genera l’accumulo di una serie di misconcezioni errate. Una delle criticità che abbiamo evidenziato, sulla base di pluriennali studi dei risultati di apprendimento degli studenti in uscita dalle scuole secondarie in termine di competenze nella lettura e nella gestione dei territorio, è da attribuirsi ad una didattica della disciplina di tipo “statico”, decontestualizzata e che promuove un tipo di apprendimento nozionistico e riduzionistico. Partire dalla tassonomia è senz’altro un elemento necessario per la comprensione dei fenomeni naturali ma non è sufficiente per promuovere la visione “olistica” di spessore evoluzionistico. Lo scopo di questo lavoro di ricerca, avviato in un Liceo Scientifico della provincia di Monza e Brianza in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano, è stato quello di indagare nuove forme di comunicazione delle geoscienze con la creazione di un canale digitale attraverso il quale poter trasmettere i classici contenuti del programma ministeriale. La comunicazione mediata dal video ha permesso di partire dal protagonismo degli studenti rendendoli attori/maestri; di ritornare a spirale sul contenuto, sia nella fase di “ scrittura “ del copione che nella fase di “registrazione” delle diverse repliche; di trasmettere il dinamismo spazio-temporale dei fenomeni naturali attraverso l’uso di immagini e spezzoni cinematografici utilizzati nella fase di montaggio; di promuovere competenze progettuali nella realizzazione della scenografia; di sviluppare forme di apprendimento collaborativo (“cooperative learning”); di sviluppare capacità critiche nella fase di revisione del prodotto finito; di render consapevoli dell’esistenza di luoghi comuni radicati (le “misconcezioni”); educare ad un uso consapevole dei media grazie alla condivisone di protocolli e di regole da assumere nell’approccio all’uso dei diversi ambienti disponibili in rete. I risultati ottenuti, soprattutto in termini di interesse e di motivazione, ci convincono dell’efficacia della strategia oltrechè della possibilità che tale canale possa avere una diffusione maggiore e diventare uno strumento di divulgazione della scienza al grande pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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