Introduzione: La crisi psicologica caratterizzante le emergenze psichiatriche rappresenta l’espressione della rottura dell’equilibrio emotivo dell’individuo posto di fronte ad esperienze stressanti acute o croniche. Elemento essenziale risulta lo sbilanciamento tra la percezione della difficoltà e le risorse immediatamente utilizzabili dall’individuo per far fronte a questa. Allo stesso modo, il burn-out è il risultato di uno squilibrio tra le richieste che l’ambiente di lavoro avanza e le capacità di coping del soggetto. Quando tale squilibrio risulta incolmabile, l’operatore assume un atteggiamento difensivo di distacco psicologico, talora di irritazione e reattività nei confronti dei pazienti e dell’ambiente lavorativo. Tale evitamento della sofferenza psicologica si rivela, però, negativo e a sua volta può provocare situazioni di disagio psichico acuto. Metodologia: È stato condotto uno studio osservazionale multicentrico per valutare la prevalenza del burn-out e della morbilità psichiatrica nel personale ospedaliero di 11 strutture oncoematologiche italiane. Il campione è costituito da 412 soggetti con differenti incarichi professionali (medici 29.4%; infermieri 58.7%, ausiliari 8.3%, altri 6.8%). La prevalenza del burn-out è stata valutata attraverso il Maslach Burnout Inventory (MBI), la morbilità psichiatrica attraverso il General Health Questionnaire (GHQ-12), lo stress e la soddisfazione lavorativa attraverso un questionario standardizzato autosomministrato da noi elaborato. Risultati: Nelle tre sottoscale del MBI si è evidenziato: Esaurimento Emotivo alto nel 26.7%, Depersonalizzazione nel 13.1%, Realizzazione personale bassa nel 49%. Un disturbo psichiatrico è risultato presente nel 23.3% dei casi (GHQ-12 soglia 5). Il 53.2% dei soggetti si sente stressato nel contesto lavorativo soprattutto per eccessivo carico professionale e inadeguatezza delle strutture sanitarie. Un’alta percentuale dei soggetti è soddisfatta del proprio lavoro (89%) e viene confermata la propria scelta lavorativa nell’85% dei casi. Lo stimolo professionale più gratificante (78%) è risultato il contatto interpersonale con i pazienti. Conclusioni: I risultati dello studio concordano con i dati presenti in letteratura ad eccezione della rilevante presenza nel campione di bassa realizzazione personale. Gli operatori interpellati appaiono soddisfatti della propria scelta lavorativa, ma allo stesso tempo lamentano un significativo stress ambientale.

Il burnout in oncoematologia: studio osservazionale multicentrico / G. Invernizzi, C. Bressi - In: Metamorfosi nella psichiatria contemporanea. Raccolta di abstract / [a cura di] M. di Giannantonio, M. Alessandrini. - [s.l] : Magi, 2006. - pp. 298-299 (( convegno Metamorfosi nella psichiatria contemporanea tenutosi a Montesilvano nel 2006.

Il burnout in oncoematologia: studio osservazionale multicentrico

G. Invernizzi;C. Bressi
2006

Abstract

Introduzione: La crisi psicologica caratterizzante le emergenze psichiatriche rappresenta l’espressione della rottura dell’equilibrio emotivo dell’individuo posto di fronte ad esperienze stressanti acute o croniche. Elemento essenziale risulta lo sbilanciamento tra la percezione della difficoltà e le risorse immediatamente utilizzabili dall’individuo per far fronte a questa. Allo stesso modo, il burn-out è il risultato di uno squilibrio tra le richieste che l’ambiente di lavoro avanza e le capacità di coping del soggetto. Quando tale squilibrio risulta incolmabile, l’operatore assume un atteggiamento difensivo di distacco psicologico, talora di irritazione e reattività nei confronti dei pazienti e dell’ambiente lavorativo. Tale evitamento della sofferenza psicologica si rivela, però, negativo e a sua volta può provocare situazioni di disagio psichico acuto. Metodologia: È stato condotto uno studio osservazionale multicentrico per valutare la prevalenza del burn-out e della morbilità psichiatrica nel personale ospedaliero di 11 strutture oncoematologiche italiane. Il campione è costituito da 412 soggetti con differenti incarichi professionali (medici 29.4%; infermieri 58.7%, ausiliari 8.3%, altri 6.8%). La prevalenza del burn-out è stata valutata attraverso il Maslach Burnout Inventory (MBI), la morbilità psichiatrica attraverso il General Health Questionnaire (GHQ-12), lo stress e la soddisfazione lavorativa attraverso un questionario standardizzato autosomministrato da noi elaborato. Risultati: Nelle tre sottoscale del MBI si è evidenziato: Esaurimento Emotivo alto nel 26.7%, Depersonalizzazione nel 13.1%, Realizzazione personale bassa nel 49%. Un disturbo psichiatrico è risultato presente nel 23.3% dei casi (GHQ-12 soglia 5). Il 53.2% dei soggetti si sente stressato nel contesto lavorativo soprattutto per eccessivo carico professionale e inadeguatezza delle strutture sanitarie. Un’alta percentuale dei soggetti è soddisfatta del proprio lavoro (89%) e viene confermata la propria scelta lavorativa nell’85% dei casi. Lo stimolo professionale più gratificante (78%) è risultato il contatto interpersonale con i pazienti. Conclusioni: I risultati dello studio concordano con i dati presenti in letteratura ad eccezione della rilevante presenza nel campione di bassa realizzazione personale. Gli operatori interpellati appaiono soddisfatti della propria scelta lavorativa, ma allo stesso tempo lamentano un significativo stress ambientale.
Settore MED/25 - Psichiatria
2006
Società Italiana di Psichiatria
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