Marginal zone lymphoma represents about 10% of all non-Hodgkin lymphomas (NHLs). 33% of patients with acquired angioedema (AAE) due to acquired C1-inhibitor (C1-INH) deficiency (C1-INH-AAE) have or will develop NHLs. C1-INH-AAE is a rare condition. We report the follow-up of 72 C1-INH-AAE patients, followed for a median of 15 years (range 1– 24). Median age was 71 (range 64–79) years; median age at onset of angioedema symptoms was 575 (range 50–66) years and it was 63 [range 45–80) years at diagnosis]. Twenty patients were diagnosed with low-grade non-follicular B-cell lymphomas (75% were splenic MZL), one with follicular and three with high-grade lymphomas (two diffuse large B-cell lymphomas and one mantle cell lymphoma). Fifteen NHLs were diagnosed at onset of AAE or thereafter (3 months to 7 years), eight had already been diagnosed at onset of angioedema. Two of 24 patients remain on watchful wait. Thirthen of 24 received chemotherapy, two received rituximab. Three underwent splenectomy. All 18 patients receiving therapy for NHL experienced post-treatment reduction in AAE symptoms. Our study suggests that clonal B-cell proliferation is the pathology underlying AAE leading to production of C1-INH-neutralizing autoantibodies and to NHLs. The postgerminal centre origin of NHL suggests that immune stimulation may contribute to lymphomagenesis.

I linfomi della zona marginale sono malattie linfoproliferative rare, e rappresentano, nella popolazione generale, circa il 10% di tutti i linfomi non Hodgkin. I pazienti con carenza acquisita di inibitore della C1 esterasi, rappresentano una popolazione ad elevato rischio di sviluppare malattie linfoproliferative, si calcola infatti che il 33% di tali pazienti presenta o presenterà una malattia linfoproliferativa conclamata. In questo studio abbiamo valutato una casistica di 72 pazienti affetti da carenza acquisita di inibitore della C1 esterasi seguiti nel nostro centro per 15 anni (range 1-24 anni) allo scopo di valutare la prevalenza della malattie linfoproliferative in tale popolazione e se particolari istotipi di malattia linfoproliferativa prevalgono in questa popolazione rispetto alla popolazione generale. I pazienti presentano una età mediana di 71 anni (range 64-79 anni), l’età mediana all’ insorgenza dei sintomi è di 57,5 anni (range 50-66 anni). Ventiquattro pazienti presentavano malattie linfoproliferative. Venti pazienti presentavano malattie linfoproliferative indolenti di tipo non follicolare (il 75% costituito da linfomi marginali splenici), un paziente ha presentato un linfoma follicolare, mentre tre pazienti hanno presentato malattie linfoproliferative ad elevato grado di malignità (2 linfomi diffusi a grandi cellule B ed un linfoma mantellare). La malattia linfoproliferativa è stata diagnosticata all’ insorgenza dei sintomi di angioedema in 15 pazienti nei rimanenti durante il decorso dell’angioedema. 2 dei 24 pazienti sono in “watchful wait” pertanto allo stato attuale non ricevano alcun trattamento per la malattia linfoproliferativa. 13 pazienti hanno ricevuto un trattamento chemioterapico e due pazienti sono stati trattati con Rituximab. La sola splenectomia è stata effettuata in 3 pazienti. Tutti i pazienti trattati per la malattia linfoproliferativa con trattamento chemio/immunoterapico o splenectomia hanno sperimentato un miglioramento dei sintomi clinici di angioedema o un miglioramento dei parametri complementari. Il nostro studio suggerisce che, i pazienti con carenza acquisita di C1-inibitore hanno una elevata prevalenza di linfomi della zona marginale rispetto alla popolazione generale. L’ origine post-germinale di tali malattie linfoproliferative, suggerisce che la stimolazione antigenica continua svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi di tale condizioni. La proliferazione clonale B cellulare rappresenta un denominatore comune nei pazienti con carenza acquisita di C1-inibitore sia nei pazienti che presentano anticorpi inattivanti C1 inibitore che in quelli che sviluppano malattia linfoproliferativa.

ELEVATA INCIDENZA DI LINFOMI INDOLENTI NON FOLLICOLARI NEI PAZIENTI CON CARENZA ACQUISITA DI INIBITORI DELLA C1 ESTERASI / R. Castelli ; relatore: M. Cicardi. DIPARTIMENTO DI FISIOPATOLOGIA MEDICO-CHIRURGICA E DEI TRAPIANTI, 2016 Feb 24. 28. ciclo, Anno Accademico 2015. [10.13130/castelli-roberto_phd2016-02-24].

ELEVATA INCIDENZA DI LINFOMI INDOLENTI NON FOLLICOLARI NEI PAZIENTI CON CARENZA ACQUISITA DI INIBITORI DELLA C1 ESTERASI

R. Castelli
2016

Abstract

Marginal zone lymphoma represents about 10% of all non-Hodgkin lymphomas (NHLs). 33% of patients with acquired angioedema (AAE) due to acquired C1-inhibitor (C1-INH) deficiency (C1-INH-AAE) have or will develop NHLs. C1-INH-AAE is a rare condition. We report the follow-up of 72 C1-INH-AAE patients, followed for a median of 15 years (range 1– 24). Median age was 71 (range 64–79) years; median age at onset of angioedema symptoms was 575 (range 50–66) years and it was 63 [range 45–80) years at diagnosis]. Twenty patients were diagnosed with low-grade non-follicular B-cell lymphomas (75% were splenic MZL), one with follicular and three with high-grade lymphomas (two diffuse large B-cell lymphomas and one mantle cell lymphoma). Fifteen NHLs were diagnosed at onset of AAE or thereafter (3 months to 7 years), eight had already been diagnosed at onset of angioedema. Two of 24 patients remain on watchful wait. Thirthen of 24 received chemotherapy, two received rituximab. Three underwent splenectomy. All 18 patients receiving therapy for NHL experienced post-treatment reduction in AAE symptoms. Our study suggests that clonal B-cell proliferation is the pathology underlying AAE leading to production of C1-INH-neutralizing autoantibodies and to NHLs. The postgerminal centre origin of NHL suggests that immune stimulation may contribute to lymphomagenesis.
24-feb-2016
I linfomi della zona marginale sono malattie linfoproliferative rare, e rappresentano, nella popolazione generale, circa il 10% di tutti i linfomi non Hodgkin. I pazienti con carenza acquisita di inibitore della C1 esterasi, rappresentano una popolazione ad elevato rischio di sviluppare malattie linfoproliferative, si calcola infatti che il 33% di tali pazienti presenta o presenterà una malattia linfoproliferativa conclamata. In questo studio abbiamo valutato una casistica di 72 pazienti affetti da carenza acquisita di inibitore della C1 esterasi seguiti nel nostro centro per 15 anni (range 1-24 anni) allo scopo di valutare la prevalenza della malattie linfoproliferative in tale popolazione e se particolari istotipi di malattia linfoproliferativa prevalgono in questa popolazione rispetto alla popolazione generale. I pazienti presentano una età mediana di 71 anni (range 64-79 anni), l’età mediana all’ insorgenza dei sintomi è di 57,5 anni (range 50-66 anni). Ventiquattro pazienti presentavano malattie linfoproliferative. Venti pazienti presentavano malattie linfoproliferative indolenti di tipo non follicolare (il 75% costituito da linfomi marginali splenici), un paziente ha presentato un linfoma follicolare, mentre tre pazienti hanno presentato malattie linfoproliferative ad elevato grado di malignità (2 linfomi diffusi a grandi cellule B ed un linfoma mantellare). La malattia linfoproliferativa è stata diagnosticata all’ insorgenza dei sintomi di angioedema in 15 pazienti nei rimanenti durante il decorso dell’angioedema. 2 dei 24 pazienti sono in “watchful wait” pertanto allo stato attuale non ricevano alcun trattamento per la malattia linfoproliferativa. 13 pazienti hanno ricevuto un trattamento chemioterapico e due pazienti sono stati trattati con Rituximab. La sola splenectomia è stata effettuata in 3 pazienti. Tutti i pazienti trattati per la malattia linfoproliferativa con trattamento chemio/immunoterapico o splenectomia hanno sperimentato un miglioramento dei sintomi clinici di angioedema o un miglioramento dei parametri complementari. Il nostro studio suggerisce che, i pazienti con carenza acquisita di C1-inibitore hanno una elevata prevalenza di linfomi della zona marginale rispetto alla popolazione generale. L’ origine post-germinale di tali malattie linfoproliferative, suggerisce che la stimolazione antigenica continua svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi di tale condizioni. La proliferazione clonale B cellulare rappresenta un denominatore comune nei pazienti con carenza acquisita di C1-inibitore sia nei pazienti che presentano anticorpi inattivanti C1 inibitore che in quelli che sviluppano malattia linfoproliferativa.
Settore MED/15 - Malattie del Sangue
Settore MED/09 - Medicina Interna
Lymphoproliferative disease; acquired C1 INH deficiencies, non follicular lymphoproliferative disease, splenic marginal zone lymphomas
CICARDI, MARCO
Doctoral Thesis
ELEVATA INCIDENZA DI LINFOMI INDOLENTI NON FOLLICOLARI NEI PAZIENTI CON CARENZA ACQUISITA DI INIBITORI DELLA C1 ESTERASI / R. Castelli ; relatore: M. Cicardi. DIPARTIMENTO DI FISIOPATOLOGIA MEDICO-CHIRURGICA E DEI TRAPIANTI, 2016 Feb 24. 28. ciclo, Anno Accademico 2015. [10.13130/castelli-roberto_phd2016-02-24].
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