Immediata associazione di idee con Yoshimitsu (1358-1408) è con il Kinkaku (Padiglione d’oro) di Kyōto, per lo più ritenuto emblema di un fanatismo estetico del III shōgun della casata Ashikaga di periodo Muromachi (1336-1573), e di una maniacale chinoiserie ante litteram. Sul piano politico, poi, generazioni di commentatori e storici non gli hanno risparmiato critiche mordaci per le scelte di diplomazia internazionale e per aver leso il prestigio del Paese, avallando un ruolo di Stato tributario della Cina e imponendo una politica del compromesso, con il rischio di subordinare la cultura del Giappone. In verità, il processo di vasto consumo di cose e idee provenienti dalla Cina si inscriveva nel complesso quadro dei traffici culturali e commerciali con il continente, che presentava antefatti secolari. Yoshimitsu si trovò, quindi, a optare per scelte di gestione interna, come pure estera, su trama e ordito già intessuti prima di lui, in un’epoca di ampia mobilità che, già altrove, ho distinto come evo rinascimentale giapponese, a far tempo dalla metà del XIII secolo e per i successivi due secoli. E dal punto di vista della gestione politica, Yoshimitsu sembrerebbe aver esercitato il proprio ruolo istituzionale con acume, attento sia ai difficili equilibri nazionali quanto internazionali. Fatte salve le dovute distanze culturali, Yoshimitsu e il suo mito tanto richiamano alla memoria il destino di Lorenzo de’ Medici, il Magnifico (1449-92), di cui «in fondo, si è sempre detto abbastanza male. Poi ci si è messa la stessa critica letteraria, la quale lo ha molto ridimensionato come scrittore e come intellettuale. E infine sono arrivati gli storici dell’economia a dimostrarci che, tutto sommato, il nostro non era nemmeno un granché come economista.» (F. Cardini, “Lorenzo il Magnifico e la Firenze del suo tempo”, Acta historica et archælogica Mediævalia, 13, 1992, p. 285)

Yoshimitsu il Magnifico / V. Sica (COLLANA DI STUDI GIAPPONESI. RICERCHE). - In: I dieci colori dell’eleganza : saggi in onore di Maria Teresa Orsi / [a cura di] M.Mastrangelo, A. Maurizi. - Roma : Aracne, 2013. - ISBN 978-88-548-5856-5. - pp. 527-544

Yoshimitsu il Magnifico

V. Sica
2013

Abstract

Immediata associazione di idee con Yoshimitsu (1358-1408) è con il Kinkaku (Padiglione d’oro) di Kyōto, per lo più ritenuto emblema di un fanatismo estetico del III shōgun della casata Ashikaga di periodo Muromachi (1336-1573), e di una maniacale chinoiserie ante litteram. Sul piano politico, poi, generazioni di commentatori e storici non gli hanno risparmiato critiche mordaci per le scelte di diplomazia internazionale e per aver leso il prestigio del Paese, avallando un ruolo di Stato tributario della Cina e imponendo una politica del compromesso, con il rischio di subordinare la cultura del Giappone. In verità, il processo di vasto consumo di cose e idee provenienti dalla Cina si inscriveva nel complesso quadro dei traffici culturali e commerciali con il continente, che presentava antefatti secolari. Yoshimitsu si trovò, quindi, a optare per scelte di gestione interna, come pure estera, su trama e ordito già intessuti prima di lui, in un’epoca di ampia mobilità che, già altrove, ho distinto come evo rinascimentale giapponese, a far tempo dalla metà del XIII secolo e per i successivi due secoli. E dal punto di vista della gestione politica, Yoshimitsu sembrerebbe aver esercitato il proprio ruolo istituzionale con acume, attento sia ai difficili equilibri nazionali quanto internazionali. Fatte salve le dovute distanze culturali, Yoshimitsu e il suo mito tanto richiamano alla memoria il destino di Lorenzo de’ Medici, il Magnifico (1449-92), di cui «in fondo, si è sempre detto abbastanza male. Poi ci si è messa la stessa critica letteraria, la quale lo ha molto ridimensionato come scrittore e come intellettuale. E infine sono arrivati gli storici dell’economia a dimostrarci che, tutto sommato, il nostro non era nemmeno un granché come economista.» (F. Cardini, “Lorenzo il Magnifico e la Firenze del suo tempo”, Acta historica et archælogica Mediævalia, 13, 1992, p. 285)
Ashikaga Yoshimitsu; Kinkaku; Rokuonji; kaizoku; Nihonkokuō; Tenka sōrokushi
Settore L-OR/22 - Lingue e Letterature del Giappone e della Corea
2013
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