Questo intervento presenta un metodo di restauro digitale del colore basato su un approccio percettivo, mediante l’utilizzo di un modello computazionale del sistema visivo umano. L’idea di base dell’approccio proposto è che il restauro della decolorazione della pellicola e/o della comparsa di eventuali dominanti cromatiche possa essere visto come un problema di massimizzazione della dinamica e di rimozione del disturbo cromatico nell’immagine; ne segue l’idea di applicare come correzione meccanismi di normalizzazione tipici del nostro sistema visivo, quali la costanza cromatica o di luminosità. Il metodo proposto è non-supervisionato e richiede un minimo coinvolgimento da parte dell’utente. Queste proprietà lo rendono adatto per il restauro cinematografico, lavoro che richiede di solito un forte coinvolgimento (e quindi costo) dell’operatore specializzato. Inoltre, l’approccio percettivo può rivelarsi un criterio di scelta interessante per tutti quei casi per i quali non esiste una versione di riferimento per comparare i risultati del restauro
Un approccio percettivo al restauro del colore / A. Rizzi. ((Intervento presentato al convegno Chroma : giornata di studi sull’immagine a colori tra cinema e media tenutosi a Firenze nel 2013.
Un approccio percettivo al restauro del colore
A. RizziPrimo
2013
Abstract
Questo intervento presenta un metodo di restauro digitale del colore basato su un approccio percettivo, mediante l’utilizzo di un modello computazionale del sistema visivo umano. L’idea di base dell’approccio proposto è che il restauro della decolorazione della pellicola e/o della comparsa di eventuali dominanti cromatiche possa essere visto come un problema di massimizzazione della dinamica e di rimozione del disturbo cromatico nell’immagine; ne segue l’idea di applicare come correzione meccanismi di normalizzazione tipici del nostro sistema visivo, quali la costanza cromatica o di luminosità. Il metodo proposto è non-supervisionato e richiede un minimo coinvolgimento da parte dell’utente. Queste proprietà lo rendono adatto per il restauro cinematografico, lavoro che richiede di solito un forte coinvolgimento (e quindi costo) dell’operatore specializzato. Inoltre, l’approccio percettivo può rivelarsi un criterio di scelta interessante per tutti quei casi per i quali non esiste una versione di riferimento per comparare i risultati del restauroPubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.