Nell'ambito della distinzione fra figurativismo e astrattismo, che ha animato la storia dell’arte, della critica d’arte e dell’estetica a partire dal XX secolo, vi sono alcuni maestri della tradizione pittorica italiana del Novecento che sembrano collocarsi per così dire in una condizione di valore indiscusso, quasi “auratica”, che deriva loro proprio dall’esprimere la propria creatività innanzitutto all’interno di quella dinamica fra realtà pura e immagine attraverso il concetto di figuratività e di stile già teorizzata dal grande critico senese Cesare Brandi. A questo novero appartiene a pieno titolo Salvatore Fiume, nella cui ampia e articolata produzione il senso di una creatività multiforme e quasi inesauribile sembra definirsi attraverso la perlustrazione di molteplici tecniche e “maniere” artistiche che nella sua poetica sanno farsi “stile” oltremodo deciso e penetrante. Il ricco mondo di immagini offerto dall’opera Fiume mette bene in evidenza la dinamicità stessa del processo di formatività da esse espresso, cioè la visibilità stessa del processo creativo: in particolare, si fa riferimento ai grandi cicli e alle grandi serie pittoriche in cui Fiume procede alla costruzione della sua narrazione attraverso il confronto con i grandi maestri del passato e con i grandi miti “arcaici” su cui ha trovato fondamento la nostra cultura occidentale, ma non solo. nelle sue opere scopriamo con ammirazione la continuità procedurale e stilistica con quella forma di antichità e di tradizione di cui il pittore intende esplicitamente essere un privilegiato interlocutore. Nello “Spazio Fiume”, all’interno della nuova sede di Palazzo Lombardia, il dialogo con i grandi maestri del prospettivismo italiano quattrocentesco assume le forme di una continuità stilistica che in Fiume diviene "ipotesi" stilistica, autentica forma di nuova avanguardia.

Form and figurativity : Salvatore Fiume between Avant-garde and Romanticism / G. Lacchin - In: Salvatore Fiume : 1915-1997 / [a cura di] L. Fiume, L. Fiume. - Prima edizione. - Milano : Skira, 2015. - pp. 85-99

Form and figurativity : Salvatore Fiume between Avant-garde and Romanticism

G. Lacchin
Primo
2015

Abstract

Nell'ambito della distinzione fra figurativismo e astrattismo, che ha animato la storia dell’arte, della critica d’arte e dell’estetica a partire dal XX secolo, vi sono alcuni maestri della tradizione pittorica italiana del Novecento che sembrano collocarsi per così dire in una condizione di valore indiscusso, quasi “auratica”, che deriva loro proprio dall’esprimere la propria creatività innanzitutto all’interno di quella dinamica fra realtà pura e immagine attraverso il concetto di figuratività e di stile già teorizzata dal grande critico senese Cesare Brandi. A questo novero appartiene a pieno titolo Salvatore Fiume, nella cui ampia e articolata produzione il senso di una creatività multiforme e quasi inesauribile sembra definirsi attraverso la perlustrazione di molteplici tecniche e “maniere” artistiche che nella sua poetica sanno farsi “stile” oltremodo deciso e penetrante. Il ricco mondo di immagini offerto dall’opera Fiume mette bene in evidenza la dinamicità stessa del processo di formatività da esse espresso, cioè la visibilità stessa del processo creativo: in particolare, si fa riferimento ai grandi cicli e alle grandi serie pittoriche in cui Fiume procede alla costruzione della sua narrazione attraverso il confronto con i grandi maestri del passato e con i grandi miti “arcaici” su cui ha trovato fondamento la nostra cultura occidentale, ma non solo. nelle sue opere scopriamo con ammirazione la continuità procedurale e stilistica con quella forma di antichità e di tradizione di cui il pittore intende esplicitamente essere un privilegiato interlocutore. Nello “Spazio Fiume”, all’interno della nuova sede di Palazzo Lombardia, il dialogo con i grandi maestri del prospettivismo italiano quattrocentesco assume le forme di una continuità stilistica che in Fiume diviene "ipotesi" stilistica, autentica forma di nuova avanguardia.
Arte; Avanguardia; Romanticismo; forma; stile; prospettiva; arte sacra; Salvatore Fiume; Cesare Brandi
Settore M-FIL/04 - Estetica
2015
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