The paper discusses the problems faced in a recent new examination of the Archaic cemeteries of Gela, containing mainly 7th and 6th century burials (C. Lambrugo, Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela, Roma 2013). Although it deals with an excavation carefully scheduled and directed by Paolo Orsi himself, whose strictness in unearthing and registering the finds is well known, two main difficulties had to be faced and, if possible, solved. The first is strongly connected to the current laws at the end of the nine- teenth century for antiquities and archaeological diggings. The second has to do with the different way of approaching data from necropoleis.

La recente edizione della necropoli arcaica di Gela a cura dell'autore (Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela, Roma 2013) ha fatto i conti con i metodi di scavo e di registrazione dei risultati di indagine, quali erano in vigore tra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Pur trattandosi infatti, nel caso della necropoli in oggetto, di uno scavo progettato e seguito personalmente da Paolo Orsi ( di proverbiale acribia metodologica) non pochi problemi sono emersi. Infatti, la ricerca e l’identificazione dei materiali di corredo delle tombe sono state possibili solo tramite l’elaborazione di una concordanza lessicale tra le definizioni delle classi tipologiche usate da Orsi e quelle in vigore attualmente, mentre solo un certosino lavoro d’archivio (presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, l’Archivio della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa e l’Archivio Storico del Comune di Gela) ha consentito di riconoscere nell'apparente “sparizione” di una parte dei materiali provenienti dalla citata necropoli il frutto di un modernissimo accordo di convenzione tra Stato, rappresentato da Orsi, e Comune di Gela (all’epoca ancora Terranova di Sicilia), proprietario del terreno di scavo, convenzione ideata da Orsi stesso per colmare il grave vuoto legislativo in materia di scavi archeologici dell’inizio del secolo XX. Su questi aspetti e su altri ancora (ad esempio, lo statuto del “frammento”, conservato o buttato?) verte l'articolo in oggetto.

Una dedizione assoluta, tremenda, giornaliera alle cause delle scienza e del Governo : a più di cento anni dalla dura disciplina di Paolo Orsi : osservazioni e strategie per l’edizione della necropoli arcaica di Gela / C. Lambrugo - In: Digging up excavations : processi di ricontestualizzazione di vecchi scavi archeologici : esperienze, problemi, prospettive / [a cura di] P. Rondini, L. Zamboni. - Roma : Quasar, 2016 Mar. - ISBN 9788871406978. - pp. 13-24 (( convegno Digging up excavations : processi di ricontestualizzazione di vecchi scavi archeologici : esperienze, problemi, prospettive tenutosi a Pavia nel 2015.

Una dedizione assoluta, tremenda, giornaliera alle cause delle scienza e del Governo : a più di cento anni dalla dura disciplina di Paolo Orsi : osservazioni e strategie per l’edizione della necropoli arcaica di Gela

C. Lambrugo
Primo
2016

Abstract

The paper discusses the problems faced in a recent new examination of the Archaic cemeteries of Gela, containing mainly 7th and 6th century burials (C. Lambrugo, Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela, Roma 2013). Although it deals with an excavation carefully scheduled and directed by Paolo Orsi himself, whose strictness in unearthing and registering the finds is well known, two main difficulties had to be faced and, if possible, solved. The first is strongly connected to the current laws at the end of the nine- teenth century for antiquities and archaeological diggings. The second has to do with the different way of approaching data from necropoleis.
La recente edizione della necropoli arcaica di Gela a cura dell'autore (Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela, Roma 2013) ha fatto i conti con i metodi di scavo e di registrazione dei risultati di indagine, quali erano in vigore tra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Pur trattandosi infatti, nel caso della necropoli in oggetto, di uno scavo progettato e seguito personalmente da Paolo Orsi ( di proverbiale acribia metodologica) non pochi problemi sono emersi. Infatti, la ricerca e l’identificazione dei materiali di corredo delle tombe sono state possibili solo tramite l’elaborazione di una concordanza lessicale tra le definizioni delle classi tipologiche usate da Orsi e quelle in vigore attualmente, mentre solo un certosino lavoro d’archivio (presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, l’Archivio della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa e l’Archivio Storico del Comune di Gela) ha consentito di riconoscere nell'apparente “sparizione” di una parte dei materiali provenienti dalla citata necropoli il frutto di un modernissimo accordo di convenzione tra Stato, rappresentato da Orsi, e Comune di Gela (all’epoca ancora Terranova di Sicilia), proprietario del terreno di scavo, convenzione ideata da Orsi stesso per colmare il grave vuoto legislativo in materia di scavi archeologici dell’inizio del secolo XX. Su questi aspetti e su altri ancora (ad esempio, lo statuto del “frammento”, conservato o buttato?) verte l'articolo in oggetto.
Gela; necropoli arcaica; metodologia; Paolo Orsi
Settore L-ANT/07 - Archeologia Classica
Settore L-ANT/10 - Metodologie della Ricerca Archeologica
mar-2016
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