La relazione si propone di discutere la situazione artistica milanese nei primi anni Cinquanta, appoggiandosi su un'antologia visiva dell'opera di Renato Birolli. Lo scopo è di pensare nuovamente all'opera dell'artista e al contesto milanese, attraverso una maggiore complessità di informazioni e di materiali: spogli d'archivio e documentazione grafica. Un primo risultato, concreto e limitato, sarà quello di rimettere in circolazione dei frammenti del lavoro di Birolli che meglio entrano in rapporto interrogativo con le posizioni realiste, concretiste e "informali", presenti a Milano nel circuito espositivo privato e nelle riviste. In particolare sono presi in esame album, notebook e taccuini di lavoro dell'artista, materiali in alcuni casi inediti, per verificare il repertorio di forme, modelli, trame ed accorgimenti compositivi, nel punto di congiunzione tra astrazione e riferimenti al mondo esteriore, in analogia e in polemica con quanto veniva discusso sulla piazza milanese e sulla scena nazionale. Si punta ad allargare i confini delle sequenze storiografiche fin qui stabilite, mettendo in discussione l'irriducibile distanza tra posizioni considerate contrapposte, la questione dell'impegno politico e dell'adesione alla politica culturale del P.C.I., la supina acquiescenza alla disciplina di gruppo, tra liti, intrighi e defezioni, i rapporti e le convergenze con l'area transalpina.
A metà cammino : Renato Birolli tra astrazione e figurazione / P. Rusconi. ((Intervento presentato al 1. convegno Arte figurativa e arte astratta 1954-2014 tenutosi a Venezia nel 2014.
A metà cammino : Renato Birolli tra astrazione e figurazione
P. RusconiPrimo
2014
Abstract
La relazione si propone di discutere la situazione artistica milanese nei primi anni Cinquanta, appoggiandosi su un'antologia visiva dell'opera di Renato Birolli. Lo scopo è di pensare nuovamente all'opera dell'artista e al contesto milanese, attraverso una maggiore complessità di informazioni e di materiali: spogli d'archivio e documentazione grafica. Un primo risultato, concreto e limitato, sarà quello di rimettere in circolazione dei frammenti del lavoro di Birolli che meglio entrano in rapporto interrogativo con le posizioni realiste, concretiste e "informali", presenti a Milano nel circuito espositivo privato e nelle riviste. In particolare sono presi in esame album, notebook e taccuini di lavoro dell'artista, materiali in alcuni casi inediti, per verificare il repertorio di forme, modelli, trame ed accorgimenti compositivi, nel punto di congiunzione tra astrazione e riferimenti al mondo esteriore, in analogia e in polemica con quanto veniva discusso sulla piazza milanese e sulla scena nazionale. Si punta ad allargare i confini delle sequenze storiografiche fin qui stabilite, mettendo in discussione l'irriducibile distanza tra posizioni considerate contrapposte, la questione dell'impegno politico e dell'adesione alla politica culturale del P.C.I., la supina acquiescenza alla disciplina di gruppo, tra liti, intrighi e defezioni, i rapporti e le convergenze con l'area transalpina.Pubblicazioni consigliate
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