Ettore Reina, orfano povero allevato ai Martinitt di Milano, fin da ragazzo poeta, drammaturgo, attore di teatro con una giovanissima Dina Galli, divenuto tipografo scopre il socialismo e segue Filippo Turati; incarcerato nel 1898, elabora un orientamento riformista e unitario, fondato sulla convinzione che la lotta per la dignità del lavoro e la libertà di pensiero siano gli elementi basilari del socialismo. E' a capo della Federazione dei cappellai dal 1901 e di quella internazionale dal 1921 al 1927. Impegnato anche nel mutualismo,nella diffusione culturale, nella cooperazione dirige con Rigola, D'Aragona, Buozzi la Confederazione generale del lavoro dalle origini nel 1906 allo scioglimento nel 1927. Rappresentante operaio dal 1903 al 1923 nel Consiglio superiore del lavoro, elabora vari progetti di leggi sociali. Viene eletto deputato nella XXV legislatura e partecipa alla preparazione della legge sul controllo delle fabbriche. Sposato e padre di cinque figli, considera la famiglia che ha creato con la moglie Adele uno dei suoi successi. Ritiratosi negli anni del fascismo è inviato in un campo di prigionia nel 1940.Il figlio Ennio combatte nella Resistenza in Val d'Ossola ed è ferito gravemente. Nel dopoguerra, quasi ottantenne, aderisce al nuovo Partito socialdemocratico e al movimento federalista europeo. Amico e corrispondete di vari cattolici impegnati nella politica e nel sindacato, conserva le sue convinzioni laiche fino alla morte.

La voce del lavoro : vita di Ettore Reina (1871-1958) / G.M. Longoni. - Roma : Ediesse, 2006 Oct. - ISBN 88-230-1146-9.

La voce del lavoro : vita di Ettore Reina (1871-1958)

G.M. Longoni
Primo
2006

Abstract

Ettore Reina, orfano povero allevato ai Martinitt di Milano, fin da ragazzo poeta, drammaturgo, attore di teatro con una giovanissima Dina Galli, divenuto tipografo scopre il socialismo e segue Filippo Turati; incarcerato nel 1898, elabora un orientamento riformista e unitario, fondato sulla convinzione che la lotta per la dignità del lavoro e la libertà di pensiero siano gli elementi basilari del socialismo. E' a capo della Federazione dei cappellai dal 1901 e di quella internazionale dal 1921 al 1927. Impegnato anche nel mutualismo,nella diffusione culturale, nella cooperazione dirige con Rigola, D'Aragona, Buozzi la Confederazione generale del lavoro dalle origini nel 1906 allo scioglimento nel 1927. Rappresentante operaio dal 1903 al 1923 nel Consiglio superiore del lavoro, elabora vari progetti di leggi sociali. Viene eletto deputato nella XXV legislatura e partecipa alla preparazione della legge sul controllo delle fabbriche. Sposato e padre di cinque figli, considera la famiglia che ha creato con la moglie Adele uno dei suoi successi. Ritiratosi negli anni del fascismo è inviato in un campo di prigionia nel 1940.Il figlio Ennio combatte nella Resistenza in Val d'Ossola ed è ferito gravemente. Nel dopoguerra, quasi ottantenne, aderisce al nuovo Partito socialdemocratico e al movimento federalista europeo. Amico e corrispondete di vari cattolici impegnati nella politica e nel sindacato, conserva le sue convinzioni laiche fino alla morte.
ott-2006
Lavoro ; sindacato ; Confederazione generale del lavoro ; Federazione Italiana lavoranti cappellai ; Federazione internazionale cappellai ; socialismo ; riformismo ; socialdemocrazia ;
Settore M-STO/04 - Storia Contemporanea
La voce del lavoro : vita di Ettore Reina (1871-1958) / G.M. Longoni. - Roma : Ediesse, 2006 Oct. - ISBN 88-230-1146-9.
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