Utilizzando la letteratura più aggiornata, l'articolo ricostruisce la dinamica del cosiddetto Sistema di Law, nella Francia del primo Settecento, collocandolo sullo sfondo del confronto con la finanza inglese e della prima integrazione finanziaria internazionale. Ne viene sottolineata la formazione, l'evoluzione teorica e la proposta di conversione del debito pubblico francese in azioni della Compagnia del Mississipi, attraverso l'utilizzo speculativo delle prime forme di comunicazione finanziaria. Il primo crash del mercato azionario dell’età moderna dimostra così eloquentemente la fragilità del nuovo edificio finanziario, formato da piazze già altamente integrate. Se in Inghilterra le soluzioni adottate dopo la South Sea Bubble garantirono comunque l’evoluzione del sistema finanziario, in Francia la memoria dell’esperienza dello scozzese, morto povero a Venezia nel 1729, dilazionò la creazione di una struttura creditizia appropriata: per anni non si osò neppure pronunciare il vituperato nome di “banca”. Dopo il crollo del sistema di Law – dovuto più al tentativo di convertire il debito pubblico in azioni societarie che non alle sue concezioni monetarie (che meriteranno l’apprezzamento di Joseph Schumpeter e che prefigurano lo stampo keynesiano) – il paese transalpino espresse filosofi e pensatori come Quesnay e Mirabeau che chiedevano politiche protezionistiche e affermavano che il commercio, le società per azioni e le speculazioni di mercato erano contrarie agli interessi dello Stato.

John Law e il suo castello di carte / G. De Luca. - In: NUOVA SECONDARIA. - ISSN 1828-4582. - 22:6(2005 Feb 15), pp. 44-47.

John Law e il suo castello di carte

G. De Luca
Primo
2005

Abstract

Utilizzando la letteratura più aggiornata, l'articolo ricostruisce la dinamica del cosiddetto Sistema di Law, nella Francia del primo Settecento, collocandolo sullo sfondo del confronto con la finanza inglese e della prima integrazione finanziaria internazionale. Ne viene sottolineata la formazione, l'evoluzione teorica e la proposta di conversione del debito pubblico francese in azioni della Compagnia del Mississipi, attraverso l'utilizzo speculativo delle prime forme di comunicazione finanziaria. Il primo crash del mercato azionario dell’età moderna dimostra così eloquentemente la fragilità del nuovo edificio finanziario, formato da piazze già altamente integrate. Se in Inghilterra le soluzioni adottate dopo la South Sea Bubble garantirono comunque l’evoluzione del sistema finanziario, in Francia la memoria dell’esperienza dello scozzese, morto povero a Venezia nel 1729, dilazionò la creazione di una struttura creditizia appropriata: per anni non si osò neppure pronunciare il vituperato nome di “banca”. Dopo il crollo del sistema di Law – dovuto più al tentativo di convertire il debito pubblico in azioni societarie che non alle sue concezioni monetarie (che meriteranno l’apprezzamento di Joseph Schumpeter e che prefigurano lo stampo keynesiano) – il paese transalpino espresse filosofi e pensatori come Quesnay e Mirabeau che chiedevano politiche protezionistiche e affermavano che il commercio, le società per azioni e le speculazioni di mercato erano contrarie agli interessi dello Stato.
John Law ; sistema finanziario francese ; prima crisi finanziaria internazionale ; inizio XVIII secolo
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
15-feb-2005
Article (author)
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