Background: si è effettuata un’attenta rielaborazione della maggior parte letteratura scientifica sul tema della sindrome del burnout e dei metodi utilizzati per la sua misurazione. Inoltre, sono stati analizzati i sistemi sanitari dei due Paesi facenti parte dello studio e la legislazione inerente la professione ostetrica. Scopo: l’obiettivo dell’elaborato è quello di descrivere il livello di burnout nelle/gli ostetriche/ci che lavorano nelle tre aree del parto analizzate: Policlinico di Milano, Ospedali Buzzi (MI) e St Luc (Bruxelles). Metodi e Materiali: un questionario scientificamente validato (BMI), il quale includeva anche un sondaggio demografico, è stato distribuito a tutte/i le/gli ostetriche/ci che operanti nei tre punti nascita facenti parte dello studio (N = 78). In seguito, è stata condotta un’analisi statistica dei dati raccolti. Risultati: il tasso di risposta è stato del 78% all’Ospedale Policlinico di Milano, del 95% al Buzzi e dell’82% al St Luc (media totale dell’83%). Si sono riscontrati dei livelli di burnout generalmente medio-alti in tutti e tre i punti nascita. Nello specifico, al St Luc di Bruxelles si registrano punteggi più elevati nella dimensione dell’Insoddisfazione lavorativa, infatti il 72% del campione registra un rischio medio-alto di burnout. Nelle realtà milanesi, invece, le sotto-scale a più alto rischio sono quelle dell’esaurimento emotivo e della depersonalizzazione, al contrario il rischio di burnout per l’insoddisfazione lavorativa è del 60% al Buzzi e scende fino al 50% al Policlinico. Conclusioni: Siccome si registrano mediamente dei livelli di burnout elevati, è necessario indagare più specificamente la salute emotiva delle ostetriche dei tre punti nascita e adottare delle modificazioni a livello organizzativo, in modo da rendere le ostetriche meno emotivamente provate e più soddisfatte della loro professione.
La sindrome del burnout: ostetriche di Brussels e Milano a confronto / M.A. Pappalardo, M. Sangiuliano, P.A. Mauri. - [s.l] : Università degli Studi di Milano, 2015 Nov 17.
La sindrome del burnout: ostetriche di Brussels e Milano a confronto
P.A. Mauri
2015
Abstract
Background: si è effettuata un’attenta rielaborazione della maggior parte letteratura scientifica sul tema della sindrome del burnout e dei metodi utilizzati per la sua misurazione. Inoltre, sono stati analizzati i sistemi sanitari dei due Paesi facenti parte dello studio e la legislazione inerente la professione ostetrica. Scopo: l’obiettivo dell’elaborato è quello di descrivere il livello di burnout nelle/gli ostetriche/ci che lavorano nelle tre aree del parto analizzate: Policlinico di Milano, Ospedali Buzzi (MI) e St Luc (Bruxelles). Metodi e Materiali: un questionario scientificamente validato (BMI), il quale includeva anche un sondaggio demografico, è stato distribuito a tutte/i le/gli ostetriche/ci che operanti nei tre punti nascita facenti parte dello studio (N = 78). In seguito, è stata condotta un’analisi statistica dei dati raccolti. Risultati: il tasso di risposta è stato del 78% all’Ospedale Policlinico di Milano, del 95% al Buzzi e dell’82% al St Luc (media totale dell’83%). Si sono riscontrati dei livelli di burnout generalmente medio-alti in tutti e tre i punti nascita. Nello specifico, al St Luc di Bruxelles si registrano punteggi più elevati nella dimensione dell’Insoddisfazione lavorativa, infatti il 72% del campione registra un rischio medio-alto di burnout. Nelle realtà milanesi, invece, le sotto-scale a più alto rischio sono quelle dell’esaurimento emotivo e della depersonalizzazione, al contrario il rischio di burnout per l’insoddisfazione lavorativa è del 60% al Buzzi e scende fino al 50% al Policlinico. Conclusioni: Siccome si registrano mediamente dei livelli di burnout elevati, è necessario indagare più specificamente la salute emotiva delle ostetriche dei tre punti nascita e adottare delle modificazioni a livello organizzativo, in modo da rendere le ostetriche meno emotivamente provate e più soddisfatte della loro professione.Pubblicazioni consigliate
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